Assegnate le deleghe Interni e Sanità ad interim all’interno del governo di San Marino

Assegnate le deleghe Interni e Sanità ad interim all’interno del governo di San Marino

Governo, accettate le dimissioni di Tonnini e Ciavatta. Assegnate le deleghe ad interim. Gli Interni a Belluzzi. “Spacchettate” le deleghe che erano del segretario alla Sanità: a Ugolini Sanità, Sicurezza Sociale e Pari Opportunità; a Beccari gli Affari Politici; Previdenza e Affari Sociali a Lonfernini; innovazione a Righi.

ANTONIO FABBRI – Confermata l’intenzione di proseguire un altro anno con il governo e con la maggioranza residua, riportando le elezioni in un periodo più consono e naturale, in primavera 2024. Il primo passo istituzionale per la prosecuzione della legislatura è stato dunque compiuto ieri, con la presa d’atto e l’accoglimento da parte del Congresso di Stato delle dimissioni di Elena Tonnini e Roberto Ciavatta; poi con l’assegnazione ad interim delle deleghe che erano in capo ai due dimissionari. Le deleghe dell’ex segretario agli Interni sono state riassegnate in blocco, mentre sono state “spacchettate” quelle che erano in capo al segretario alla Sanità.

Così tutte le competenze degli Interni sono andate al Segretario all’istruzione e cultura Andrea Belluzzi che dunque, oltre alle sue deleghe, assumerà temporaneamente anche quelle agli Affari Interni, Funzione Pubblica, Affari Istituzionali e Rapporti con le Giunte di Castello. Per quanto riguarda invece le deleghe che erano in capo a Roberto Ciavatta, quelle più prettamente sanitarie saranno assunte ad interim al Segretario alla Giustizia, Massimo Andrea Ugolini, che si occupera anche di Sanità, Sicurezza Sociale e Pari Opportunità. Al Segretario di Stato per gli Affari Esteri, Luca Beccari andrà ad interim – ma non è escluso che gli possa rimanere anche successivamente – la delega agli Affari Politici; Previdenza e Affari Sociali vengono assegnati al Segretario di Stato al Lavoro, Teodoro Lonfernini, mentre la delega all’Innovazione tecnologica passa al Segretario di Stato all’Industria Fabio Righi.

“Riteniamo che debba essere una delega ad interim breve – ha esordito il Segretario Lonfernini – allo scopo di dare piena funzionalità al resto della legislatura”. Si parla di un mese circa di interim. “In coerenza con i primi comunicati, questo governo e questa maggioranza stanno lavorando per continuare almeno fino all’anno di celebrazione delle elezioni”, ha aggiunto il segretario Beccari che ha poi ribadito i temi che hanno indotto la maggioranza residua e il governo a voler portare avanti la legislatura.

“Primo il negoziato per l’accordo di associazione europea, che quest’anno ha l’opportunità di vedere la sua conclusione. Poi ci sono temi non meno importanti per ridare slancio e sviluppo. Dopo anni di gestione delle emergenze e di assorbimento degli urti – ha aggiunto – crediamo sia importante mettere a in campo interventi per lo sviluppo”.

Quindi ha proseguito: “Abbiamo preso atto delle dimissioni nei nostri ex colleghi e accettato le dimissioni, proprio perché poggiano le basi su una scelta politica presa dal loro gruppo. Delle divergenze si discuterà poi in aula. Noi, per nostro conto, crediamo che il senso di responsabilità al quale abbiamo accennato nei mesi precedenti, sia essere fedeli al mandato ricevuto dalla cittadinanza” L’obiettivo è quello di portare vanti quanto iniziato. “La tenuta dei conti pubblici non è sufficiente – dice il Segretario all’industria Fabio Righi – Oggi una crisi di governo e un punto di stop rappresenterebbero qualcosa di estremamente dannoso per il Paese. Siamo riusciti a presentare il paese e a dargli credibilità a livello internazionale e ne sono la prova i grandi gruppi che si sono affacciati nella Repubblica”. Il Segretario Righi elenca tra gli altri AliPay, Alibaba, Alpitour, Leonardo… “Tutto questo rischia di avere una battuta di arresto dannosa rispetto ai progetti sul tavolo. La visione delle forze rimanenti è incentrata sulle cose da fare. Nessuno ha intenzione di rimanere un minuto in più se non per i progetti. Questo ci ha portato a ragionare come governo con unità di intenti molto forte. Queste sono le basi su cui la decisione è stata presa”.

Ha fatto eco il segretario all’istruzione e cultura Andrea Belluzzi. “Il termine da usare come bandiera è la parola ‘opportunità’. Siamo di fronte a un treno di quelli che la storia presenta poche volte. Concludere il negoziato di associazione all’Unione europea è un tema di sistema. E’ uno di quei treni come l’accordo del 2006, che non fu firmato e abbiamo visto cosa poi è successo al Paese”.

Il Segretario Belluzzi, che assume la delega agli Interni, ha parlato anche dell’importanza di portare a compimento e concludere i contratti in sospeso, come quello della Pa, come richiesto tra l’altro anche dai sindacati. La volontà di proseguire impone anche delle riflessioni circa la conformità alle norme vigenti e alla corretta interpretazione di una legge elettorale che è lacunosa. “Intanto oggi abbiamo compiuto un atto perfettamente in linea coni dettati normativi – spiega il Segretario Beccari – con la presa d’atto delle dimissioni. La legge dà poi tre mesi di tempo per l’interim. Interim che dovrebbe terminare in tempi brevi dato che abbiamo in mente di arrivare presto alla domina dei Segretari da sostituire. E’ chiaro che questa è la prima crisi di governo, il primo inciampo con il nuovo assetto della legge. Le prime verifiche ci fanno pensare che il venire a meno di una forza che sostiene la maggioranza, persistendo i numeri, non rappresenta un elemento di stallo tecnico istituzionale. Chiaramente agiamo con prudenza, stiamo facendo tutte le verifiche del caso. E’ la prima volta che capita e finiremo di compiere queste valutazioni nei prossimi giorni. Vero è che ci viene di conforto, in questo, il fatto che l’architettura della nuova legge è organizzata nella fase di formazione del governo. Quando il Collegio garante dichiarò ammissibile il referendum, sul tema disse che il legislatore doveva prevedere il caso di cambio di compagine governativa, su questo dobbiamo continuare a verificare e confrontarci. Ci possono essere buone possibilità che l’attuale normativa consenta di proseguire con la nomina di due segretari, ovviamente facenti parte della maggioranza. Su questo però al momento intendiamo essere cauti”, ha spiegato Beccari. E’ evidente che la diminuzione dei numeri della maggioranza e la nuova composizione e i relativi equilibri, pongano anche degli interrogativi di ordine politico, con la Dc che è il partito maggiormente rappresentativo della maggioranza che potrebbe trovarsi “sotto ricatto” dei cosiddetti “cespugli”, il cui numero diventa determinante per ogni votazione.

“La Dc non si sente sotto ricatto – afferma il Segretario Lonfernini – altrimenti le condizioni di oggi non si sarebbero presentate. La Dc sta cercando di svolgere a pieno il proprio ruolo di partito di maggioranza relativa. Non ci sentiamo né minacciati né sotto ricatto da parte di nessuno ed eventuali difficoltà sono superabili solo con un corretto dialogo”, ha detto.

“Tra l’altro – ha aggiunto il Segretario Beccari – non è la prima volta che ci si trova a governare con pochi numeri. Se c’è unità di intenti non ci sono problematiche collaterali. Diversamente è chiaro che si aprirebbero altri discorsi”.

Sul punto interviene anche il Segretario Righi il cui partito, Motus Liberi, nei giorni scorsi ha parlato della necessità di rapporti di pari dignità nella maggioranza rimasta. “La richiesta di pari dignità fatta dal mio partito – afferma – l’azione politica fatta dal mio partito, non è affatto basata sulla logica del ricatto. E’ certo che si continuerà a chiedere una cosa sola: lavorare sui progetti nell’interesse del Paese. Se questo viene considerato un ricatto mi dispiace, ma mi sento di poter dire che non è considerato un ricatto da nessuno. Anzi, è quello che oggi ci fa serrare un po’ i ranghi e andare avanti. Relegare forze importanti che compongono questa maggioranza a dei semplici cespugli, mi sembra poco dignitoso. Lo dico perché l’impegno, al di là delle percentuali, è uguale per tutti. Questo si intende per pari dignità”.

L’obiettivo maggiore al quale si punta con la volontà di proseguire la legislatura, è dunque l’accordo di associazione all’Ue. Resta il fatto che la volontà per la conclusione del negoziato è sì, quella di San Marino, ma deve essere anche quella dell’interlocutore. Sulla volontà di Bruxelles il Segretario esteri non ha dubbi. “Non ho assolutamente registrato cambi di rotta da parte dell’Ue. Dire che il piano di lavoro per la seconda parte dell’anno presentato dai negoziatori dell’Ue è ambizioso, è un eufemismo – assicura il segretario Beccari – Respiriamo e sentiamo l’assoluta convinzione della Commissione europea di andare avanti per l’accordo. C’è impegno forte in questo senso anche da parte della presidenza spagnola del prossimo semestre che inizierà il primo di luglio. Formalmente sono 10 su 25 i dossier conclusi, ma in almeno 5 o 6 la chiusura dipende da questioni di affinamento, interpretazione di alcune norme. La parte rilevante più politica sarà oggetto di confronto nella seconda parte dell’anno”.

Articolo tratto da L’Informazione di San Marino pubblicato integralmente il giorno dopo

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