DA AMICIZIA PROTETTRICE AD AMICIZIA PERPETUA E BUON VICINATO

DA AMICIZIA PROTETTRICE AD AMICIZIA PERPETUA E BUON VICINATO

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DA AMICIZIA PROTETTRICE AD AMICIZIA PERPETUA E BUON VICINATO
 
Dopo lo Stato della Chiesa viene il Regno d’Italia. Il passaggio non è morbido come quando si è dissolto il Ducato d’Urbino. Non c’è uno scambio di consegne. I rapporti vanno ricostruiti ex novo. La protezione che nel rapporto fra San Marino e lo Stato della Chiesa era presente come  vago concetto di sapore paternalistico, diventa nel rapporto col Regno d’Italia una espressione formale di  pesante valenza politica.    
Riassumendo, la protezione è chiesta per la prima volta dalla comunità sammarinese nel 1549 al Duca di Urbino perché la aiuti a difendersi dagli attacchi provenienti dall’interno dello Stato della Chiesa. Passa nel 1603 allo Stato della Chiesa come impegno da parte dei papi a non sopprimere l’autonomia sammarinese. Nel 1862 la protezione è imposta dal Regno d’Italia per evitare la ingerenza della Francia  e quindi di qualunque altro Stato d’oltralpe nelle faccende della penisola attraverso San Marino. Tale protezione rimarrà come grave vincolo alle prerogative della sovranità dello Stato sammarinese.       Bigi spezza la catena iniziata nel 1549 e toglie dalla nostra libertà quell’ombra residuale con l’accordo italo-sammarinese del 10 settembre del 1971.
L’articolo della protezione, confezionato nel 1862, viene così riformulato: Le relazioni fra la Repubblica Italiana e la Repubblica di San Marino saranno ispirate a sentimenti di perpetua amicizia e di buon vicinato. La Repubblica di San Marino riconferma la sua neutralità ed esprime la certezza che non le verranno mai meno la più viva amicizia e la più ampia cooperazione della Repubblica Italiana per la conservazione della sua antichissima libertà e indipendenza. In questo intento il Governo Italiano ed il Governo sammarinese procederanno a regolari consultazioni sui problemi di comune interesse. Tale riformulazione, facendo di San Marino uno Stato di pieno diritto, apre la strada alla instaurazione di rapporti diplomatici con gli Stati d’oltralpe e consente l’ingresso nei principali organismi internazionali: Consiglio d’Europa, CSCE, ONU.
 

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