L’Informazione di San Marino: “Titolo irredimibile, lo Stato paga la prima cedola più di 7,9 milioni di euro”

L’Informazione di San Marino: “Titolo irredimibile, lo Stato paga la prima cedola più di 7,9 milioni di euro”

Titolo irredimibile, lo Stato paga la prima cedola quasi otto milioni di euro

ANTONIO FABBRI – È stata pubblicata la delibera del 24 gennaio con la quale lo Stato paga la prima cedola dei titoli irredimibili. Una cedola da 7.962.500 euro.

Come si ricorderà lo Stato, con l’approvazione della legge di bilancio, ha previsto l’emissione di un pacchetto di titoli irredimibili del debito pubblico per 450milioni di euro.

Questi titoli sono stati destinati esclusivamente a Cassa di Risparmio, che in funzione del possesso degli stessi beneficia di una cedola annuale che viene pagata il 31 dicembre di ogni anno. Ebbene, essendo stata varata nel 2020, l’operazione ha prodotto i suoi primi effetti al 31 dicembre 2021, così lo il Congresso di Stato con la Delibera numero 20 del 24 gennaio 2022, con un pagamento leggermente posticipato rispetto alla scadenza, ha autorizzato “la spesa fino alla concorrenza di euro 7.962.500,00 (settemilioninovecentosessantaduemilacinquecento/00) in favore della Banca Centrale della Repubblica di San Marino, in qualità di agente pagatore dell’articolo 3, comma 2, della Legge 23 dicembre 2020 n.223, per il pagamento interessi cedola annuale posticipata.

La spesa troverà imputazione sul cap. 1-3-2424 “Quote interessi emissione Titoli irredimibili del debito pubblico”, impegno n. 286 del corrente esercizio finanziario. La presente delibera è inviata alla Direzione della Finanza Pubblica – Servizio Centrale di Controllo – ai fini della legittimazione”.

La modalità del titolo perpetuo o irredimibile, che prevede che lo stato emetta debito pubblico per rifinanziare Cassa di risparmio che è interamente di proprietà dello Stato, è una modalità diversa dal precedente cosiddetto spalmadebiti, tanto contestato.

Ma va detto che l’effetto nella sostanza non è tanto diverso: ogni anno i soldi, poco per volta – ammesso che quasi otto milioni possano essere considerati pochi – sempre lo Stato ce li deve mettere per ripianare il buco di Carisp.

 

Articolo tratto da L’informazione di San Marino, pubblicato integralmente dopo le 22

 

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