Nell’emendamento Libera e Dc l’embrione del programma di governo. Andrà diversamente dal 2019?

Nell’emendamento Libera e Dc l’embrione del programma di governo. Andrà diversamente dal 2019?

Guardando l’emendamento alla finanziaria firmato da Libera e Dc ho la sensazione di un deja-vù.

È il 2019 e le forze dell’allora maggioranza Ssd e Civico 10 presentano il ‘tavolo istituzionale’in cui possono essere presenti tutte le forze politiche che intendono parteciparvi, le forze sociali ed anche le associazioni imprenditoriali“. Di lì a qualche settimana gli esponenti dei partiti che poi daranno vita a Libera presentano le dimissioni e sanciscono la fine di Adesso.sm. A fronte di quell’abiura c’è l’accordo (qualcuno dice siglato nero su bianco) con il Pdcs per far parte della futura maggioranza. Come è andata a finire lo sappiamo tutti: la vecchia opposizione diventa maggiorana e Libera viene lasciata fuori dai giochi con Federico Pedini Amati che ironizza con i giornalisti ai margini della conferenza stampa di presentazione dell’esecutivo.

Tornando al presente, la proposta di Libera e Dc, che trovate in calce a questo testo, prevede di potenziare la Commissione Mista già esistente sull’accordo con l’Europa facendola diventare lo strumento principale per diffondere i contenuti della patto. Ma non solo. All’ultimo comma si prevede “l’elaborazione di piani e strategie finalizzate al rilancio economico del Paese che tengano conto anche degli aspetti di natura più strettamente interni quali la politica dei redditi, la qualità del lavoro dipendente e autonomo, della sostenibilità del debito e che puntino a rafforzare il welfare, lo stato di diritto e lo sviluppo sostenibile“.

Sembra a tutti gli effetti un embrione di programma di governo. Il messaggio per gli addetti ai lavori è decisamente chiaro: noi, ovvero Dc e Libera, siamo d’accordo. Chi vuole unirsi lo dimostri votando l’emendamento.

Da qui i mal di pancia e le tensioni scaturite a Palazzo. Demos li ha palesati pubblicamente, parlando di azione “imbarazzante” da parte di Libera che “segna l’ennesima sconfitta di chi predica bene oggi e razzolerà malissimo domani”. Se il fragile fronte dell’opposizione sembra dissolto, anche la maggioranza non sta bene. Si parla di facce tese e di incontri chiarificatori convocati nelle ore successive.

Ora di certo le danze elettorali sono iniziate. Difficile predire se il matrimonio politico tra Gian Carlo Venturini e Matteo Ciacci si concretizzerà o ancora una volta il leader democristiano fuggirà poco prima del lasciando Ciacci e i suoi nuovamente soli davanti all’altare.

Anche perché nel frattempo nella telenovelas socialista è andata in onda una nuova gustosa puntata con colpi di scena e la ricomparsa di vecchi protagonisti. Ma di questo parlerò più tardi.

Quel che è certo è che alla Democrazia Cristiana non mancano i pretendenti. Ciacci avvisato…

Giada

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