Caso di evasione fiscale diverso dal precedente prescritto, questa volta si procede

ANTONIO FABBRI – Il caso è quello di un imprenditore 63enne di Verucchio, titolare di una società di progettazione e manutenzione elettromeccanica. L’uomo, secondo l’accusa, allo scopo di evadere le imposte in relazione all’anno 2016 aveva dichiarato costi non deducibili, contemplati in 50 fatture, emesse in quell’anno verso un’altra società estera ma di cui lo stesso imputato era amministratore. Aveva inoltre messo in deduzione spese per carburanti che non erano tuttavia inerenti all’attività della ditta. Secondo l’accusa, quindi, ha dichiarato un minore reddito imponibile pari a 346.343 euro, evadendo l’imposta dovuta per complessivi 62.578. Dunque, diversamente dal caso del giorno precedente nel quale è stata dichiarata la prescrizione, in questo la dichiarazione dei redditi non era stata omessa, ma c’era stata seppure con diverse distorsioni. La Procura fiscale ha rilevato la differenza, pur richiamando anche in tale caso degli aspetti da chiarire riscontrando il pericolo che, applicando l’ordinanza del giorno precedente del Commissario Simon Luca Morsiani, anche questo caso avrebbe potuto vedere la prescrizione.

Il procuratore del Fisco Roberto Cesarini, richiamando il paventato disallineamento di norme tributarie e penali e il rischio che, secondo l’interpretazione già data, anche in tale caso si rischiasse la prescrizione, ha pertanto adombrato la possibilità di sollevare l’eccezione di costituzionalità della norma sull’evasione, proprio per questa discordanza con la procedura tributaria che prevede tre anni prima della notifica di accertamento, che adesso sono saliti a cinque. La questione è stata d’altra parte più volte sollevata anche dal difensore , l’avvocato Alberto Francini.

In tale processo, tuttavia, il Commissario delle legge Morsiani ha dichiarato con ordinanza che il caso di specie è diverso e vede altre contestazioni rispetto a quello della pronuncia precedente. Non riscontrando quindi la prescrizione, ha disposto procedersi oltre. Le conclusioni saranno quindi a febbraio.

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente il giorno dopo

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