San Marino. USC: “Attività economiche, evitare distorsioni del sistema”

San Marino. USC: “Attività economiche, evitare distorsioni del sistema”

“Benvenuti nel paese del tana libera tutti! In questa settimana di febbraio 2024 abbiamo appreso che acquisteremo l’arredamento prima ancora di possedere una casa! Sembra un paradosso ma abbiamo il timore che parte del Governo e parte del Consiglio Grande e Generale abbiano intenzione di farcelo credere con la discussione sul Decreto Delegato 18 dicembre 2023 n.185 DISCIPLINA DELLE ATTIVITA’ ECONOMICHE”.

Inizia in questo modo una riflessione di Unione Sammarinese dei Commercianti a proposito del Decreto proposto dal Segretario di Stato all’Industria Fabio Righi la cui discussione è stata al centro dell’ultimo Consiglio.

Spiega USC: “Nell’eventualità di una firma dell’accordo europeo, perché dovremmo emanare provvedimenti allineati con il contesto europeo se al momento non è disponibile neanche un barlume di testo su cui ragionare?
Siamo sicuri che il nostro sistema economico, soprattutto le piccole medie imprese, abbiano la necessità impellente di questo decreto?
Proporre provvedimenti in questa modalità, denota l’assoluta “ignoranza” delle reali problematiche dell’operatività delle imprese, soprattutto commerciali, insediate nel Paese.
Le risposte e gli interventi da adottare per il Paese sono quelli dettati dalla “commissione consigliare per il fenomeno delle infiltrazioni della criminalità organizzata” nella relazione antimafia 2022 e presentata a tutto il Consiglio a febbraio 2023. Approfittiamo per ringraziare il Presidente Pasquale Valentini per il lavoro che sta svolgendo e tutti i commissari per averci reso partecipi”.

Aggiunge USC: “Da anni, compresi gli anni di questa legislatura, stiamo segnalando le stesse distorsioni evidenziate dalla Commissione. È intollerabile che le imprese esistenti debbano continuare a pagare per altri a cui viene concesso preventivamente di “scippare” il Paese (vedi elenco debitori in BCSM).
Chi risiede in Repubblica, e svolge la propria impresa onestamente investendo in territorio è, in parte, una garanzia per tutto il sistema in quanto garantiscono in solido. Il nostro sistema è carente di anticorpi e dobbiamo evitare distorsioni di ogni genere che possano causare danni all’economia e all’immagine della nostra Repubblica”.

Aggiunge USC: “Ci chiediamo: siamo sicuri che la Segreteria Industria in primis, e tutto il Governo, si sia interfacciata formalmente con chi, da anni, ha controllato e vigilato sull’operato delle aziende di dubbia operatività sia finanziaria che economica. Non vorremmo che si ritornasse all’economia truffaldina dei primi anni 2000 che ha messo in serio rischio il sistema economico, perché, gli anni sono passati, è vero, ma basta guardarsi intorno sul territorio per capire che quello che avevamo buttato fuori dalla porta, sta rientrando a “gran velocità”, non dalla finestra ma dall’ingresso principale. Forse questo decreto potrebbe essere un bell’invito!
È un bene che le imprese estere investano in Repubblica ma con le dovute garanzie e alle stesse condizioni delle imprese esistenti.
Ah, giusto, in merito all’arredamento, la casa non servirà perché il domicilio, anche per i soggetti esteri, lo potrà concedere il “professionista” di turno come palesato dallo stesso decreto”.

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