Libera: “Mazzini, ferito il senso di giustizia di ogni sammarinese”

Libera: “Mazzini, ferito il senso di giustizia di ogni sammarinese”

Il partito rimarca anche la solidarietà all’Ucraina e il significato dell’8 marzo.

“Un colpo di spugna che ferisce il senso di giustizia di tutti i sammarinesi”, così Libera rimarca la propria posizione sulla sentenza del conto Mazzini, indicando tuttavia come le responsabilità di questo colpo di spugna siano della attuale maggioranza che ha interferito con scelte politiche nella sentenza di fatto da un lato nominando un Collegio Garante che con la sua interpretazione ha incanalato la sentenza su un esito inevitabile.

Andando cono ordine, nella conferenza stampa di ieri Libera ha esordito riferendosi al “grande cuore dei sammarinesi che hanno risposto con grande solidarietà all’emergenza per l’Ucraina”, ha detto Marina Lazzarini aggiungendo: “Noi terremo la nostra sede aperta alle richieste di aiuto che stanno continuando ad arrivare e alle offerte di solidarietà per le quali ringraziamo i sammarinesi che continuano con cuore grande a portare materiali utilissimi e beni di prima necessità”.

Un riferimento, poi, alla giornata di oggi, 8 marzo, “dedicata al ricordo di quanto ancora c’è da fare sulla strada della parità dei diritti delle donne. Giornata che condivideremo con l’Uds, alle 20 e 45 sui temi del referendum sull’Interruzione volontaria di gravidanza con una diretta via facebook”. Il progetto di legge è stato depositato, “ma nessuno lo ha ancora visto, neppure l’Uds che ha proposto il quesito e che è molto preoccupata sul possibile testo normativo”, ha aggiunto Marina Lazzarini.

Sull’attualità della sentenza Mazzini interviene Matteo Ciacci: “Non può non lasciarci sbigottiti, non tanto per l’esito, da due anni diciamo ciò che oggi è evidente. Piuttosto perché è una conclusione che ancora una volta va a colpire essenzialmente l’onestà dei nostri concittadini. Come sempre saranno chiamati a dover fare sacrifici. In questo paese a pagare sono sempre in pochi e mai i soliti noti. Ciacci indica la “composizione blitz del Collegio Garante, tutta di maggioranza” e la sentenza che ha di fatto imbrigliato la decisione di appello cui si unisce “l’introduzione della terza istanza con la quale si può arrivare fino ad annullare le confische. E vediamo che oggi chi portava le arance è diventato responsabile e fa il garantista”. Quindi evidenza la perdita di credibilità di istituzioni che da un lato prosciolgono “le cricche” e dall’altro perseguono i cittadini che esprimono la loro opinione”: “La credibilità delle istituzioni viene messa in discussione e ancora oggi sembra proprio che la giustizia non sia uguale per tutti”.

“Questa sentenza credo ferisca proprio il senso di giustizia – rimarca Vladimiro Selva – Sui social è già partita una campagna che tenta di ribaltare la realtà, per fare che quello sia stato processo politico fatto su basi scorrette. E invece i fatti ci sono. Le carte processuali, le sentenze ci dicono che quei soldi li hanno presi e li hanno usati per fini personali. Questa sentenza nasce da un Collegio Garante nominato in quel modo. La maggioranza ha spinto in quella direzione e noi lo avevamo detto due anni fa che il conto Mazzini sarebbe saltato.

La “terra da ceci” in tribunale è l’unico punto su cui è questa maggioranza è stata unita. Speriamo almeno che questo esito porti l’attenzione dei cittadini sul fatto che coloro che erano imputati di reati prescritti hanno avviato il sistema bancario e finanziario che ha lasciato un miliardo e mezzo di debiti ai sammarinesi”.

 

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 21

 

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