San Marino. Usl: “Le aziende puntino sulle politiche di welfare per essere più competitive e attrattive nei confronti dei lavoratori”

San Marino. Usl: “Le aziende puntino sulle politiche di welfare per essere più competitive e attrattive nei confronti dei lavoratori”

“Le aziende puntino sulle politiche di welfare per essere più competitive e attrattive nei confronti dei lavoratori”.

Lo chiede apertamente l’Unione sammarinese dei lavoratori, sottolineando in un comunicato che “si parla spesso di benessere sul posto di lavoro, per farlo occorre sviluppare più sensibilità rispetto a quelle politiche di welfare che in giro per il mondo stanno diventando strutturali; la stagione che viviamo è ottimale perché prendano piede anche qui in Repubblica”.

“Le aziende che volessero essere particolarmente attrattive nei confronti di potenziali lavoratori, potrebbero quindi adoperarsi in tal senso”, sostiene l’Usl, che poi aggiunge: “Iniziando dal lavoro flessibile alla possibilità di lavorare in smart working che purtroppo, passato un determinato periodo, qui a San Marino è colato a picco anche a causa di una idea sbagliata e riconducibile alla mania di controllare il dipendente a vista, senza considerare che sono i risultati quelli che più contano, nell’alveo di comportamenti corretti e bilanciamenti dei doveri e dei diritti del datore e del lavoratore”.

E ancora: “Da un po’ di tempo ci vengono proposti e spesso imposti cambiamenti di ogni tipo che riguardano le nostre abitudini e persino il linguaggio con tanto di raccomandazione a essere ‘resilienti’; perciò, non si capisce come mai invece sul lavoro si sia sempre restii ad attuarli. Serve soprattutto un modo avanguardistico con cui concepire il lavoro dei propri dipendenti, i prodotti e la loro comunicazione, per non parlare dell’importanza della formazione. Cosa che aveva ben capito Olivetti i cui stabilimenti erano in assoluto i più innovativi di quegli anni: bellissimi, funzionali, dotati di mense, biblioteche e asili nido, luoghi in cui i dipendenti godevano di ogni assistenza e comfort ed erano fra i più produttivi dell’epoca. Un dipendente felice e soddisfatto può trarre enormi benefici in termini di autostima, buonumore, abilità, capacità, ottimismo e maggiore efficacia sul posto di lavoro”.

“A riprova di ciò – asserisce il sindacato sammarinese – ci sono oggi, ad esempio, aziende, anche dell’alta moda, che danno lavoro a persone diversamente abili, malate o con esigenze particolari, che non dovendo rispettare orari prestabiliti, avendo dunque tutta la libertà di curarsi o di avere più tempo flessibile per le proprie incombenze, portano risultati molto alti non soltanto in termini di creatività, ma dando contributi e spingendo forte sulla possibilità di fare utili importanti. Un’azienda seria vede un dipendente come una persona su cui investire, è pertanto ben disposta a fare in modo che resti in salute sia dal punto di vista fisico che mentale. L’obiettivo è migliorare la vita del dipendente per far sì che sia più produttivo e anche per ridurre quel turn-over nelle ditte, che forse oggi non è ancora un problema ma che, dati alla mano, rischia di diventarlo, perché fa perdere il know-how e l’attaccamento all’azienda da parte di chi, esasperato da situazioni troppo pesanti, a malincuore decide di andare via”.

“A conferma che le cose che diciamo interessano i lavoratori – ha detto il segretario della Federazione Servizi e Commercio dell’Unione sammarinese dei lavoratori, Marco Santolini -, mi viene in mente uno dei tanti commenti al nostro precedente comunicato in cui si parlava di premio di produttività. Mi si faceva infatti notare che, oltre agli incentivi economici, ci devono essere tutte quelle politiche che mettono il lavoratore nella condizione di lavorare bene e dunque tutta una serie di benefit aggiuntivi che consentano di dare risposte anche alle esigenze della vita privata. È chiaro che tutto ciò deve avvenire con un serrato confronto fra associazioni datoriali e organizzazioni sindacali. Riflettere su queste cose fa bene a tutti e porta utili. È allora un argomento su cui mi preme far restare l’attenzione alta, affinché sempre più vi sia consapevolezza di quanto prezioso sia il lavoro umano e avere la possibilità di svolgerlo al meglio conciliandolo con la propria vita privata e i propri affetti”.

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