Tensione alta in Consiglio. Il governo ritira Decreto sul dipartimento Economia all’insaputa del Segretario Righi

Tensione alta in Consiglio. Il governo ritira Decreto sul dipartimento Economia all’insaputa del Segretario Righi

Momento di forte imbarazzo oggi pomeriggio in Consiglio Grande e Generale.

Protagonista il Segretario all’Industria Fabio Righi che si è visto ritirare dalla ratifica il “proprio” Decreto n. 67 su dipartimento Economia e Ufficio Attività Economiche su proposta della collega agli Interni Elena Tonnini. Un ritiro motivato da “necessità di ulteriore confronto”.

Righi ha anche preso parola al microfono palesando il proprio smarrimento, parlando di un errore ma ormai il comma era stato chiuso e la ratifica del Decreto rinviata.

A stretto giro di posta è arrivato il commento di Libera che parla di “ennesimo provvedimento ‘non’ messo a terra dal segretario Righi”.

Secondo il movimento di opposizione “si è subito alzata una forte tensione fra i membri del governo dove la sfiducia fra i singoli ormai è evidente ed è quasi imbarazzante per noi dover commentare, ma è anche giusto che i nostri concittadini sappiano a che livello si è arrivati in aula consigliare: sono saltati tutti gli schemi a discapito del bene del Paese che avrebbe bisogno di azioni politiche pratiche e risolutive – rimarca Libera -. Ovviamente, tutto ciò non ha scalfito Domani-Motus Liberi, che continua a seguire pedissequamente il suo improduttivo segretario di Stato anche nella sua fine strategia politica: quella di incassare, di dare la colpa agli altri e intanto prepararsi a un nuovo ‘posto al sole’”.
“Però nessuno ha, al momento, battuto ciglio e, nonostante l’ennesimo plateale schiaffo in faccia ricevuto dalla propria maggioranza, si va avanti senza indugio – aggiunge il partito di Matteo Ciacci -. Le poltrone sono più importanti!”
Libera ricorda poi i precedenti episodi in cui Fabio Righi, “e indirettamente quindi il partito che rappresenta, subiscono queste umiliazioni: come non ricordare, per esempio, l’articolo 1 bocciato dalla maggioranza sul progetto di legge proposto dalla segreteria all’Industria sulla semplificazione delle società, o il progetto ‘San Marino 2030’ che è rimasto chiuso nel cassetto nonostante i 100.000 euro di consulenza di Righi a Nomisma.  Questa volta, invece, è toccata alla ‘rivoluzione’ dell’Ufficio Attività Economica rimandata all’insaputa di Righi”.
Secondo Libera “al peggio non c’è proprio fine… E dire che in Motus Liberi ci potrebbero anche essere le competenze e le idee per un reale cambiamento che, al momento, non si è visto nell’azione del governo”, afferma infine il partito di minoranza.
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