San Marino. USL: “Ben vengano gli aumenti in busta paga, ma il Governo attui subito politiche di welfare percorribili”

San Marino. USL: “Ben vengano gli aumenti in busta paga, ma il Governo attui subito politiche di welfare percorribili”

“In questi mesi molti contratti erga omnes sono stati rinnovati, il che ha significato per moltissimi lavoratori aumenti in busta paga del 5,5%, 6%; i contratti ancora da chiudere sono in dirittura d’arrivo e dunque l’auspicio è che ciò avvenga il prima possibile, anche e soprattutto nel rispetto di una necessaria forma di equità tra tutti i lavoratori”.

Inizia in questo modo una riflessione di USL (Unione Sammarinese dei Consumatori) sul tema della lotta al carovita ed inflazione.

“Un piccolo ma importante aiuto – scrive USL – che tuttavia, per le fasce più deboli e non solo, rischia di essere vanificato a causa della mancata apertura di un tavolo permanente di confronto inerente le politiche di welfare state, e quindi di aiuti concreti, che devono servire a colmare il gap fra inflazione e potere di acquisto delle persone. Mancano inoltre gli aggiornamenti dei requisiti per accedere ad altre forme di sostegno. Un esempio fra gli altri è dato dall’assegno familiare integrativo. Nonostante la Legge n. 64 del 2009 al comma 3 dell’art. 2 faccia espresso riferimento ad una rivalutazione annuale da concordarsi con le OOSS, gli importi che essa contempla sono i medesimi da 14 anni. Il problema è che senza aggiornare i requisiti per accedere a tali sostegni, è possibile che qualcuno, paradossalmente in ragione degli aumenti contrattuali, a causa di requisiti troppo stringenti, trovi la strada sbarrata e debba rinunciare a richiederlo pur avendone reale necessità”.

“Il più delle volte – afferma l’SG Francesca Busignani – gli aiuti restano sulla carta a causa di requisiti troppo stringenti; lo abbiamo visto purtroppo con il reddito minimo ma non solo, i cui percettori si contano sulla punta delle dita. Ci sono stati dei gran plausi alla decisione di aumentare gli assegni familiari, lo avremmo fatto anche noi se ci fosse stato un confronto in merito con le OOSS e soprattutto se non fosse del 10%, che partendo da una cifra di 69 euro per il primo figlio sono poco più di 6 euro. Ritengo sia una sonora presa in giro, una cifra ridicola, una manciata di euro che peraltro verrà conteggiata a partire da gennaio 2024 che nessun aiuto reale dà alle persone. Mi chiedo se chi pensa a tali percentuali ha la benché minima idea di quanto costa mantenere uno o più figli e non so se sia peggio pensare che lo sappiano oppure no. Così ancora una volta si alimenta nei cittadini un senso di abbandono e sfiducia che certo non fa bene a nessuno”.

“USL è un Sindacato confederale libero da pressioni politiche – rimarca l’SG Francesca Busignani – noi rappresentiamo le persone e tuteliamo le lavoratrici, i lavoratori e i pensionati ed è per questi motivi che, fermo restando la piena apertura nei confronti del Governo a raggiungere gli obiettivi prefissati discutendo e trovando celeri soluzioni sulle questioni aperte in merito a welfare state ed altro, se ciò non avvenisse siamo pronti ad un’ eventuale mobilitazione senza ma e senza se”.

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