Crisi di governo a San Marino, possibile rientro anticipato da Malta per la Reggenza

Crisi di governo a San Marino, possibile rientro anticipato da Malta per la Reggenza

Crisi in atto, non si esclude rientro anticipato della Reggenza da Malta

ANTONIO FABBRI – L’Associazione industriali, nell’evidenziare ai microfoni di Rtv, che la crisi politica è devastante per le imprese, per bocca della sua presidente Neni Rossini, mette avanti un paio di punti ritenuti essenziali da portare a compimento: la riforma per introdurre l’Iva e l’Accordo di associazione all’Ue.

Posizione inevitabile e già più volte manifestata da parte dell’Anis, certo, ma nella amara, anche se non espressa, consapevolezza che l’Iva con tutta probabilità non si introdurrà di certo da qui a fine legislatura, a prescindere da quando sarà, e che l’accordo di associazione europea appare più una scommessa che una certezza con questo assetto politico- istituzionale.

Vero è anche che già si era visto l’andazzo lo scorso anno, quando le riforme richieste da Anis erano state promesse dal governo entro l’estate 2022 e il fatto che non fossero arrivate neppure entro dicembre, non lasciava presagire nulla di buono.

Intanto la Reggenza potrebbe rientrare prima dalla trasferta a Malta, dove si trova in occasione dei Giochi dei Piccoli Stati d’Europa. Un rientro anticipato rispetto al previsto, ma inevitabile per gestire la crisi in atto.

C’è da convocare tempestivamente il Congresso, mai riunitosi all’indomani delle dimissioni di Tonnini e Ciavatta dal governo rassegnate ormai da una settimana, e poi il Consiglio Grande e Generale, con tutte le difficoltà che, qualora si decidesse di andare avanti come pare, si incontrerebbero nel racimolare il numero legale per le sedute dei sessanta.

Tra l’altro la trasferta maltese annovererebbe anche diversi consiglieri di maggioranza presenti nell’Isola dei Cavalieri, questo mentre sul Titano si sta consumando una crisi politica di difficile e complessa soluzione che richiede incontri su incontri.

D’altra parte la crisi impone anche degli adempimenti istituzionali per la prosecuzione delle attività degli organi dello Stato. Le commissioni consiliari sono da riequilibrare, le nomine e le presidenze degli organismi da redistribuire e c’è soprattutto da valutare la conformità alla legge circa i numeri residui della maggioranza. A richiedere a gran voce di procedere con gli adempimenti istituzionali, è un comunicato congiunto dei gruppi di opposizione, Libera, Repubblica futura e Gruppo misto di opposizione: “Visto il ritiro della delegazione del Congresso di Stato del Movimento Rete avvenuta il 25 Maggio 2023 con la relativa formalizzazione del ritiro e la consegna, nelle mani della Reggenza, delle dimissioni del Segretario di Stato agli Interni Elena Tonnini e del Segretario di Stato alla Sanità Roberto Ciavatta, le forze di opposizione richiedono un Ufficio di Presidenza urgente al fine di verificare i passaggi istituzionali formali per affrontare la crisi di Governo e valutare alla luce della normativa vigente la sussistenza dell’attuale maggioranza e dell’Esecutivo.

Inoltre richiedono fermamente di sospendere l’attività di ogni commissione consiliare fino a quando non sarà chiarito l’iter istituzionale da adottare per affrontare la conclamata crisi della maggioranza e l’effettiva sussistenza del governo. È evidente infatti che la decisione del movimento Rete in ogni caso impone una approfondita valutazione anche sulla composizione delle commissioni consiliare non più rispondente ai numeri della maggioranza”, concludono Libera, Rf e Gruppo Misto di Opposizione.

Di certo la situazione è molto complessa e ingarbugliata e gli occhi sono puntati sulla Dc che ieri sera ha riunito la propria Direzione che, inizialmente divisa tra chi sosteneva la strada di tirare avanti ad ogni costo con i numeri residui e chi riteneva che, invece, sarebbe bene ridare al più presto la parola agli elettori, pare avere trovato una sintesi unanime. Dc che ha dunque il pallino di questa crisi in mano e che ieri sera ha deciso – facendosi di fatto fare da spalla da Sindacati e Associazioni datoriali – di proseguire la legislatura. Già oggi l’incontro di maggioranza nel quale sciogliere definitivamente ogni riserva su come si procederà.

Articolo tratto da L’Informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23

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