Avvocato di Livio Bacciocchi sul video di Rete, “profili calunniosi e diffamatori. Chiediamo rettifica”

Avvocato di Livio Bacciocchi sul video di Rete, “profili calunniosi e diffamatori. Chiediamo rettifica”

Il legale Francesca Bacciocchi, in una lettera inviata al movimento che ha realizzato e pubblicato il filmato, rileva che la clip non tiene conto dell’evoluzione giudiziaria dei procedimenti richiamati, che hanno visto l’assoluzione o l’archiviazione per Livio Bacciocchi.

ANTONIO FABBRI La narrazione di Rete nel video trasmesso e poi pubblicato on-line (vedi sotto), distorce l’esito delle vicende processuali che hanno interessato Livio Bacciocchi. Questo sostiene l’interessato che quindi, con una lettera che è stata indirizzata al movimento. “I fatti così come da voi citati nel video in questione non corrispondono a verità, assumendo profili penalmente rilevanti a carattere calunnioso e diffamatorio”. Scrive così in una lettera l’avvocato Maria Francesca Bacciocchi, per conto del suo assistito, suo padre Livio Bacciocchi, appunto. 

Nella sostanza la frase incriminata è quella che, parlando delle indagini che hanno ruotato attorno alla vicenda Fincapital e richiamando le Commissioni di inchiesta, prende in esame quanto accaduto attorno alla finanziaria e alle inchieste denominate “Vulcano”, “Staffa” e “Titano”, portate avanti dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli.

La frase che viene rilevata come non veritiera dal legale nel video è quella in cui si dice che Stolfi e Gatti “erano frequentatori assidui di Fincapital”, cosa che l’avvocato contesta come non veritiera. E poi la frase prosegue “…la finanziaria di cui era referente Livio Bacciocchi finita nella carte dell’indagine Staffa della Dda di Napoli, secondo cui la società finanziaria sarebbe diventata punto di riferimento di diverse organizzazioni criminali e non che attraverso il loro referente Vallefuoco Francesco pongono in essere una persistente attività di riciclaggio di inerenti somme di denaro frutto delle innumerevoli attività illecite da loro gestite…”. Se queste sono le ricostruzioni della prima fase delle indagini, hanno tuttavia avuto una evoluzione processuale che, da un lato, ha sì visto una condanna definitiva per Francesco Vallefuoco, ma dall’altro ha visto, a seconda dei casi, l’assoluzione o l’archiviazione per Livio Bacciocchi, che figura tra l’altro nel processo di Rimini come parte lesa dall’azione del gruppo Vallefuoco. Costituzione di parte civile che è stata ammessa dal tribunale di Rimini nell’ambito del cosiddetto processo Vulcano 2.

La lettera a Rete dell’avvocato Francesca Bacciocchi, elenca dunque le pronunce di assoluzione nell’ambito del pro[1]cessi “Titano” e “Vulcano”, e richiama anche 21 procedimenti penali nel tribunale sammarinese a carico di Livio Bacciocchi, finiti o con l’assoluzione o archiviati.

Ma c’è un altro particolare che viene specificato nella lettera. Per circa la metà di questi procedimenti sammarinesi archiviati “è in corso l’azione di responsabilità nei confronti del magistrato inquirente, il quale ha tenuto secretati gli atti dei fascicoli per oltre 9 anni, nonostante la legge preveda un termine massimo di 6 mesi, prorogabile, per giusta e motivata causa, per ulteriori tre mesi”.

Di qui la richiesta del legale di rettificare “le dichiarazioni calunniose e diffamatorie nei confronti di Livio Bacciocchi contenute nel video pubblicato sulla pagina Facebook del Movimento Civico Rete in data 9 aprile 2022, assolutamente in contrasto con gli atti giudiziari definitivi allegati alla presente missiva e dunque non corrispondenti al vero”.

 

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente il giorno dopo

 

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