Commissione Esteri e Finanze di San Marino, resoconto seduta pomeridiana 6 settembre 2023

Commissione Esteri e Finanze di San Marino, resoconto seduta pomeridiana 6 settembre 2023

COMMISSIONE CONSILIARE PERMANENTE AFFARI ESTERI, EMIGRAZIONE ED IMMIGRAZIONE, SICUREZZA E ORDINE PUBBLICO, INFORMAZIONE

e  COMMISSIONE CONSILIARE PERMANENTE FINANZE, BILANCIO E PROGRAMMAZIONE; ARTIGIANATO, INDUSTRIA, COMMERCIO; TURISMO, SERVIZI, TRASPORTI E TELECOMUNICAZIONI, LAVORO E COOPERAZIONE

– MERCOLEDÌ 6 settembre – Seduta straordinaria congiunta/pomeriggio

Con l’approvazione all’unanimità di un Ordine del giorno sottoscritto da tutti i gruppi delle Commissione consiliari Finanze e Esteri si conclude la seduta straordinaria congiunta dei due organismi parlamentari, riuniti oggi a Palazzo Pubblico.

In particolare, l’Odg congiunto “impegna il governo, per tramite del Sds Esteri e del Sds Finanze, a presentare alle dette Commissioni la linea negoziale relativa all’integrazione del sistema finanziario sammarinese ed europeo cui si intende attenere con l’obiettivo di condividerla tra le rappresentanze consiliari e di riconfermare pieno mandato al governo per ottenere un accordo celere e profittevole per la Repubblica,

a riferire con cadenza almeno mensile alle presenti commissioni, anche in seduta congiunta, im merito agli sviluppi del negoziato, anche relativamente a questo settore,

a proseguire  e intensificare il lavoro della commissione mista affinché intero paese partecipi alle fasi del negoziato e alla progettazione delle modalità di approccio alla nuova realtà che si prospetta con il nuovo accordo di associazione”.

L’Odg arriva a conclusione di una seduta straordinaria e congiunta delle due commissioni richiesta a seguito della diffusione di una lettera inviata da tre enti regolatori della Commissione Europea relativa ai dubbi sull’integrazione finanziaria e bancaria dei tre micro Stati interessati dal negoziato per l’Accordo di associazione, quindi la Repubblica di San Marino, Monaco e Andorra. Sulla lettera era intervenuta già la Commissione Europea confermando gli intenti di proseguire sul negoziato. Obiettivo dell’Odg approvato all’unanimità- e su cui hanno ribadito e trovato accordo bipartisan i commissari- è quello di dare nuovo slancio alla trattativa, giunta nelle fasi finali, in particolare rispetto ai temi dell’integrazione del sistema finanziario -bancario, dando all’Ue un messaggio di unità di intenti da parte delle forze politiche del Paese.

Di seguito un estratto del dibattito odierno in comma Comunicazioni e della prima parte del confronto sull’Accordo di Associazione con l’Unione Europea, relativamente al mercato dei servizi finanziari, con i riferimenti del Sds Beccari e del Sds Gatti.

La commissione si è conclusa in anticipo senza procedere alla seduta notturna.

 

Comma n.1 Comunicazioni

Andrea Zafferani, Rf

Abbiamo chiesto la Commissione congiunta per un tema preciso e non vorrei dilagare, ma in questi giorni sono usciti un paio di articoli su un quotidiano economico italiano e, rispetto questi, qualche informazioni al Consiglio sarebbe doverosa da parte del Segretario di Stato Gatti. Non è la prima volta che informazioni importanti le veniamo a sapere prima dai giornali, si conferma una modalità discutibile. Da questi articoli mi sembra di capire che l’operazione della collocazione Npl sia imminente. Avevamo visto una delibera di agosto che dava mandato a una commissione interna di stimare il valore degli immobili entro fine mese e ci aveva incuriosito. Immagino questo sia stato fatto. Il Segretario dice al giornale che l’operazione di collocazione dei bond con Npl, con tanto di garanzia pubblica, per alcune tranche, sia imminente. Noi non sappiamo niente e riterrei doveroso un aggiornamento all’Aula consiliare o la Commissione per lo meno su tempi dell’operazione, valutazioni fatte sull’importo possibile della garanzia dello Stato, che è quello che ci preoccupa. Infatti lo Stato rischia di mettere troppe garanzie e si può esporre troppo. Chiederei un doveroso aggiornamento, se non oggi, in tempi brevissimi, magari nella prossima Commissione finanze che è in via di convocazione.

Matteo Ciacci, Libera

Ci troviamo a dover approfondire il tema citato dal collega Zafferani, su cui preannuncio che le forze di opposizione depositeranno un Odg in merito, proprio per impegnare il Presidente della  Commissione Finanze ad offrire chiarimenti in merito.

Abbiamo ritenuto da sempre necessario andare a definire un progetto Npl per le nostre banche che potesse consentire alle stesse di liberare i bilanci e sviluppare attività di cartolarizzazione utili e funzionali per tentare di recuperare il possibile. Poi su SmRtv leggiamo della chiusura imminente dell’operazione. Ma pensiamo davvero di non coinvolgere gli organismi istituzionali, e  in particolare la commissione Finanze, anche ai sensi della legge approvata in Aula che chiedeva un aggiornamento continuo sulla gestione Npl?

Oggi ci troviamo dunque di fronte alla definizione di un progetto che andrà ad impattare sul nostro sistema bancario-finanziario, che sarà oggetto della discussione dell’accordo Ue, ed è legato ad un altro tema, visto che i sottostanti di questi crediti sono sostanzialmente immobili, e c’è quindi la partita sul settore immobiliare che va di pari passo e va considerata. Quali sono dunque gli aspetti tecnici dell’operazione, quali i tempi e quando ci confronteremo sul sistema immobiliare?
Do lettura di un Odg congiunto dell’opposizione:

Il Consiglio Grande e Generale,
considerata l’importanza strategica del settore finanziario della Repubblica di San Marino che deve essere rafforzato, riorganizzato complessivamente al fine di renderlo pienamente operativo sui mercati finanziari e a supporto della nostra collettività;

Considerato che l’Eccellentissima Camera ha sostenuto, in maniera diretta ed indiretta, il nostro sistema bancario e finanziario al fine di salvaguardare i risparmiatori e la stabilità del sistema, per più di un miliardo e mezzo;

Preso Atto delle insistenti notizie, anche pubbliche, circa il processo di cartolarizzazione per gli NPL delle nostre banche per un valore nominale che potrebbe aggirarsi tra 800 milioni e 1 miliardo di euro;

Tenuto conto che, in tale contesto, vi sia la necessità di una vigilanza e di una Banca Centrale nel pieno delle sue funzioni e con organismi operativi;

Dà mandato al congresso di Stato di riferire alla Commissione Consiliare Permanente Finanze e Bilancio in merito:

-all’avanzamento del progetto Npl e la relativa cartolarizzazione dei crediti deteriorati delle banche;

-all’avanzamento della riforma dello statuto di Bcsm, come da impegni consigliari presi.

Marco Gatti, Segretario di Stato per le Finanze

Intanto, riguardo all’Odg presentato, credo il presidente della Commissione III abbia già detto che si terrà una seduta per affrontare tali temi e sta predisponendo un ordine del giorno dei lavori sulla base del quale vi ha anticipato una imminente commissione ad hoc con audizioni specifiche perché ci sono questioni che non riguardano il governo. Per esempio, sulla cartolarizzazione il governo ha fatto la sua parte con le leggi, sta ad Abs e Bcsm portarne avanti l’operatività, la politica sarà nuovamente interessata nel momento in cui dovrà prestare la garanzia.

Quello che leggiamo sui giornali ci era stato anticipato in audizione con Abs, Bcsm e con i consulenti. Sono le linee e le tracce di indirizzo dello stato di avanzamento dei lavori della prima parte del processo di cartolarizzazione, che adesso dovrà essere sintetizzato nei numeri. Ci era stato detto in un primo momento che l’operazione sarebbe stata intorno al miliardo, ora si parla di 800 mln di euro e in Commissione ne potremo parlare.

Però anche qui vedo gran preoccupazione perché si sta procedendo. Bisogna che anche le opposizioni si chiariscano. Da una parte si chiede il processo di cartolizzazione perché è urgente, dall’altro se ne ha paura, facendo anche confusione, mischiano le cessioni dei crediti con il processo di cartolarizzazione che è cosa differente. Ci sarà occasione di discutere in merito nella prossima convocazione e penso non ci sarà bisogno di fare un Odg per approfondire queste tematiche.

Ad oggi si è in stato di attesa per avere i dati definitivi per fare i passaggi successivi che competono Aula e governo, che sono previsti per legge. Sicuramente c’è urgenza e mi auguro di completare l’operazione di cartolarizzazione entro l’anno e prima si fa, meglio è. Guardando i professionisti verso i quali Abs si è orientata- perché è una scelta di Abs- per organizzare la cartolarizzazione penso ci si debba tranquillizzare, è gente di alto livello e di alto spessore e darà la possibilità alla politica di fare scelte sulla base di analisi fatte da soggetti qualificati, con massima garanzia per lo Stato e per noi.

Nicola Renzi, Rf

Mi accodo agli interventi di Ciacci e Zafferani e ringraziamo il Sds Gatti per il pronto riscontro. Parlava di Banca centrale, ne abbiamo discusso anche in Ufficio di presidenza e continueremo a dirlo, in un momento delicato come questo, in cui Bcsm dovrà sovrintendere all’operazione appena descritta, noi siamo fermamente convinti che allo stato attuale il Consiglio direttivo di Bcsm non sia regolarmente formato e non possa operare. Il Consiglio grande e generale ha nominato due persone e qualcun altro ha deciso per una invece che l’altra, capite tutti che non è possibile. La nostra forza politica è convinta che sia necessario portare avanti la cartolarizzazione, ma è preoccupata perché è necessario farla nel migliore modo possibile.

Questa operazione si inserisce in un momento particolare per il nostro sistema-paese da un lato, e per il sistema bancario finanziario dall’altro e l’odg che proporremo va nella direzione di fare chiarezza sullo stato attuale del nostro sistema bancario e finanziario,

Non ci prestiamo a fare allarmismi dai microfoni del Consiglio, ma vogliamo vedere le cose chiare e capire il perché giungono voci che non ci fanno stare tranquilli.  La garanzia è una scelta politica perché pone un’ipoteca sul futuro del paese. Non ci sono ‘no’ a priori, se ne parla da 3 legislature e oggi siamo al dunque, cerchiamo di farlo nel modo migliore possibile.

Matteo Zeppa, Rete

Sugli Npl e tutta la loro gestione a me pare che ci sia un po’ più volontà, da parte di alcuni Segretari, di andare a fare interviste sui rotocalchi finanziari, piuttosto che arrivare in Consiglio grande e generale o in Commissione a fare il punto della situazione.

A me poco importa della rassicurazione e della valutazione nella prossima Commissione Finanze, mi preoccupa più il rivolgersi a una platea di giornali invece che fare un passaggio con gli organismi istituzionali preposti. Questo cattivo esempio continua. Mi pare logico dare seguito alll’Odg letto dal consigliere Ciacci.

Questa maggioranza risicata nei numeri ma saldata dall’orgoglio ci ha portato alla dilatazione dei tempi, anche con la prossima sessione consiliare perché non si è chiuso l’Assestamento di bilancio. Ieri si è chiesta ‘dignità’ e ancora oggi la maggioranza accusa l’opposizione di fare ostruzionismo. Ma bisogna rendersi conto che questa maggioranza tra prima e seconda lettura dell’Assestamento ha presentato oltre 50 emendamenti. Non si venga perciò ad accusare l’opposizione di fare ostruzionismo. La dignità si trova con il dialogo, ma con governo e Segretari che sostengono gli articoli 10-11 non c’è stato.

Marco Gatti, Segretario di Stato per le Finanze

Io sono aggiornato quanto voi, non compete me, ma ad altri quel passaggio, ne riparleremo in commissione III con carte alla mano. Banca centrale è pienamente operativa, il collegio sindacale si è espresso, se qualcuno non è d’accordo deve fare un ricorso amministrativo, non è una questione politica. Riportiamo le cose nelle sedi giuste: Banca centrale è legittima nei sui organismi di operare e andare avanti nelle sue funzioni. Al consigliere Zeppa: non è che la maggioranza ha presentato 40-50 emendamenti per ‘fare la fine del mondo’. Come detto dal sottoscritto in sede di presentazione dell’Assestamento, oltre la metà degli emendamenti sono proposte di correzione arrivate dall’Ufficio studi legislativi sugli articoli già presenti. Non c’è tutta questa problematica sull’allungamento dei lavori perché il governo ha presentato ‘chissà cosa’, ci sono poi bilanci di variazione delle aziende. Sul dialogo: il governo l’ha sempre messo in campo ma si fà se dall’altra parte non si è sordi. Disponibilità sono state date, ma serve rispetto su quanto deliberato dall’Aula. Se è squisitamente una battaglia politica ci sono sordi che non vogliono ascoltare.

 

Comma n.2. Riferimento del Segretario di Stato per gli Affari Esteri in merito all’Accordo di Associazione con l’Unione Europea relativamente al mercato dei servizi finanziari e successivo dibattito  

Luca Beccari, Sds per le Finanze

Questa volta con la Commissione congiunta non parliamo di temi negoziali specifici e non abbiamo ritenuto di proporre la seduta segreta. Va da sé, eventuali domanda da trattare in seduta segreta le dovremmo rinviare. Siamo qui a parlare di un tema, a prescindere dalle notizie della scorsa settimana, perché l’accesso ai servizi finanziari europei è il tema cardine dell’Accordo di associazione. Non è solo una questione settoriale, l’integrazione del sistema finanziario al mercato europeo è complementare all’integrazione degli altri settori, pensate come si può assicurare la libera circolazione dei capitali senza integrazione finanziaria, per esempio.

Il negoziato parte nel 2014, nel corso anni  ci sono sempre stati due grandi pilastri posti su tavolo dalla Commissione Ue e accettati da San Marino perché nel suo interesse: l’indivisibilità dell’Acquis, quindi l’accesso al mercato unico su base dell’integrazione totale di regole e libertà del mercato unico, e il recepimento normativo che non può essere fatto sul criterio di ‘prendere solo quello che interessa’. Essendo l’accordo di associazione e non di adesione, l’integrazione avviene da Stato terzo in un sistema studiato per Stati con organismi compartecipati da Stati membri. Il compito è quello di integrare i sistemi finanziari, rendere possibile la libera prestazione di servizi, il libero scambio e la libera interazione tra entità finanziarie all’intero del Mercato unico, ma sotto un ‘meccanismo unico’ di vigilanza studiata per garantire questa libertà. La complessità sta nell’integrare il sistema finanziario e un sistema di vigilanza che è diverso. San Marino ha un sistema di vigilanza ispirato a principi europei, frutto di tante evoluzioni nel tempo e delle adesioni agli standard internazionali, ma non studiato tecnicamente come quello di un paese dell’Eurosistema.

Questo negli anni non è stato discusso sulla base di una bozza di allegato specifico. C’era una posizione incerta della Commissione e la resistenza di qualche Paese membro nel procedere in questa direzione, ma la Commissione ha mantenuto la linea costante di indivisibilità dell’Acquis e nel corso degli ultimi 12 mesi si è arrivati a una posizione precisa. L’ultimo incontro negoziale, di alto livello, con il vicepresidente della Commissione, ha nuovamente chiarito che il tema dei servizi finanziari sarà parte dell’accordo e il negoziato su questo tema inizierà a settembre.

Appare poi sulla stampa la notizia di un portale finanziario di Bruxelles che i direttori delle tre agenzie di supervisione del sistema europeo( Eba, Eiopa ed Esma) scrivono a Fisma, la Direzione generale della Commissione europea per la stabilità finanziaria e i servizi finanziari. E’ una lettera interna, non è la Commissione che scrive a San Marino, per capirci, che risale allo scorso giugno, in cui si esprime soddisfazione per il percorso di associazione, ma anche perplessità sull’opportunità di garantire a San Marino, Monaco e Andorra accesso ai servizi finanziari, se non in un quadro di regole omogeneo e con meccanismi di vigilanza strutturati come quelli europei. Ripetono quello che da sempre  è sostenuto dalla Commissione ma anche sostenuto da noi. San Marino Monaco e Andorra infatti non hanno mai chiesto condizioni diverse dagli altri stati membri per l’integrazione finanziaria ed europea. In particolare, la posizione sempre più condivisibile della Commissione è quella di un sistema di vigilanza a cascata che vede la Bce governare la vigilanza in maniera principale, demandando all’autorità nazionale o eventualmente a altri soggetti parte del meccanismo di vigilanza. Tutto questo lo vedremo bene quando verrà avanzata una proposta formale che prevederà fase propedeutiche di San Marino Monaco e Andorra all’integrazione dei mercati finanziari. Infatti la complessità della materia suggerisce un’agenda di entrata in vigore di provvedimenti graduale e che renda possibile concentrarsi su quello che è prioritario e darne corsia preferenziale.

La nostra impressione è che la lettera sia stata scritta senza conoscere fino in fondo i percorsi che ci hanno portato al Negoziato e parlare di rischi di arbitraggio e riciclaggio lascia spazio a questo. Sul riciclaggio San Marino ha procedure rafforzate e sotto il profilo dell’arbitraggio San Marino è da tempo allineato. È una lettera che ha generato una reazione della Commissione che, a domanda della stampa, con il suo portavoce, ha espresso una posizione in linea con il mandato negoziale ricevuto e non lascia spazio a interpretazioni su quello che è il percorso di associazione che deve tenere conto delle 4 libertà, ma anche di un corretto recepimento delle norme del mercato.

Noi siamo intervenuti cercando di chiarire, mi rendo conto che a Bruxelles queste notizie durano 5 minuti, non hanno l’eco che possono avere a San Marino. Avete visto anche ad Andorra non è passato inosservato, il primo ministro andorrano ha espresso le nostre stesse considerazioni rafforzando il fatto che entrambi i nostri paesi hanno fatto un percorso virtuoso e riconosciuto a livello politico dai governi e dalla commissione e dai parlamentari europei. Noi abbiamo due sfide: negoziare per un migliore accessi al mercato unico, poi la sfida-paese che riguarda l’adeguamento del nostro sistema finanziario a nuove condizioni e opportunità che si creeranno. E tutte le volte che a San Marino si aprono opportunità più grandi ne derivano vantaggi, ma anche costi di adeguamento.

Marco Gatti, Sds per le Finanze

Al momento oggi non abbiamo una proposta da approfondire sull’integrazione del sistema bancario. Il sistema sammarinese, rispetto al sistema bancario europeo, è diverso, se non altro per dimensioni, e perché negli ultimi anni ha dovuto affrontare una serie di criticità in un lasso di tempo più breve rispetto a quelle affrontate da banche di altri Paesi. La vera sfida che ha il sistema è guardare avanti, le opportunità si possono aprire per le imprese sammarinesi che sian banche, fondi, ..etc.

Oggi per alcune questioni siamo completamente allineati, il sistema dei pagamenti è allineato e può rientrare nell’ambito delle attività dei servizi, il sistema bancario è leggermente più indietro perché il recepimento dei vari ‘Basilea’ avviene con gradualità, anche per effetto delle crisi che si sono succedute.

Oggi il nostro sisteme ha fatto passi in avanti significativi, dal covid è migliorato sotto tutti gli aspetti- patrimoniali, liquidità… Ci sono ancora delle criticità, ad esempio ancora dobbiamo smaltire i crediti di imposta che le banche hanno in pancia, a seguito del salvataggio dei depositi di altri istituti, ..c’è una fase di trattativa che dovrà essere avviata e bisogna essere consapevoli che è una sfida per il Paese e non solo del sistema bancario finanziario. Abs in primis con Bcsm dovranno analizzare come possiamo andare a mitigare i ‘contro’ e in quanto tempo, di modo che nella trattativa si può ragionare quanto tempo occorre per arrivare all’allineamento.

Altra sfida è il tema della vigilanza bancaria. Ormai sembra scartata l’ipotesi che un Paese vada farla ad un altro Paese. Sarà rilevante capire come queste autorità detteranno le linee e come la Bce vorrà intervenire. Il mese di settembre sarà importante, entreremo nel merito di questo importante allegato che più di altri avrà bisogno di studi e approfondimenti. Per noi è importante chiudere l’accordo nel corrente anno ed è un allegato che ci impegnerà più degli altri.

Nicola Renzi, Rf

Per noi l’accordo è un obiettivo centrale e non ci prestiamo a giochini. Vogliamo che  la Repubblica di San Marino faccia il miglior accodo di associazione possibile, per quello che i tempi consentono.

La nostra perplessità dall’inizio è stata l’affermazione con così tanta convinzione, da parte delle autorità sammarinesi e del nostro Segretario agli Esteri,  sul fatto che entro l’anno si chiuderà l’accordo di associazione, quando il tema del sistema bancario e finanziario non è stato ancora trattato negli ultimi 4 anni. Riteniamo non ci possa essere un accordo di associazione che escluda o rimandi nel tempo l’aspetto della partecipazione di San Marino al mercato finanziario europeo. Non è concepibile un accordo di associazione che non ricomprenda questa parte fondamentale della trattativa.  Nel riferimento del Sds Gatti ho percepito un’affermazione da chiarire. Il sistema di  vigilanza di un Paese terzo nei confronto di San Marino è stato scartato.  Quando è emersa questa informazione?

La lettera delle autorità di vigilanza Ue: quando arrivano queste notizie un po’ sconclusionate il dovere delle forze politiche è quello di fare squadra per riaffermare il principio fondamentale dei grandi passi avanti fatti nella lotta a storture e riciclaggio. Questo non significa che su certi fenomeni siamo impermeabili, ma nel corso degli anni su alcune normative siamo andati molto più avanti rispetto quanto fatto anche da altri paesi Ue. Siamo consapevoli che è un percorso da aggiornare e valutare costantemente per evitare di tornare indietro, purtroppo in questa legislatura alcuni passi che alludono alla volontà di tornare indietro ci sono stati e di questo mi rammarico. Una lettera del genere però non bisogna sottovalutarla  Siamo pronti a un Odg per dare mandato pieno al Segretario sul negoziato, ma chiediamo che sui modelli del sistema bancario siamo costantemente informati sulle posizioni negoziali che il governo porta a Bruxelles.

Gian Matteo Zeppa, Rete

E’ indubbio che San Marino su questo negoziato è impegnato da anni, va dato merito al Dipartimento esteri che ha compiuto un lungo percorso, ma c’è sempre qualcosa che lascia perplessi, non internamente ma esternamente. Il Sds Beccari ha detto qualcosa che mi fa drizzare i peli nelle braccia, parla di una lettera interna dei tre enti regolatori. Mi devo porre la questione sul perché questa lettera sia emersa sugli organi di stampa, una lettera che parla dei tre micro Stati che stanno facendo questo percorso. La sensazione è che San Marino dei 3 sia quello che più fortemente ha cercato un negoziato. E la lettera tratta i tre micro Stati con dileggio, con parole che a me fanno schifo, parlando di attività illecite e di un possibile cavallo di troia nei paesi Ue. Le risposte a questa missiva sono state date nei giusti contesti. Ma la prima domanda è: perché è uscita oggi una cosa del genere? Come hanno reagito gli altri due Paesi? Parole pesanti che lasciano amarezza, a maggior ragione, se dette da enti regolatori. Non penso serva un Odg per dare mandato a segretario che ha già.

Matteo Ciacci, Libera

La lettera conferma che non si deve mai dare l’impressione di voler tornare indietro, noi siamo sempre attenzionati, rivendichiamo con forza tutto il percorso fatto. Mi riferisco per esempio agli ultimi provvedimenti legati alle residenze fiscali non domiciliate. La missiva penso sia stata più una richiesta di qualche forza rivolta ad altri Stati come Monaco e Andorra, che hanno una raccolta bancaria più importante della nostra,e vogliono dare un segnale di allentamento dell’accordo Ue.

Da sempre siamo convinti della bontà e della portata dell’accordo Ue, non possiamo non pensare di non coinvolgere il Paese rispetto all’accordo in ambito bancario finanziario. Siamo in ritardo, siamo a settembre, le nostre banche sono pronte a ragionare in questo senso? Sappiamo quali sono state le resistenze rispetto all’apertura del sistema e invece la politica deve dare un segnale di grande apertura. Il riferimento del Segretario è stato chiaro e non ci sono dubbi sulla necessità di fare squadra sul tema dell’accordo di associazione Ue, mi raccomando però sull’aspetto bancario finanziario il trattato deve essere quanto prima analizzato perché lì si gioca una delle partite cruciali. Ultimo aspetto: in commissione mista facciamo un corfronto costante e continuo sia per terminare la sfida negoziale sia per preparare il paese alla gestione di questo accordo.

Giuseppe Maria Morganti, Libera

Rispetto all’arrivo della lettera delle tre autorità di vigilanza della Commissione europea, il problema sostanziale è stato il chiedersi se ciò si frappone ai percorsi che stiamo attuando come Repubblica di san Marino. Potrà compromettere l’accordo e la possibilità dei nostri istituti di operare nel mercato europeo?  La lettera è molto pesante e mi pare di capire che le tre autorità non vogliano relazionarsi con i tre piccoli Stati e si vogliano ‘lavare le mani’ . Si è aperta una crisi su cui è necessario fare chiarezza. Il Segretario Gatti ci ha detto che dovrà arrivare una proposta dalla Commissione sull’integrazione del sistema bancario finanziario, bisognerà capire se sarà una proposta sostenibile per il nostro Stato. Credo ci si debba ammorbidire rispetto alla rigidità che ha espresso il Segretario Gatti, ovvero sul fatto che la Segreteria finanze ritiene che la vigilanza non possa essere demandata ad altri paesi, mi pare di capire invece che sua una delle soluzioni tra le più gettonate dai negoziatori quella di una Bce che delega a una Stato nazione Ue la responsabilità di gestire il rapporto con i microstati, e nel nostro caso sarebbe Banca d’Italia. Mi piacerebbe che l’accordo preveda due cose: l’accesso al mercato finanziario europei dei nostri istituti e la possibilità che gli istituti europei possano operare a San Marino e la possibilità di accedere a fondi strutturali Ue. Molta parte dello sviluppo dei piccoli Stati come Malta e Cipro è dovuto al loro accesso a fondi strutturali.

Pasquale Valentini, Pdcs

E’ un tema significativo e ringrazio la convocazione veloce di questa commissione. Rispetto alla lettera ci sono elementi rassicuranti. Prima di aprirci alla possibilità dell’accordo, l’Ue ci ha studiato per anni, e non è stato un piccolo esame, e il fatto che alla fine si sia ritenuto che i tre paesi fossero adeguati a questo passo è rassicurante. Poi il presidente della commissione Ue ha detto che questa cosa non cambia rispetto al percorso fatto.

Ma su che cosa queste considerazioni della lettera incidono? Bisognerebbe capire bene che conseguenze possono avere.  L’esame è stato importante perché l’Europa non vuole trovarsi il giorno dopo nel prendere atto che il Paese non è in grado di reggere quello che l’integrazione comporta.
Cosa possiamo fare noi? Una risposta forte non tanto a quella lettera- che è un discorso interno e sarebbe impropria- ma una risposta ferma sul fatto che noi vogliamo raggiungere l’accordo e che in questo momento Parlamento e commissioni diano risposta unitaria è importante.

Ma ogni volta che ci parliamo emerge qualcosa di nuovo per cui, visto i tempi vicini, è importante andare a vedere bene che accordo andiamo a firmare. Su questo ancora viaggiamo un po’ astrattamente, da quel che si capisce, firmeremo qualcosa che avrà tempi derogati di attuazione. Ma dobbiamo capire a cosa andiamo incontro perché tutto il Paese ne sia consapevole.

Mirco Dolcini, Dml

La lettera delle autorità di vigilanza è stato un fulmine a ciel sereno, non ce lo aspettavamo soprattutto dopo tutto il percorso compiuto. Abbiamo superato tempi bui e black list. La lettera comprende anche Monaco e Andorra che hanno caratteristiche molto diverse per raccolta bancaria, però è arrivata comunque questa comunicazione.  E viene fuori questo monito di stare attenti, dipingendoci come dei pirati. E’ un brutto messaggio e ci mette in una posizione un po’ imbarazzante. Se si fa l’accordo di associazione a parità di condizioni si entra bene, ma se adesso non dovessimo stipulare l’accordo saremmo in una posizione difficile perché ci dipingono come pirati e saremmo ancora più attenzionati. Potrebbe essere una mossa d’attacco: ‘Stati attenti a non stipulare accordo perché, se no, sarete sempre e più di prima dei pirati’ e a me preoccupa. Il mio monito a parlamento e governo e anche alla popolazione è : attenzione quando dovremmo giudicare accordo a non farci prendere dall’ansia di accettare tutto quello che ci viene proposto, vanno valutati vantaggi e svantaggi in massima serenità, senza subire pressioni.

Alessandro Bevitori, Libera

E’ una lettera obiettivamente molto brutta, a me pare non sia indirizzata tanto a San Marino, ci sono regole di diplomazia e non potevano distinguere tra i singoli Paesi in trattativa. A livello finanziario i tre paesi hanno pesi molto diversi, noi siamo quelli con una raccolta bancaria del tutto marginale rispetto gli altri due Paesi, in particolare Monaco, mi sento di dire che il diretto destinatario della missiva non era la Repubblica di San Marino. Certo rispetto la lettera le forze politiche di qualsiasi parte devono esprimere responsabilità. Libera è a disposizione per affrontare questi dossier sul settore finanziario che creano particolare attenzione. La domanda sul timing della lettera si spiega proprio sull’apertura del dossier finanziario.

Andrea Zafferani, Rf

Il dossier sul sistema finanziario, dell’ingresso nel mercato unico, è il tema più importante dell’accordo. Noi abbiamo necessità di giungere all’accordo per avere l’apertura del mercato unilaterale per un numero congruo di anni. Infatti se noi abbiamo un mercato bilaterale da subito non vi devo dire io quale può essere l’effetto. La negoziazione è difficile: dobbiamo avere tempo affinché le nostre banche possano irrobustirsi, e magari iniziamo a non vedere male le fusioni, andare sul mercato fuori, aumentare il proprio giro di affari, imparare a offrire servizi che oggi non offrono, imparare a stare sul mercato. Ma serve tempo, se tempo non c’è rischiamo l’osso del collo. Arrivare a parlare di questi temi con una deadline annunciata a fine anno e con un governo che ha in questo la sua mission, ci mette in una  posizione di debolezza e ci può portare ad accettare quello che viene. È un grande problema essersi trovati oggi senza avere ancora discusso del sistema finanziario quando era il tema principale su cui avere un miglioramento delle condizioni. E in questo quadro si pone  la lettera da interpretare. Sono preoccupato per il quadro in cui parte un negoziato difficilissimo, ma siamo interessati e disponibili a fare squadra e credo sia necessario che la commissione Esteri sia coinvolta spesso sul tema sistema finanziario, con periodici incontri in seduta segreta, magari anche con la commissione finanze, per tenere le posizioni il più possibile unitarie.

Lorenzo Bugli, Pdcs

La lettera è arrivata come un fulmine a ciel sereno, è importante comprenderla, pone attenzione su aspetti che questi enti sono preposti a seguire. E non dobbiamo averne paura, abbiamo intrapreso un percorso che va avanti da anni di normative e trasparenza che accoglie le richieste europee.

Sulle residenze fiscali non domiciliate: non possiao dire che questa lettera arriva dopo le residenze, è una scorrettezza. Sui paesi che le hanno, 4 sono parte del sistema europeo e hanno perseguito tutte le richieste di trasparenza fiscale di questi stessi enti regolatori.

In Aula quante volte tutti abbiamo detto di essere convinti del percorso di associazione? Quanti Odg abbiamo votato? Rinnoviamo questo aspetto e diamo un segnale forte che l’aula è unita e non ha paura di una giusta sollecitazione che può arrivare da enti regolatori. Magari con Odg cui si sta lavorando. Questo è il segnale da dare all’Europa.

Paolo Rondelli, Rete

Credo sia importante ribadire come siano anomali sia l’uscita che i toni di quel documento uscito, toni denigratori di realtà statuali. Si devono ricordare una serie di situazioni portate avanti negli anni. Il nodo, dal mio punto di vista, è ribadire come il nostro Stato – come già ha fatto Andorra- ha un percorso cui non vuole venire meno e dovremo dimostrarlo nei fatti, ma è importante che dal punto di vista della politica estera abbiamo una ferma posizione statuale e un chiaro mandato- che il Segretario ha già tramite altri Odg – di portarci dei testi da vedere nelle Commissioni a stretto giro.

Manuel Ciavatta, Pdcs, dà lettura Odg sottoscritto da tutti i gruppi.

Voto Commissione consiliare Affari Esteri: favorevoli 16 su 16 presenti

Voto Commissione consiliare Finanze:  favorevoli 12 su 12 presenti,

28 voti complessivi a favore, approvato all’unanimità

 

La Commissione consiliare permanente Finanze e

la Commissione consiliare permanente Esteri in seduta congiunta.

 

Impegna governo  per tramite del Sds Esteri e del Sds Finanze a presentare alle dette Commissioni la linea negoziale relativa all’integrazione del sistema finanziario sammarinese ed europeo cui si intende attenere, con l’obiettivo di condividerla tra le rappresentanze consiliari e di riconfermare pieno mandato al governo per ottenere un accordo celere e profittevole per la Repubblica,

a riferire con cadenza almeno mensile alle presenti commissioni, anche in seduta congiunta, in merito agli sviluppi del negoziato, anche relativamente a questo settore,

a proseguire  e intensificare il lavoro della commissione mista affinché intero paese partecipi alle fasi del negoziato e alla progettazione delle modalità di approccio alla nuova realtà che si prospetta con il nuovo accordo di associazione.

San Marino News Agency

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy