Palla al centro, fischia l’arbitro Laura: “In campo non c’è sessismo, sugli spalti sì”. Cordani, 35 anni, primo direttore di gara donna di San Marino: “Lo faccio per hobby e giro l’Europa. Si rischia di più nelle serie minori”
MARIO GRADARA – “Al Camp Nou di Barcellona c’erano 28.700 persone sugli spalti per l’incontro di qualificazione alle finali di Women’s Champions League, a dicembre, tra Barcellona e Rosengård: l’emozione più grande è quando ti schieri con le squadre e suona l’inno di Champions, con le ola, i cori, le lucine dei cellulari: mi è passato davanti il film della mia vita da assistente e arbitro di calcio”. Laura Cordani, 35 anni, laurea in Relazioni internazionali a Milano, specializzazione a Bologna, dallo scorso agosto funzionario del settore Lavori pubblici del Comune di Rimini, parla di quella che è la tappa più recente di una carriera brillante e in ascesa. (…)
“In campo c’è molto rispetto, sia nelle partite maschili che femminili. Sugli spalti gli spettatori sono cattivi, dicono di tutto. Manca la cultura, non c’è l’abitudine di vedere un arbitro o un assistente donna”.
Articolo tratto da Il Resto del Carlino