Processo “Conto Mazzini” a San Marino, il giudice dell’esecuzione applica la sentenza di appello per le confische

Processo “Conto Mazzini” a San Marino, il giudice dell’esecuzione applica la sentenza di appello per le confische

Rassegna stampa – “Mazzini”, il giudice dell’esecuzione applica la sentenza di appello per le confische

ANTONIO FABBRI – “Mazzini”, il giudice dell’esecuzione applica la sentenza di appello, negando la revoca tout court di tutte le confische come chiedevano le difese invocando la decisione di terza istanza del giudice Oliviero Mazza, che nel dichiarare inammissibile il ricorso aveva aperto a tale possibilità.

Le parziali o totali restituzioni dei beni confiscati, sulla scorta della decisione del giudice Francesco Caprioli, sono state quindi accordate – come riporta Luca Salvatori di San Marino Rtv, dando conto della decisione del giudice dell’esecuzione Vico Valentini – a Giuseppe Roberti, Moris Faetanini, Claudio Podeschi, Pier Marino Mularoni, Fiorenzo Stolfi, Pier Marino Menicucci e anche a Nicola Tortorella che, a differenza degli altri, in secondo grado era stato condannato a una pena detentiva.

Il Commissario della legge Valentini, che ha dunque confermato le confische dirette, aveva richiesto una ricognizione dei beni sotto sequestro alla Pg, per poter con cognizione valutare quali beni, mobili e immobili, fossero frutto di denaro accertato come illecito dalla sentenza di appello e quali no.

La decisione del giudice dell’esecuzione, dunque, ha rigettato la richiesta delle parti di restituzione tout court, con la revoca di tutte le confische disposte, del denaro e dei beni accertati in appello di provenienza illecita. Rigetto delle richieste sulla scorta del principio assodato in sede Cedu secondo il quale “il crimine non può pagare”.

Ha tuttavia accolto le richieste di quelle difese che facevano istanza di revoca delle confische che la stessa sentenza d’appello ha stabilito non dovessero essere oggetto, per provenienza lecita del denaro o perché per equivalente, di incameramento da parte dell’autorità. In sostanza, nel rispetto della sentenza di appello, il giudice Valentini ha disposto la confisca diretta delle somme e degli immobili ritenuti di comprovata provenienza illecita, mentre ha disposto la restituzione di quelli di provenienza lecita o confiscati per equivalente.  Ha inoltre nominato un perito per valutare il valore degli immobili da confiscare fino alla concorrenza prevista dalla decisione di esecuzione.

Le parti possono ora appellare la decisione del giudice dell’esecuzione fino alla terza istanza.

Articolo tratto da L’Informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 22

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