Attività abusive esercitate in casa a San Marino, L’Informazione: “Impossibili i controlli”

Attività abusive esercitate in casa a San Marino, L’Informazione: “Impossibili i controlli”

Rassegna stampa – Attività abusive esercitate in casa, impossibili i controlli. Il problema posto da una Istanza d’Arengo, che denuncia come a fronte della severità normativa vi sia però di fatto una disapplicazione per l’impossibilità delle autorità di accedere alle abitazioni private dove vengono svolti i lavori irregolari

ANTONIO FABBRI – Attività abusive, in particolare artigianali, esercitate in casa. Il problema non è di poco conto ed è stato posto l’8 ottobre scorso con la presentazione di una precisa Istanza d’Arengo promossa in particolare dall’Unione artigiani sammarinesi. L’Istanza è stata ammessa alla discussione in Consiglio che quindi si dovrà misurare con il problema. A leggere l’istanza si tratta di una vera e propria denuncia che evidenzia come vi siano attività abusive (ad esempio, di servizi alla persona) esercitate nelle abitazioni private. L’Istanza d’Arengo parla di “presunte attività”, ma allo stesso tempo dà una indicazione precisa nel constatare come questa “presunzione” sia suffragata sia da pubblicità fatte sui social network e anche dal via vai di persone in determinate abitazioni.

Il problema, tuttavia, a fronte di una normativa che prevede anche verifiche e sanzioni piuttosto severe, è l’impossibilità di fatto dei controlli.

Le autorità preposte, insomma, si scontrano con l’impedimento di accedere nelle abitazioni private per verificare se venga all’interno delle case svolta l’attività abusiva.

Di qui la richiesta dell’Istanza d’Arengo che pone dunque un problema non di poco conto sotto due aspetti: il primo è quello dell’abusivismo dell’attività con tutto quello che comporta dal punto di vista del mancato versamento di imposte e ottemperanza alle normative cui le attività artigianali legittime sono sottoposte; il secondo, che da queste distorsioni discende, è che viene in tal modo a generarsi una sorta di concorrenza sleale verso le attività in regola.

Ma ecco che cosa dice l’Istanza d’Arengo numero 6, presentata appunto per dare attuazione alla normativa in vigore e combattere questo “abusivismo domestico”:

Oggetto dell’Istanza: “Richiesta di modifica normativa al fine di una maggiore attività di controllo verso tutte le attività esercitate in forma abusiva, specialmente all’interno di locali destinati ad abitazione”.

Il testo: “La legge 40/2014 agli articoli 27 (vigilanza) e 28 (sanzioni) prevede una severità in tema di lotta all’abusivismo, ma questa severità enunciata non trova applicazione verso quelle potenziali attività irregolari, esercitate all’interno delle abitazioni -pare -per l’impossibilità degli organi di controllo di accedere nei locali privati.

Questo nonostante in certi casi la presunzione di attività sia suffragata anche da pubblicità su social o evidenze legate ad anomalie in tema di flussi di persone nello stesso sito.

In un momento di difficoltà generalizzata per le imprese sammarinesi, con conseguenti ripercussioni anche per i lavoratori in esse impiegati e più in generale per l’intero sistema, con la presente Istanza d’Arengo si intende richiedere l’introduzione di misure atte a contrastare tutte le forme di lavoro abusivo, prevedendo -tra l’altro -maggiori poteri alle forze di controllo ed agli Uffici Competenti, per promuovere indagini e per gli accessi in aree private in cui si presume l’esistenza di una attività esercitata in forma irregolare”, conclude l’Istanza la cui discussione non è stata ancora calendarizzata.

Articolo tratto da L’Informazione di San Marino pubblicato integralmente il giorno dopo

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