San Marino. Lavoratori diversamente abili, l’USL: “Serve una normativa che riconosca il loro valore”

San Marino. Lavoratori diversamente abili, l’USL: “Serve una normativa che riconosca il loro valore”

“Sentiamo spesso parlare di codici e obiettivi etici perseguiti da questa o quella società, ci sono fortunatamente nuovi diritti per cui si sta combattendo con tanto di aziende disposte ad investire somme anche ingenti per dar vita a campagne ad hoc”.

Lo scrive l’Unione Sammarinese dei Lavoratori, aggiungendo: “A volte, tuttavia, ci si chiede come mai certi diritti vengano puntualmente relegati al dimenticatoio. Parliamo in particolare del diritto al lavoro delle persone diversamente abili.

Qui urge una revisione normativa che sfoci in una legge moderna che sappia declinare al meglio il concetto di ‘abilità residua’, – afferma l’SG Francesca Busignaniovvero che anziché concentrarsi sulla sua disabilità dia alla persona la possibilità di far risaltare le proprie competenze e le proprie abilità. In questo modo non solo si tutela la dignità del lavoratore ma si dà all’azienda la possibilità di avere quel ruolo sociale che le spetta di diritto attraverso un impegno concreto e un percorso ben definito. Non è infatti più possibile procrastinare oltre l’introduzione di una normativa che, al contrario di quanto avviene ancora oggi, incentivi le aziende ad assumere le persone diversamente abili o con deficit accertati e sproni le stesse a essere protagoniste di un mondo del lavoro dove possono fare la differenza in termini di valore aggiunto e, perché no, di maggiori utili come avviene in molte realtà, tra cui il campo della moda”.

Non è possibile ignorare ulteriormente tale tematica. “Se è vero, infatti –sottolinea il Segretario Federazione Industria ed Artigianato Enrico Biordiche le statistiche legate all’occupazione sono al momento dal punto di vista quantitativo ancora positive, da tempo segnaliamo altresì come all’interno della fascia delle persone in cerca di occupazione, una parte rilevante di essa sia composta da questa categoria di cittadini e lavoratori che aspirano legittimamente a veder pienamente tutelato il loro diritto al lavoro con strumenti e soluzioni idonee ”.

A tal riguardo auspichiamo, a differenza di quanto accaduto sin qui, che l’Esecutivo voglia attivare un tavolo di confronto su questa tematica che porti conseguentemente alla definizione e condivisione di un testo normativo che, in linea peraltro con la primaria mission di un sindacato, deve necessariamente mirare a non lasciare indietro nessuno. In particolare, in una realtà come la nostra è inaccettabile che siano lasciate indietro le persone che partono svantaggiate e che avrebbero dunque bisogno di un indispensabile aiuto per essere inserite o reinserite nel mondo del lavoro”.

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