San Marino. Rete: “Giustizia, un cantiere ancora aperto che inizia a dare risultati”

San Marino. Rete: “Giustizia, un cantiere ancora aperto che inizia a dare risultati”

“Uno dei principali temi al centro del dibattito in Consiglio Grande e Generale di questi giorni, è quello alla relazione sullo stato della giustizia redatta del Dirigente del Tribunale, Presidente Giovanni Canzio. Il pacchetto di riforme che è stato realizzato nel settore giustizia, non certo senza fatica, ha riportato l’equilibrio in un tribunale mandato volutamente in tilt appena sono cominciati ad arrivare fascicoli pesanti, come quello sulla vicenda Titoli, che mettevano a nudo le responsabilità dei padrini e dei “consulenti” del governo di Adesso.sm”.

Inizia in questo modo una riflessione del gruppo consigliare del movimento Rete sul tema della giustizia.

Quando nel processo “Caso Titoli”, furono archiviate in prima battuta le posizioni di Grandoni e altri, seppur citati nella relazione della Commissione d’Inchiesta sui dissesti bancari e finanziari, ci volle un ricorso altrettanto forte sottoscritto dal Governo attraverso l’Ecc.ma Camera, seguito poi da Bcsm e Carisp, per riaprire e approfondire le indagini.

Per questo i procedimenti sono andati avanti e non guardano in faccia a nessuno: politici di primo piano, banchieri e giudici. E ogni giorno che passa, la lista si allunga con la chiusura di nuove indagini e l’apertura di nuovi fascicoli.

Il sequestro cautelare dei beni di alcuni imputati eccellenti, è un’altra delle novità di queste ultime settimane, a dimostrazione che il corso della giustizia a San Marino sta cambiando. Così come la prima sentenza di condanna in primo grado verso un ex direttore di banca, è il segnale che l’aria è già diversa e che continuerà a cambiare.

Riteniamo che la grande sfida sia accorciare i tempi della giustizia affinché non arrivi la prescrizione per nessun fascicolo aperto. Negli ultimi 20 anni, tempi troppo lunghi di una denegata giustizia, hanno fatto cadere in prescrizione oltre 1000 procedimenti, e ciò ha creato sfiducia nei sammarinesi. Una vera patata bollente arrivata in mano alla nuova gestione del tribunale che ha affrontato questa complicazione con la riforma organizzativa e con il reperimento di nuovo personale.

Va detto che se la politica ha ottenuto dei risultati con le riforme approvate, un grande merito va riconosciuto al dirigente del tribunale, Presidente Giovanni Canzio, che con sensibilità e indiscussa competenza ha innestato le modifiche alla Procedura Penale e all’Ordinamento Giudiziario nel solco delle tradizioni del sistema sammarinese e degli standard europei.

È evidente che nessuna riforma è in grado da sola di risolvere i problemi strutturali di un apparato da troppo tempo sofferente, ma i traguardi perseguiti con fermezza e perseveranza, costantemente verificati dagli addetti ai lavori e dalla politica, annunciano l’avvento di uno stato di diritto dove, finalmente, la giustizia potrà essere uguale per tutti”.

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