San Marino Bene Comune riprende la politica di Patto per San Marino. Vale a dire la politica del primo e del secondo post giugno 2006. Cioè quella dei poteri forti cui interessa sfruttare questa realtà fino all’ultimo, in un degrado del Paese che pare essere senza fine.
Primo punto all’ordine del giorno del tavolo dello sviluppo – gli Stati Generali del Paese – le residenze, già ‘malviste’ dall’Italia perché mezzo per recare danno alla sua economia. Più facile, per i governi sammarinesi concedere residenze piuttosto che affrontare a viso aperto, alla luce del sole, una delle questioni cardine dei rapporti con l’Italia, quella dell’esterovestizione.
Lasciando le cose come stanno, continuando San Marino a ‘giocare‘ sulle residenze, l’Italia, negli organismi internazionali, potrà continuare a sostenere la necessità di difendersi (black list).
Fra l’altro Roma ha in mano la corda del cappio che la Repubblica di San Marino ha accettato di mettersi al collo firmando, sua sponte, l’accordo di collaborazione finanziaria, già ratificato, senza alcuna modifica, dal Consiglio Grande e Generale.