San Marino. Tariffe gas, Rf: “Le imprese e i cittadini come fanno a pianificare la propria vita e la propria attività in mezzo a questo caos decisionale e con questo dilettantismo?”

San Marino. Tariffe gas, Rf: “Le imprese e i cittadini come fanno a pianificare la propria vita e la propria attività in mezzo a questo caos decisionale e con questo dilettantismo?”

Repubblica futura, in una nota, prova a ripercorrere tutte le tappe della questione delle tariffe gas nella Repubblica di San Marino.

“Era il 12 ottobre 2022, e, dopo la richiesta di Aass, non ancora approvata dall’Autorità per l’Energia, di aumentare le tariffe del gas di un ulteriore 30%, alla trasmissione ‘Viceversa’ il segretario Lonfernini dichiarava: ‘Alla luce di tutta una serie di situazioni, è chiaro che dobbiamo andare a rimodellare ulteriormente le nostre tariffe e questo deve avvenire immediatamente […]. Mi aspetto dall’audizione, che abbiamo richiesto e condiviso con l’Autorità garante per l’energia, che l’Autorità emetta le nuove indicazioni proposte dall’Azienda di Stato per i servizi pubblici nei prossimi giorni‘ – riporta un comunicato di Repubblica futura
Era il 10 novembre 2022, alla vigilia della decisione dell’Autorità per l’Energia sui rincari per gas ed energia elettrica richiesti dall’Azienda per i servizi, e il segretario Lonfernini parlava di ‘scelte difficili e impopolari ma purtroppo non più rinviabili‘, non perdendo occasione di prendersela con quella che, secondo lui, era un’opera di disinformazione in atto e aggiungendo che ‘è stato necessario tempo per fare le necessarie valutazioni, rivalutare studi sin qui fatti unicamente a favore e beneficio di tutti i cittadini, del Paese intero, e quindi anche di sindacati, associazioni di categoria e unione consumatori e di tutti i soggetti che, tanto loro quanto noi, dovrebbero tutelare’.
Era il 21 novembre 2022, e all’indomani degli ultimi aumenti tariffari sul gas deliberati dall’Autorità per l’Energia, in una conferenza stampa il segretario Lonfernini dichiarava: ‘Il dato che emerge in modo incontrovertibile e certo è che l’aumento previsto sulla bolletta del gas dal 1° gennaio 2023 è del 30%, che si somma ai due precedenti varati nel corso del 2022 (a gennaio e a luglio). Se paragonati agli aumenti che si registrano sulle tariffe nelle bollette dei cittadini medi europei e italiani, quelli nel nostro Paese sono al di sotto del 50%’, aggiungendo poi che ‘lo Stato è già intervenuto a sostegno di cittadini e imprese, calmierando i costi, e continua a farlo attraverso un approccio sostenibile e realistico, avendo la preoccupazione di salvaguardare, al tempo stesso, la nostra Azienda autonoma di Stato per i servizi pubblici‘, e infine ‘da oggi possiamo lavorare con certezza e una corretta pianificazione per almeno i prossimi tre anni’”.
Quindi Rf aggiunge: “La segreteria Lavoro si è spesa in una difesa convinta delle decisioni prese dall’Autorità sugli aumenti tariffari, che il governo non solo ha caldeggiato ma ha affermato più volte di avere ben ponderato e ragionato mentre gli altri, a suo dire, strumentalizzavano. Addirittura, ha affermato che quelle decisioni erano la base di partenza per una pianificazione triennale del bilancio di Aass. Anche per questo, il segretario ha sempre respinto, con poca attenzione, nella migliore delle ipotesi, o con strumentalizzazione, nella peggiore, le proposte di Repubblica Futura per non procedere agli ultimi aumenti tariffari, che abbiamo sempre considerato totalmente inutili alla luce dei costi medi che Aass sostiene per l’acquisto del gas, poco meno di 80 centesimi di euro al metro cubo, grazie al contratto Swap firmato diversi mesi fa e che fissa il prezzo del gas ad un livello assolutamente sostenibile”.
E ancora: “Il 29 novembre, in un ordine del giorno presentato in Consiglio, chiedevamo per questo ‘di ridurre la tariffa determinata sul gas ad un livello pari al costo medio che la stessa Aass sostiene per l’acquisto del gas, tenendo conto dei rimborsi ottenuti grazie al contratto Swap firmato. La copertura di tali spese deriverebbe proprio dal rimborso tempo per tempo ottenuto per effetto del contratto stesso’. Tutto con lo scopo di evitare di pesare inutilmente su cittadini e imprese con tariffe totalmente ingiustificate. Ordine del giorno, ovviamente, respinto”.
“Ieri scopriamo che il governo è stato folgorato sulla via di Damasco e ha improvvisamente capito che gli ultimi aumenti tariffari non servivano, che i cittadini non potevano essere il bancomat dell’Aass. Davanti all’inerzia dell’Autorità, ha emesso un decreto per cancellare gli aumenti – rimarca Repubblica futura -. Riteniamo doveroso questo intervento, ma ci chiediamo: da chi siamo governati? Per 4 mesi abbiamo dovuto sorbirci la retorica del segretario, che ci deliziava dicendoci che avevano approfondito bene e che chiunque diceva il contrario strumentalizzava; oggi, marcia indietro totale come se nulla fosse. Ma le imprese e i cittadini come fanno a pianificare la propria vita e la propria attività in mezzo a questo caos decisionale e con questo dilettantismo? Siamo contenti di avere contribuito, con la nostra insistenza, a fare rinsavire il governo e a farlo tornare sul pianeta Terra. Resta ancora aperto il problema dell’energia elettrica, ma ci torneremo, sperando che stavolta servano meno di 4 mesi…”.
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