Riscossione dei debiti di chi non paga i contributi a San Marino, bocciati in Consiglio tutti gli emendamenti presentati da Rete

Riscossione dei debiti di chi non paga i contributi a San Marino, bocciati in Consiglio tutti gli emendamenti presentati da Rete

Rete presenta in Consiglio alcuni emendamenti per far sì che lo Stato di San Marino possa finalmente riscuotere i debiti di coloro che non pagano tasse e contributi, ma la maggioranza glieli ha bocciati tutti.

Che ci fossero soggetti giuridici che non pagano tasse e contributi e riescono sempre a farla franca, si è sempre saputo.

Ma i numeri del fenomeno li abbiamo sentiti per la prima volta solo nell’attuale sessione consiliare.

Erano arrivati ufficialmente nel maggio scorso e l’ex segretario alla Sanità ne aveva edotto il Congresso di Stato.

Sono numeri impressionanti per San Marino: circa 350 lavoratori autonomi (che in ambito previdenziale indicano ogni codice operatore), 550 amministratori e soci, 50 Co.Co.Pro.
Questi ultimi in particolare, intermediati quasi tutti a un unico studio professionale.

Diversi milioni di euro che non vengono versati nelle casse Iss e nel fondo pensioni. Soggetti tutti impuniti e quasi sempre recidivi.

Vengono aperte le cartelle esattoriali (quindi chi controlla fa il suo dovere) poi però non si procede alle riscossioni perché mancano alcuni strumenti per arrivare in maniera più efficace e solerte a far pagare chi non paga.

Per questo Rete, che tra i suoi obiettivi ha sempre sostenuto con convinzione l’equità e la giustizia sociale, ha presentato un nutrito pacchetto di emendamenti durante l’esame del progetto di legge sulla variazione di bilancio.

Quasi surreale la posizione di governo e maggioranza, che, di fronte a distorsioni più che evidenti, hanno continuato a nascondersi e a non volere intervenire, sostenendo che lo faranno più avanti mentre in realtà la delega che aveva il governo è già scaduta nel maggio sco

rso. Sostengono che ci sono leggi per l’esattoria, per i soggetti inidonei, per i controlli, quindi tutti gli strumenti per intervenire, ma di fronte a evidenti distorsioni del sistema, non fanno nulla per introdurre strumenti utili a eliminarle.
C’è una totale mancanza di volontà di intervenire.

Il problema è di tipo economico per le casse pubbliche e di concorrenza sleale nei confronti degli altri operatori; ma è anche un problema di etica politica, perché di fatto premiano chi non paga quanto dovuto e tartassano gli onesti. San Marino non deve più essere un Paese per furbi.

Per questo Rete, che si è visto bocciare tutti gli emendamenti proposti su questa materia, presenterà un progetto di legge per istituire strumenti utili a eliminare storture e privilegi con l’auspicio che le associazioni dei datori di lavoro e gli stessi sindacati diano man forte per tutelare le aziende e i lavoratori onesti”.

Movimento Rete

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