Rimini. Albergatori condannati per bancarotta

Rimini. Albergatori condannati per bancarotta

Albergatori condannati per bancarotta. Nei guai alcuni componenti della famiglia Lanna, avrebbero distratto denaro da una società dichiarata fallita nel 2012

LORENZO MUCCIOLI – Cinque condanne, due assoluzioni. Si è concluso in questo modo il primo grado del processo che vedeva alla sbarra, tra gli altri, alcuni componenti della famiglia Lanna, imprenditori del settore alberghiero originari della Campania ma trapiantati in Riviera, gestori di alcune strutture tra Rimini e Riccione. Il giudice del tribunale di Rimini ha condannato Stefano Pasquale (45 anni) e Salvatore Luca Lanna (39), difesi dagli avvocati Nicoletta Gagliani e Ivan Dall’Ara, ad una pena di 3 anni e 8 mesi per i reati di bancarotta fraudolenta, minacce e resistenza a pubblico ufficiale. Per la bancarotta fraudolenta sono stati condannati anche Ciro Lanna (50), difeso dall’avvocato Massimiliano Orrù, e Roberto Ieromazzo (68, difeso dall’avvocato Salvatore Pisani), quest’ultimo amministratore e legale rappresentante della “Idea Mare Srl”, società dichiarata fallita dal Tribunale nell’ottobre del 2012 e che, secondo gli inquirenti, sarebbe stata riconducibile alla famiglia di albergatori napoletani: per entrambi la pena è di tre anni di reclusione. La condanna più pesante riguarda invece Massimo Cenni (45), difeso dall’avvocato Nicoletta Gagliani: dovrà scontare quattro anni e sei mesi per la bancarotta fraudolenta, estorsione, minaccia a pubblico ufficiale. Tutti i componenti della famiglia Lanna sono stati invece assolti dalle altre accuse: danneggiamento, estorsione, ingiurie e interruzione di pubblico servizio. (…)

Articolo tratto da Il Resto del Carlino

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