Rimini. Al Green Festival del Montefeltro ecologia fa rima con poesia

Rimini. Al Green Festival del Montefeltro ecologia fa rima con poesia

Un weekend, quello appena trascorso, all’insegna dell’ambiente, ma anche dell’arte, della poesia, e perfino dell’archeologia: questa la sintesi della due giorni del Green Festival Montefeltro a San Vito di Rimini.

Dove le conferenze che avevano come tema il fiume – il fiume che genera e alleva la vita, il fiume capace di devastazione come nelle alluvioni in Romagna -, hanno convissuto con mostre, ben 8, presentazioni editoriali, visite guidate alla vicina area archeologica, con momenti di musica, teatro e intrattenimento.

“Non sono certo i grandi numeri di visitatori il parametro per valutare la riuscita di un festival culturale – sottolinea un provato ma soddisfatto Gabriele Geminiani, ideatore del festival alla sua quinta edizione sul territorio – ma bensì le relazioni che esso riesce a generare al suo interno, che a loro volta si potranno trasformare in azioni. Il grande personaggio che riempie un teatro farà sicuramente piacere agli sponsor, ma il giorno dopo le persone torneranno ad essere sole come i giorni precedenti”.

Ecco allora un festival, nato come “evento di prossimità”, che negli spazi intimi e “archeologici”, come l’atrio del vecchio cinema del centro parrocchiale, fa interagire relatori, artisti e partecipanti, con momenti in cui le persone si sorridono, si confrontano, si scambiano i numeri di telefono, mangiano insieme.

Dalle conferenze più scientifiche e gravose, quelle che affrontavano i temi del degrado dei fiumi o quelle della guerra e delle ingiustizie sociali, si è passati a lievi presentazioni editoriali. Così per la poesia inedita “L’acqua maleda” di Nino Pedretti, poeta santarcangiolese, letta da una intensa Elisa Teodorani, e così per la cerimonia di donazione agli Ortiperlapace del festival, di una piccola pianta di fico figlia di quel fico coriaceo della Tenuta dell’Agnata, all’ombra del quale Fabrizio De André accoglieva gli amici e traeva ispirazione. Continuando con le visite guidate all’adiacente area archeologica con le vestigia del ponte romano, condotte da VisitRimini con i figuranti in divisa da legionari romani. Fino ai momenti conviviali e alle serate concepite come “la veggia del festival fra parole, cielo e musica” nel cortiletto dell’antica pieve.

Quando chiediamo a Geminiani cosa ci lascia in eredità questa edizione lui risponde che “il nostro festival inizia il primo gennaio e termina il 31 dicembre, per cui il bilancio si dovrebbe fare a fino anno. In questo lasso di tempo che copre i 12 mesi, noi siamo una fucina in costante attività che crea iniziative e incontra realtà o singolarità con cui confrontarsi e avviare percorsi condivisi. Abbiamo da poco inaugurato a Verucchio il Micro. Museo dell’Oggetto Ritrovato e andremo rendere vivo con una programmazione annuale il vecchio torrione che lo ospita. Così per Ortiperlapace che ha trovato sede presso il parco del Centro Ricerche Floristiche delle Marche a Pesaro, un progetto che richiederà tante energie, ma che ne libererà sicuramente dieci volte tanto”. Per concludere, la notizia ormai ufficiale, che il Green Festival Montefeltro è stato invitato a portare il proprio contributo di contenuti ed esperienze all’interno di Pesaro Capitale della Cultura 2024.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy