Des a San Marino in prima lettura, le dichiarazioni dei parlamentari di maggioranza e segretari di Stato

Des a San Marino in prima lettura, le dichiarazioni dei parlamentari di maggioranza e segretari di Stato

È stato presentato questa mattina a San Marino, durante i lavori della sessione di gennaio del Consiglio Grande e Generale di San Marino, il progetto di legge sul Distretto economico speciale.

Ecco come si sono espressi, stando a quanto riporta il resoconto di San Marino News Agency, i parlamentari di maggioranza e alcuni segretari di Stato sul progetto di legge “Disciplina del Distretto economico a fiscalità speciale”.

Pasquale Valentini (Pdcs): “Il Des non è una novità neanche per San Marino. L’Università, con il rettore, aveva già parlato proprio di Distretto economico speciale, collegando l’Ateneo ai territori limitrofi e anche a fondi europei. La prima cosa da fare è mettere a fuoco che cosa lo Stato mette nel progetto. Quali sono i beni che lo Stato intende fare entrare. Mi sembra importante chiarire che la gestione del Des non deve essere dell’investitore, ma dello Stato, che deve dotarsi dello strumento amministrativo per gestire il Des e dire con chiarezza quali sono le condizioni per entrarci.  Qui ci vuole un progetto che dica cosa, per cosa in quali tempi e in quali condizioni. Serve una normativa per regolamentare questo. Fuori di San Marino c’è un Des, il Distretto economico solidale di Bolzano, che ha finalità diverse dal nostro, ed è amministrato dal pubblico. È importante anche la modalità con cui lo Stato sceglie l’investitore. Altrove si sceglie per bandi. La legge dà alla Commissione finanze dei poteri di autorizzazione. Secondo me, è sbagliato: la commissione può dire qualcosa sul progetto iniziale, ma non può esaminare le richieste dei singoli imprenditori. È un compito tecnico che non deve fare la commissione. La gestione quindi deve essere dello Stato attraverso i suoi organi amministrativi. Altro tema è la residenza fiscale senza domicilio: può essere uno strumento, ma bisogna chiarire bene cosa significa”.

Matteo Rossi (Npr): “Se avessimo fatto questo dibattito in Finanziaria, ci saremo già potuti confrontare sulle perplessità che ci sono nel Paese e nei partiti. Riguardo al mio partito, la prima considerazione che mi viene da fare è la seguente: il progetto è stato un po’ viziato perché è stato incanalato su una figura, su una persona. Se si fosse costruito un progetto al di là delle persone, saremmo qui più a discutere del progetto in sé e delle sue potenzialità di sviluppo, piuttosto che esprimere dubbi sul promotore.  Il progetto ci era stato presentato l’estate scorsa, è stato fatto nel frattempo un lavoro di raccordo tra i partiti, guardo alla Dc e a Rete. Ci sono aspetti su cui si deve discutere, ma che non devono andare contro alle potenzialità di progetti di sviluppo che devono dare uno slancio, dopo una fase in cui il governo si è impegnato a mettere in equilibrio i conti e ora a mettere in campo politiche di sviluppo. Per cui, boicottare e porsi aprioristicamente contro politiche di sviluppo è un errore madornale. Abbiamo visto in passato quando si è cercato di mettere in campo politiche di innovazione: si sono persi dei treni e ne abbiamo pagato le conseguenze, sia per l’economia, sia per i rapporti bilaterali. Sono stati persi treni sempre per battaglie politiche sullo sviluppo economico. Da una parte porti persone che hanno interessi per il Paese e dall’altra hai persone che le contestano. Ricordo in passato i progetti McKinsey e Ambrosetti, sempre bloccati dal vaglio della politica.  Approfittiamo dei dibattiti e dei momenti pubblici per trovare equilibrio e la chiave giusta, ma non bocciamo aprioristicamente temi per lo sviluppo. Affrontiamo tutto senza posizioni ideologiche, ma guardando allo sviluppo dell’economia del Paese”.

Carlotta Andruccioli (Dml): “Ribadisco le considerazioni che ho già avuto modo di fare nelle varie sedi di confronto politico. È un tema di impatto economico-sociale, ma anche politico da non sottovalutare. Mi risulta per questo difficile comprendere la fretta di deposito del progetto di legge che, come è formulato, non è condiviso da tutte le forze di governo. Nel merito del testo presentato, non c’è contrarietà allo strumento del Distretto economico, non è nulla di nuovo, ma va inserito in una visione di sviluppo più ampia e progettato un altro modo. I potere di indirizzo e di controllo e gestione del Des deve rimanere in capo allo Stato, non a soggetti privati, chiunque siano. È solo lo Stato che può scegliere i settori su cui puntare. D’accordo sul settore alberghiero-ricettivo, ma allora si facciano bandi, non deve essere una società terza a gestire. In altri Des, presenti anche in Italia, il regime Des ha una temporaneità che qui non si prevede, in più è previsto un commissario straordinario che vigila contro le speculazioni. Poi c’è il problema della concorrenza: si prevede che le imprese clienti portate al Des possano operare in maniera agevolata in molti settori. In definitiva, non c’è contrarietà al Des come strumento di sviluppo, né a quello delle residenze fiscali, anche se vorremmo proiezioni numeriche, ma la perplessità riguarda la gestione dell’economia in mano a una società terza privata, già selezionata prima di fare la legge. Tali perplessità non le esprime solo Dml, sono espresse trasversalmente da altre forze politiche. Dovremmo ancora lavorare sulla proposta”.

William Casali (Pdcs): “Arriviamo a un progetto a seguito di molti lavori fatti che ci hanno dato visibilità internazionale. Il progetto di legge arriva per capitalizzare investimenti da parte di imprenditori che hanno una visione più ampia delle attività economiche. Serve a San Marino? La risposta è sì. L’investimento è concentrato in un settore che dopo il Covid-19 ha avuto difficoltà, il comparto turistico-ricettivo. Il cambio di destinazione d’uso è incentrata anche al recupero di immobili presenti sul territorio e in questo momento sono fermi. Chiediamo agli investitori di recuperare immobili e catalizzare investimenti in zone che hanno bisogno di essere riqualificate. E con l’acquisto di immobili da parte di nuovi imprenditori, anche il sistema finanziario ha benefici. Abbiamo risolto anche problemi con il nostro amico-alleato, la vicina Italia, e si è data disponibilità di andare avanti. È un progetto che conta 500 mln di euro, si chiede che i denari siano versati: è capitale fresco per un investimento e non si chiede al settore finanziario di metterlo. Sulla residenza fiscale non domiciliata: è un permesso di soggiorno da 150 giorni, non crea un fulcro di interessi del soggetto in territorio, non servono strumentalizzazioni. Sul discorso della concorrenza: abbiamo messo una serie di vincoli nei passaggi in Commissione Finanze, nel business plan… C’è anche necessità, dal momento che accogliamo investitori, di poter svolgere la loro attività, come fanno in altre parti del mondo”.

Marco Nicolini (Rete): “La discussione si è complicata sul nascere per un evidente problema di comunicazione di chi lo propone e dall’altra, di chi si oppone per contrarietà ideologica. Questo progetto di legge è stato legato dal primo momento a un personaggio, invece di vederci un eventuale valore per il proprio Paese. E ognuno si sente libero di schierarsi contro il cavaliere bianco di turno e i miliardari e i grandi imprenditori. A me che sono povero può andare benissimo. Possiamo difendere le nostre origini di spaccapietre senza acqua, a cui risalgono le nostre origini, ma allora bisogna essere conseguenti alle nostre scelte. Dire sempre di ‘no’ porta a delle rinunce. La Repubblica di San Marino è fiera delle proprie istituzioni democratiche. Ma la democrazia è in grave pericolo quando si fa solo della contrapposizione. Posso capire la minoranza che in realtà teme che questa maggioranza, dopo la pandemia e la guerra, possa trovare azioni che sistemino i conti. Anche se non sto sostenendo che il Des metterebbe a posto tutto, ma da qualche parte bisogna cominciare. Non c’è da cedere una sovranità, è un provvedimento che dipende dalle nostre istituzioni, che può portarci un ritorno economico e liberarci delle mostruosità create nel momento del boom economico. C’è chi paragona il Des al Polo del lusso, ma lo Stato diversamente dal Des ci ha messo e continua a metterci denaro a palate. E comunque sono certo che, ben pubblicizzato, inizierà a funzionare. Opporsi al Des sembra più il tentativo di qualcuno di opporsi alla formazione di un nuovo governo”.

Gino Giovagnoli (Pdcs): “Va ricordato da dove siamo partiti. I sammarinesi si ricordano che Paese abbiamo ereditato nel 2020. L’esperienza devastante del governo di Adesso.sm ci ha consegnato un Paese sull’orlo del fallimento, in mano a un potentato esterno che era riuscito a conquistare le istituzioni democratiche. Non mi voglio dilungare sui risultati della commissione d’inchiesta di Banca Cis. Questo governo ha avuto l’onore di risollevare il Paese dalle sue ceneri e lo sta facendo bene, pur in tante difficoltà, ed stato riconosciuto anche da organismi come Fmi e Greco. Tra i progetti di sviluppo il governo ha individuato anche l’opportunità del Des. È veramente una opportunità che è onere del governo saper cogliere, giungendo a un punto di equilibrio. Il mio richiamo è alla coesione di tutta l’Aula e alla maggioranza di portare a termine questa iniziativa. Sta a noi cogliere questa opportunità, ponendo attenzione ai presidi che il progetto individua, ma non si può, come tante volte in passato, voltare le spalle senza proporre alternative, come sta facendo l’opposizione. Ben vengano critiche costruttive, ma non è accettabile continuare ad assistere a chiusure e a insinuare terrore nei cittadini per investimenti stranieri, soprattutto se lo fa chi nella passata legislatura ha consegnato il Paese a potentati stranieri”.

Adele Tonnini (Rete): “Rete ha sempre sostenuto progetti chiari e trasparenti e tutte le modifiche avanzate come gruppo hanno migliorato il testo, a partire dalla gestione del territorio per evitare gli errori del passato. Sono stati inseriti aspetti anche per evitare l’accumulo patrimoniale, ovvero che gli imprenditori possano acquisire un patrimonio immobiliare esteso e praticare speculazioni. Quindi interventi per evitare che San Marino abbia un danno economico da un eventuale fallimento, poi su concorrenza sleale, sfruttamento lavoro, sui controlli. Quest’ultimo è uno degli aspetti più importanti che devono essere perseguiti proprio per evitare distorsioni e danni reputazionali. Uno dei nodi che deve essere scelto è quello di come si concilia il Des nei rapporti con Ue e con l’Italia. Su questo qualche punto non è molto chiaro. Altro punto: poter fare un bando. Qui si è proceduto un po’ al contrario. Non è un problema, il problema è creare un progetto ad hoc. Non mi straccio le vesti, ma dobbiamo tutelare  il Paese e Rete ha lavorato per questo”.

Massimo Andrea Ugolini (segretario di Stato per la Giustizia): “Il Congresso di Stato si è interrogato più volte su come intercettare nuovi settori di sviluppo economico e il progetto di legge presentato oggi va nell’indirizzo di potenziare il settore della ricettività in territorio e la riqualificazione del patrimonio edilizio presente in territorio. Il Des è uno strumento già utilizzato in altre giurisdizioni. Il governo ha solo una possibilità di porre progetti all’attenzione del Consiglio, ovvero presentare dei progetti di legge. E nel momento in cui arrivano in commissione o in seconda lettura sono apportati miglioramenti, non siamo mai stati contrari o indisposti su questo. Il governo pone una opportunità che si può cogliere nel settore ricettivo e per la riqualificazione edilizia. Se emergono preoccupazioni lungo l’iter legislativo non ci sarà nessun atteggiamento ostruzionistico per migliorare le criticità evidenziate. Anzi, l’iter legislativo prevede proprio questo. Non lasciamo perdere un’opportunità di sviluppo”.

Paolo Rondelli (Rete): “Già in sede di maggioranza alcune parti, la mia forza in primis, hanno portato delle riflessioni su questo progetto prima del deposito e dei contributi fattivi, in parte già riflessi in questo primo testo. È un progetto di legge che è grande scommessa per Paese. Dovremo  tenere conto delle rassicurazioni che dovranno pervenire da segreterie Esteri e Finanze in questo tempo in cui dovranno apportare interventi a garanzia sul rapporto con Italia e Ue, ma anche a garanzia di un tessuto finanziario ed economico già esistente. Credo anche che ci debbano essere riflessioni su alcune cose viste in commissione antimafia. Mi riferisco al decreto che sarà in ratifica dopo, proprio perché gli allarmi lanciati dalla Commissione Antimafia dovranno essere tenuti in considerazione in tutti questi progetti che hanno una valenza economica alta e un impatto sul tessuto del Paese e con sua interfaccia con finanziatori. Proprio perché i meccanismi di controllo che lo Stato deve mettere in piedi per evitare infiltrazioni deviate su tutto quello che è politica finanziaria e economica devono essere al primo posto. Su questo il collega Valentini nel suo intervento ha già fornito degli elementi.  Penso che con un attento confronto si debba e si possa fare per tutto ciò che deve essere garanzia della sicurezza in ambito finanziario e nel campo degli investimenti.  Da ultimo: un impulso all’esecutivo, affinché ci siano altri progetti di sviluppo, proprio perché lo sviluppo non è monobinario, ma deve considerare diverse possibilità per essere articolato, sicuro e anche con stimoli diversi sotto un unico controllo che è l’apparato statale”.

Federico Pedini Amati (segretario di Stato per il Turismo): “Des sì, Des no, ancora una volta abbiamo dato una immagine negativa di San Marino all’esterno. Ogni volta che arriva un imprenditore, scatta la dinamica che per qualsiasi buon motivo appariamo come quelli che non vogliamo nessuno. Anche in Commissione si è voluto fare il nome di Gabriele Burgio di Alpitour e ci poniamo sempre in contrapposizione maggioranza-opposizione, tanto per darci contro. Il Des: si poteva fare meglio? Può darsi, siamo in prima lettura, niente è blindato. Ma è meglio fare un bando, come quello dove hanno partecipato per esempio Alpitour e un’altra azienda, o fare una regola – Des o Les, chiamatela come volete – che vale per tutti gli imprenditori che hanno quelle caratteristiche per venire a investire a San Marino? Quale è meglio? Andava bene la convenzione per il Polo della moda, andava bene Ali Turki che faceva 44 piani per un albergo… Ma quanti sostenitori aveva Ali Turki? Va  bene o va male, lo vedremo. Poi la dietrologia: qualcuno ci guadagna qualcosa, c’è la tangente… Ma denunciamole queste cose se le sappiamo… Però il Des alla fine è una legge che fissa regole uguali per tutti. E se non è il Des, è una convenzione, è un bando , è altra cosa. È meglio o peggio? Di certo, abbiamo bisogno di investimenti a San Marino per la parte ricettiva. Da anni diciamo che non abbiamo alberghi. La tifoseria non aiuta nessuno. Dobbiamo ragionare nel merito del provvedimento su cosa va bene o male. Miglioriamolo, i suggerimenti Npr e altri partiti li hanno dati, ma non vale tutto o il contrario di tutto in politica”.

Michela Pelliccioni (Dml): “Ritengo che il dibattito stia dando spunti interessanti in termini di confronto. Il progetto: il Des è  un progetto che dà delle opportunità e la mia forza politica lo ha riconosciuto per prima. La differenza la fa la costruzione del progetto in un Paese, soprattutto in un territorio come il nostro. La differenza è la declinazione del progetto. Su questo dobbiamo partire dagli errori del passato e avere come obiettivo una visione di lungo periodo. La mia forza politica ha riconosciuto l’esigenza di fare più approfondimenti ed eravamo contrari alla fretta. Volevamo evitare un beneficio immediato nei bilanci, a cui poi dovesse conseguire un intervento dello Stato successivamente, come la storia ci ha insegnato. Siamo soddisfatti che in maggioranza ci sia stata apertura su un progetto per rivederlo anche nella parte strutturale e poterlo poi declinare nel modo più favorevole al Paese. Ho individuato 4 aspetti più critici sul testo: il primo è l’aspetto legato al Comitato di gestione che deve rimanere in capo allo Stato. Fondamentale poi il discorso dei bandi su chi viene a investire. Poi focus sulle persone interessate a investire in Repubblica.  L’articolo sulla residenza fiscale per non domiciliato va rivisto, i controlli devono essere stringenti. Poi attenzione al finanziamento interno. Bisogna fare attenzione alla liquidità.  Poi la divisione tra competenze tecniche e politiche, il richiamo alla commissione finanze deve essere politico, non ha competenze per valutare un piano industriale”.

Stefano Giulianelli (Pdcs): “Le zone economiche speciali non sono uno strumento originale sammarinese. Sono strumenti già collaudati in tutta Europa per favorire l’attrazione di investimenti e come incubatori dell’innovazione, capaci di promuovere sviluppo produttivo e occupazione. Non stiamo inventando nulla di nuovo, ma stiamo adottando un paradigma normativo già collaudato e utilizzato in tutte le parti del mondo. Diventa importante capire come un progetto di questo tipo diventi compatibile con un tessuto economico e sociale come quello sammarinese, rappresentato da circa 5mila imprese, più di 3mila società su un territorio limitato. Più che un pericolo per la sovranità del Paese, la maggiore preoccupazione che registro personalmente è quello di un progetto effettivamente compatibile e fattibile all’interno della nostra realtà economica. A prima analisi il progetto potrebbe essere troppo ambizioso e sfidante per la nostra realtà che si è sempre chiusa agli investimenti che possono arrivare dall’estero. Parlare del Des potrebbe essere complicato per il poco tempo a disposizione. Vorrei concentrarmi su uno dei punti sollevati dall’opposizione come criticità. In particolare, mi riferisco a un quesito posto da Libera in un comunicato stampa in maniera legittima che si interrogava sul trattamento fiscale agevolato delle società del Des, rispetto alle attuali imprese in territorio. Dalla relazione tecnica presentata dalla segreteria Finanze per arrivare alla riforma della legge Igr, in una tabella di questa relazione riscontriamo come il 46% delle società sammarinesi generano ricavi per circa 61 mln di euro, ma hanno una tassazione pari a zero. Il 46% delle società sammarinesi non paga imposte perché non ha reddito imponibile, i costi superano i ricavi. Altro elemento di attenzione: va ricordata la San Marino Innovation, con imprese con Igr pari allo 0%, esoneri sul pagamento delle tasse di licenza, capitale sociale pari a 1 euro, abbiamo co.co.pro. fino a 4 collaboratori, abbiamo i dipendenti che possono fare richiesta di residenza per sé e per i propri familiari. Anche in questo caso abbiamo una serie di agevolazioni fiscali e amministrative”.

Gloria Arcangeloni (Rete): “È inevitabile ci siano contrapposizioni in governo e maggioranza.  A chi chiedeva se oggi avrei votato questo progetto di legge, io rispondo che lo voterei, perché rispetto alla prima versione proposta, il testo è stato modificato e in questo momento non sono preoccupata di votarlo. Forse sarebbe stato meglio parlare di convenzioni ad personam? Io credo che un progetto di legge, con un iter chiaro e  norme uguali per tutti, rappresenti garanzie per portare investitori nel paese. Io mi sento di dire tranquillamente che questo Pdl lo voterò, vedremo poi l’iter in seconda lettura. È uno strumento valido per tutti e utile allo sviluppo. Quando ci è stato presentato dal segretario Gatti, questo progetto non era una delle priorità di Rete. Poi intorno ad un tavolo abbiamo iniziato a elaborare il testo di oggi che ritengo sia migliorativo rispetto quello originario, perché ci sono una serie di tutele per l’interesse dello Stato. Sulla questione delle concessioni del territorio e sulla tutela del territorio, sono stati messi paletti scritti nero su bianco che danno garanzia su quello che si potrà o non potrà fare”.

Lorenzo Bugli (Pdcs): “Oggi siamo chiamati a dibattere su questa prima lettura che disciplina il progetto di legge sul Des. Bene chiarire tre passaggi: il Des è una novità? Può essere una opportunità? Come regolamentarlo in maniera corretta? Non è una novità. ne parlava già il rettore, ma nemmeno per l’economia nel mondo. Le Zes nascono negli anni ‘30, il prima paese ad utilizzarle fu l’Irlanda. Nel mondo sono 90 e il 40% in Asia e sono collegate in questo Paese per lo più nel manifatturiero. Sono zone che i paesi vanno a destinare per attirare investimenti in appositi capitoli del Pil del Paese – turistico, manifatturiero, infrastrutture tecnologiche. L’Italia hai  Des: pensiamo ai porti, in cui investire e fare infrastrutture nel settore marittimo. I Zes esistono per sviluppare settori del paese in modo importante Il nostro progetto di legge fa questo e può essere una opportunità. Si parla di turismo. E oggi non abbiamo strutture per ospitare grandi eventi e convegni e intercettare grandi eventi internazionali. Investimenti in questo settore sono fondamentali e si crea una norma. Ovvio che dobbiamo saperla regolamentare bene, in maniera di creare una norma trasparente. Quello che è stato già fatto e che si potrà sviluppare è migliorarlo in commissione, e anche in chiave di uno Stato che regolamenti e controlli bene gli investimenti  che devono essere finalizzati allo sviluppo del settore turistico. Tra le priorità abbiamo messo l’Accordo Ue ed è bene armonizzare la norma il più possibile perché non vada in contrasto con tale percorso, vero giro di boa per lo sviluppo del Paese”.

Luca Beccari (segretario di Stato per gli Affari Esteri): “Vorrei focalizzare l’attenzione su come si sviluppa l’idea del Des per dare anche elementi sul suo funzionamento. Mi pare infatti che si sia messo il carro davanti ai buoi. I Des funzionano diversamente a seconda delle caratteristiche dei Paesi. Un Des a San Marino come area geografica identificata è di difficile identificazione, vuoi per le dimensioni, sia perché come Paese si è sempre ricercato uno sviluppo diffuso. Prima di tutto è un progetto che parte dall’idea di distretto non localizzato, ma diffuso. È un contenitore che serve a catalizzare una serie di investimenti esteri, legati in primis al settore di ricezione e turismo, che diversamente di altri hanno più difficoltà ad insediarsi a San Marino. Sono 10-20 anni che in questo settore investimenti nuovi non partono. Parliamo di alberghi, ristoranti di un certo tipo, ma senza un contenitore. The Market è un esempio di un’impresa che difficilmente riesce a sostenersi. L’albergo a 5 stelle non si è mai aperto a San Marino, non perché San Marino non possa essere interessante. Piuttosto; se a San Marno non ci sono negozi, ristoranti, ecc. che mantengono viva l’offerta, difficilmente un hotel 5 stelle si sostiene. Il turista medio a San Marino soggiorna 1-2 giorni. Le residenze fiscali non domiciliate, che sono dimore di breve periodo, creano massa critica perché investimenti esteri nel settore possano creare nuovo segmenti di ricettività e possano far crescere il sistema senza che se ne perdano i connotati. San Marino semplicemente si arricchirà di nuovi clienti e avventori. Non è che oggi a San Marino non possa fare investimenti di 10-20- 40 mln in un settore. La legge serve per creare una condizione generale perché questi investimenti possano concentrarsi nello stesso periodo e far parte di un unico progetto. Perché è lasciato ai privati? Perché lo Stato non investe risorse, è una iniziativa privata. Lo Stato deve dare una governance per l’avvio di progetto perché sia coerente agli obiettivi”.

Alessandro Scarano (Pdcs): “Viene presentato in Aula il progetto sul Des e abbiamo la possibilità in questa sede di discutere e di poterci confrontare. I distretti economici speciali sono realtà già residenti in altri Paesi, sono aree speciali che insistono in un determinato Paese e sono caratterizzati da una legislazione differente e specifica sotto determinati ambiti, rispetto al paese di appartenenza. Lo scopo è certamente quello di poter attrarre investitori esteri dal momento che in queste aree vigono regimi fiscali differenti. Ma non è l’unico aspetto, per cui un investitore decide di insediarsi. Si è valutato di presentare all’Aula tale progetto. Può essere una concreta e valida opportunità, quale volano per il rilancio e lo sviluppo economico del Paese. Obiettivo primario è di poter andare a potenziare il comparto turistico-ricettivo valorizzando aree presenti a San Marino, che da anni necessitano di un intervento. Anche per riqualificare il patrimonio immobiliare presente. Il progetto di legge si compone di 8 articoli che vanno a disciplinare il Des.  Punto di partenza è la società di gestione che deve seguire un iter preciso con un piano industriale chiaro. E sarà oggetto di valutazioni da parte degli organismi competenti. L’aspetto sul capitale iniziale sociale e dei conferimenti successivi sono una garanzia per San Marino. Altro aspetto è che si debba riferire in Commissione Finanze, su tutti i possibili cambiamenti. Sulla residenza fiscale non domiciliata: è un vero permesso di soggiorno temporaneo, con limiti precisi per evitare distorsioni con altri Stati. Importante è che non si creino distorsioni con le realtà economiche già presenti sul territorio che vanno assolutamente preservate. Oggi viene presentato in prima lettura questo Pdl e ritengo ci sia il tempo necessario per ogni confronto. È fondamentale portare questo progetto alla cittadinanza. Mi augura lo politica lo porti avanti senza boicottare il progetto”.

Francesco Mussoni (Pdcs): “In questo dibattito ci sono due elementi: c’è un confronto tra le forze politiche sui contenuti. Qualcuno dall’opposizione si stupisce sul fatto che ci sia una dialettica. Noi dall’inizio abbiamo detto che è un pdl che va ancora lavorato ed è normale, tra prima e seconda lettura. Secondo punto politico: probabilmente avete letto il progetto di legge. Rispetto novembre- dicembre scorsi riconosco degli approfondimenti e una consapevolezza di un prodotto legislativo che può essere interessante. Noi abbiamo idee chiare: deve essere un acceleratore di investimenti esteri in territorio, deve essere un progetto privato, ma con governance pubblica, deve essere una serie di investimenti che vanno a ricreare la ristrutturazione di opere pubbliche che sono attorno a noi. Dobbiamo avere maturità come classe politica, non solo di maggioranza, di entrare nel merito di creare le garanzie per lo Stato e di funzionamento di un progetto che non deve essere distorsivo ed eccessivo e che garantisca una risorsa positiva per il Paese. Mi aspetto che questo dibattito abbia questo obiettivo, di andare avanti e fare in modo che sia un progetto utile e compatibile con l’Ue e che non ha ancora nome e cognome. Se, come mi pare di aver sentito, c’è consapevolezza maggiore anche da parte dell’opposizione sulla bontà del progetto di legge, credo che facciamo buon servizio alla collettività Siamo impegnati ad andare avanti, consapevoli che siamo in una fase che necessita di investimenti esteri sostenibili e collocabili nella nostra realtà. Quando c’è stata a San Marino Innovation, che è già un Des di per sé, nessuno ha detto niente. Cerchiamo di continuare questo confronto serio sui contenuti”.

Alessandro Mancini (Npr): “Dal punto di vista tecnico, la relazione introduttiva del Segretario e gli interventi dei suoi colleghi credo che abbiano ben spiegato obiettivi, criteri e quello che vuole portare a casa il governo tramite questo progetto di legge. È un progetto che si inserisce in quello che deve essere lo sviluppo del Paese. Una legge non esclusiva e non alternativa al modello economico, una legge che si presuppone l’obiettivo di adottare degli spazi di interesse economico di sviluppo, complementari a quello già in essere. Primo fra tutti un’offerta diversa commerciale e turistica. Bene ha fatto maggioranza ad accogliere la richiesta dell’opposizione di soprassedere all’esame di questa legge in prima lettura nel precedente Consiglio, per arrivare in Aula con un prodotto più analizzato e il dibattito di oggi ci dà questa sensazione. Si è detto che ci sono stati anche confronti con il governo e deve essere messo in rilievo in modo positivo. Il Des è un elemento che può qualificare l’economia sammarinese? Sì, è elemento che può attrarre nuovi investimenti? Sì. Ci sono criticità? Certo che ci sono a tutt’oggi e credo che l’intervento del presidente Pdcs Pasquale Valentini a inizio dibattito sia stata la migliore sintesi politica che si poteva fare e dovrà essere la road map per accompagnare questo pdl fino alle sue battute finali. Quello che dice Valentini è corretto. Mette in evidenza aspetti positivi ma dice anche ‘attenzione su certe questioni, è bene ci sia ancora confronto’. E la politica responsabile deve adottare questa strada. Rispondo anche a Nicola Renzi: quando chiede oggi quali consiglieri sono a favore e quali sono contrari. Io le rispondo: se fossimo in seconda lettura direi sì, voto favorevolmente. Ma, siccome non lo siamo, e per le parole che mi hanno preceduto, servono approfondimenti, le dico che questa maggioranza e questo governo si prenderanno tutto il tempo necessario per portare a casa il miglior testo possibile”.

Gaetano Troina (Dml): “Da tempo si parla di questa iniziativa rispetto cui, ribadisco, come Dml non siamo contrari a priori ma riteniamo necessari ulteriori approfondimenti e che occorra una parziale revisione del testo. La stessa Italia utilizza in diversi Regioni uno strumento simile, la Zes, che viene regolamentata in maniera differente, si parla di zone limitate, non dell’intero territorio nazionale, dove anche aziende già operative possono beneficiare di speciali condizioni per gli investimenti. Anche in Cina esistono Zes per consentire la ripresa e lo sviluppo in aree economiche depresse del Paese. Tutti sono concordi che per poter utilizzare questo strumento con successo sia necessario un preliminare e chiaro orientamento strategico nazionale che favorisca lo sviluppo delle filiere chiave del territorio che se, nel nostro caso, può essere quella ricettiva, non può però poi aprirsi anche a tutti gli altri settori dell’economia senza rischiare distorsione. In tutti questi casi l’individuazione dei settori strategici è sempre stata giustamente in capo alle classe politica e non a soggetti terzi. È per questo che insistiamo da sempre che è fondamentale puntare  su progetti coerenti con le ambizioni si sviluppo. Ecco perché è necessario inquadrare in maniera dettagliata e con regole precise uno strumento che può prestarsi a distorsioni. Il tutto senza dimenticare che se San Marino vuole entrare a piedi pari nel mercato globalizzato oltre che avvicinarsi all’ Ue, non possono passare in secondo piano la digitalizzazione, un implementazione del settore Tlc ed efficentamento energetico del Paese. Altrimenti ,con quale biglietto da visita ci presentiamo a chi vuole investire a San Marino? Giusto dire ‘se vogliamo che San Marino cresca, non possiamo dire no agli investitori e a opportunità di rilievo’. Questo vale per il Des, ma non per Amazon? Qualcuno me lo spiega perché? Come Dml, abbiamo espresso alcune perplessità sul testo richiedendo chiarimenti sia in maggioranza che in Congresso prima del deposito e spiace non si sia giunti a maggiore sintesi prima del deposito in particolare su come è disciplinata la gestione del Des e sulla tematica della concorrenza e perché i controlli dello Stato siano effettivi. Riteniamo attuale formulazione non garantisca tutela necessaria sui controlli che va potenziata .Sicuramente questa sintesi di visione aiuterà a giungere testo condiviso e siamo in aula oggi per chiedere di approfondire aspetti critici segnalati da tutte le forze politiche. Confermiamo piena disponibilità a collaborare per un testo condiviso purché tenga conto delle peculiarità del nostro territorio e che lo scopo possa essere solo quello di arricchire l’ordinamento di strumenti utili e scongiurare possibile cessione del controllo del nostro Paese”.

Roberto Ciavatta (segretario di Stato per la Sanità): “L’Aula chiede in via trasversale un confronto su un progetto forte e  cogente. Il confronto che c’è oggi, ci sarà in commissione e in seconda lettura. Questo è il primo atto di un provvedimento che riguarda Aula e la prima lettura dovrebbe servire a chiedere spiegazioni sul testo. Abbiamo a San Marino due macro aree su cui intervenire: una quella delle zone strategiche di proprietà dello Stato che abbiamo già tentato di mettere a bando. Avevamo tanti investitori in questa e nella precedente legislatura che dichiaravano di essere pronti a investire a San Marino, per progetti legati la turismo, ma quando abbiamo chiesto loro di aprire dei conti correnti non abbiamo avuto nessuna adesione. Lo dico perché il Des prevede che coloro che vengono vanno a versare immediatamente 50 mln di euro. Serve a vedere che hanno disponibilità economico e non vengono a investire chiedendo prestiti alle banche o allo Stato. E che queste siano di provenienza lecita perché vengono controllate da Aif, Antiriciclaggio, ecc. Poi abbiamo aree ‘depresse’ da riqualificare. L’ex Symbol è solo un esempio, ma quante aree industriali abbiamo lì a marcire? Per lo più di proprietà delle banche. O abbiamo qualcuno che le compra dai proprietari, o quelle rimangono lì a marcire. È non è un bel biglietto da visita avere questi ecomostri nelle zone più belle di San Marino.  Aver qualcuno che si impegna, con questo progetto di legge, a un investimento da 300 mln per 7 anni a versare fino 200 mln nei primi sei anni come capitale all’interno di San Marino e si impegna ad acquistare e riqualificare zone che non saremmo i grado di riqualificare noi. E devo ribadirlo: i confronti su questo tema, nel momento in cui si è chiesto tempo per un approfondimento, sono stati accordati. Il testo che vediamo in discussione è enormemente differente rispetto quello di poco tempo fa. Dal nostro punto di vista ci deve essere rischio zero per San Marino. Le condizioni sono che nessuno venga a chiedere ulteriori adempimenti rispetto quelli che ci sono, la flat tax si allinea con tassazione media che versano le nostre società, è semplicemente semplificata ma lo Stato versa zero. Se l’investitore arriva e versa i suoi 50 mln e acquista aree depresse e alla fine non ci fa niente, non avremo speso comunque niente. Non ci sarà alcuna concessione di aree di pregio, se non con un bando, come è stato fatto per l’ex Tiro a volo, siano coloro che vogliano partecipare siano parte del Des  o meno. Come abbiamo provato a fare tempo fa ma purtroppo senza successo. Proprio perché lo ha detto Beccari prima. Abbiamo un contesto in cui dopo 30 anni di mancati investitori manca tutto. Difficile fare hotel a 5 stelle quando l’ospite la sera non ha nulla da fare se non andare nei bar che abbiamo a San Marino. Dobbiamo creare un eco sistema. Questa non è la risposta ma una delle risposte che non escludono altre. Il Des è una proposta che arriva e ne arriveranno altre per trovare e liquidità di cui il Paese ha bisogna se volgiamo continuino servizi  per il Paese come oggi li conosciamo. Dobbiamo finanziarla  la spesa pubblica”.

Franscesca Civerchia (Pdcs): “Questo è un progetto di legge sullo sviluppo importante per il Paese a averlo portato oggi, in prima lettura, è una scelta responsabile del governo. Alcune considerazioni generali: spiace aver letto molte strumentalizzazioni, prima ancora che il progetto arrivasse n Aula. Prima di giudicare a fare critiche, un progetto va conosciuto, invece è stato osteggiato a prescindere, senza conoscere le sue peculiarità. Non è questo il modo corretto della politica di porsi nei confronti di chi vuole invece investire a San Marino. Penso in Aula siamo tutti consapevoli che la nostra economia in questa fase ha bisogno di molte risorse per potersi sostenere. È vero in passato sono arrivati fantomatici investitori, quando era ora di mettere mano al portafoglio si sono fatti nebbia o dietro i loro nomi c’era qualcosa di poco chiaro. Ma non ci sto a questo stillicidio e alla macchina del fango, comportamenti che non ci permetteranno mai di essere al passo con i tempi. Ho sentito dire che il progetto è contro la nostra sovranità, che è progetto off-shore… Non ravviso questi elementi. Allora perché, per assecondare fini politici, dobbiamo allontanare imprenditori che si affacciano sul nostro territorio e progetti così importanti? Questo non è un progetto che deve avere una bandierina politica, di una segreteria o forza politica. Non mi risultano padri putativi dietro questo investitore”.

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