San Marino. Semplificazione società, la legge spacca la maggioranza

San Marino. Semplificazione società, la legge spacca la maggioranza

Società, scontro sulla legge che viene decapitata. Articolo 1 bocciato con 26 voti contrari. Righi e Motus fanno il muro di gomma, ma la spaccatura politica in maggioranza risulta evidente.

ANTONIO FABBRI – Probabilmente, prima di smentire, bisognerebbe sempre conoscere gli orientamenti degli alleati con cui si ha a che fare. Suonano allora imbarazzanti, oggi, le parole con le quali il segretario Fabio Righi replicava, solo domenica scorsa, al nostro articolo nel quale mettevamo in guardia sul fatto che la legge sulla semplificazione societaria in Consiglio rischiava di spaccare la maggioranza. “Non corrisponde alla realtà – replicava il segretario all’Industria – il fatto che il provvedimento proposto abbia spaccato la maggioranza, anzi con tutta probabilità il provvedimento normativo, che approderà in seconda lettura nel Consiglio di maggio, potrà confermare una visione unitaria di tutto il quadro politico”. Tutta questa visione unitaria non si è proprio vista: articolo 1 bocciato e articoli 2 e 7 emendati obtorto collo. Poi ha avuto un bel daffare la maggioranza a volerla fare passare come “normale esercizio di democrazia parlamentare”. La legge sulle società è stata smembrata e snaturata rispetto alle intenzioni iniziali del segretario, tanto che in una situazione normale, chi l’ha proposta, avrebbe prima ritirato la legge e due secondi dopo la delegazione di governo.

Ma Motus Liberi si arrabbia un po’ in Aula, ma poi fa il muro di gomma, magari pensando che il fatto che se ne vada sarebbe proprio quello che vorrebbero gli alleati… e allora rimane, magari per dispetto. E i dispetti si sprecano in maggioranza.

Ma ad essere chiare sono le parole del Capogruppo Dc Francesco Mussoni, subito dopo la pausa concessa dalla Reggenza per cercare una quadra sugli emendamenti che per essere presentati necessitano di 39 voti. “Il problema è politico – ha detto, se non si fosse capito – Se non avremo emendamenti agli articoli 1, 2 e probabilmente anche al 7, noi voteremo contro questi articoli – ha detto Mussoni che in quel momento aveva in mano solo 35 voti – Vogliamo proteggere la pubblicità e la trasparenza.

Poi è vero che nella proposta del Segretario non si vuole tornare indietro, ma se c’è anche un solo ragionevole dubbio per proteggere questa pubblicità e trasparenza, credo sia valido fare queste discussioni e cercare una sintesi su questi emendamenti”.

Di ragionevoli dubbi ne erano stati posti parecchi, prima. E dai banchi della maggioranza. Ne ha sintetizzati diversi il consigliere di Rete, Emanuele Santi: “C’è la questione del soggetto inidoneo e non possiamo far aprire imprese a soggetti di questo tipo. Nella sua definizione, vengono tolti dei reati, come la bancarotta fraudolenta. Con maggioranza abbiamo fatto 5 giorni di riunioni per portare come emendamenti che vadano a ristabilire certi paletti, specificando i reati che erano. Poi nell’articolo 2 c’era la questione riferita al Decreto delegato per limitare l’accesso alla trasparenza societaria. Non è possibile, torniamo alle società anonime?”

A contestare parti specifiche del progetto di legge anche Gian Nicola Berti di Npr, che ha detto chiaro e tondo “non voterò l’articolo 1”, e Matteo Zeppa di Rete che ha richiamato la relazione recente dell’Aif che ha messo in guardia sulle infiltrazioni malavitose.

Tutti schierati con il proprio Segretario, invece, gli esponenti di Motus Liberi a partire dal relatore del progetto normativo, Michela Pelliccioni che ha rilevato come forse, chi contesta la legge non l’ha letta o se l’ha letta non l’ha capita.

Stessa posizione per Mirko Dolcini: “O la legge non l’avete letta, nonostante sia passata in commissione, oppure qualcuno è in malafede, e voglia bocciarla per motivi non comprensibili”.

Insomma, i punti di discussione principali, al di là del dato politico, sono relativi al “soggetto non idoneo” e alla trasparenza dei registri societari. Esattamente quelli che erano stati posti su queste pagine e che ieri ha posto anche il sindacato.

Alla fine un accordo per emendare un paio di articoli si trova, ma non sull’articolo 1, relativo proprio al soggetto non idoneo e alle definizioni dei termini contenuti nella legge. L’articolo 1 viene posto ai voti e respinto con 26 voti contrari e 6 favorevoli.

Approvati invece gli altri articoli emendati.

La discussione e la votazione della legge è arrivata in notturna. La situazione politica in maggioranza tuttavia, al di là del progetto di legge, è emerso in tutta la sua criticità.

 

Articolo tratto da L’Informazione di San Marino pubblicato integralmente il giorno dopo

Leggi anche il resoconto dei lavori del Consiglio di ieri pomeriggio

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