San Marino. Bindi: “Chi sono i mandanti delle calunnie contro il Segretario Pedini e contro Iro Belluzzi?”

San Marino. Bindi: “Chi sono i mandanti delle calunnie contro il Segretario Pedini e contro Iro Belluzzi?”

Riportiamo l’intervento che il Consigliere Fernando Bindi (Repubblica Futura) ha tenuto durante il Consiglio Grande e Generale di oggi.

“Eccellenze, colleghe e colleghi, utilizzo il breve tempo concesso in questo comma per esporre, al di là della appartenenza politica, un tema complesso che non ha nessuna paternità politica ma sul quale in modo organico, coordinato e in aderenza alla Carta dei diritti, il Consiglio dovesse avere tempo e cultura per elevare il livello istituzionale della nostra rappresentanza in modo sempre più rispondente nei doveri e nelle prerogative, a quello della cultura parlamentare di estrazione liberale e democratica cui noi apparteniamo.

L’occasione per questa riflessione, che mi auguro il più possibile condivisa, nasce da due vicende, una recente e una del 2020, diverse nelle circostanze ma simili nel contesto e nelle implicazioni circa il costume politico degradato, in questo caso con la calunnia evidente e manifesta, di fronte alla quale la parte sana della politica non può restare indifferente. La vicenda di poco tempo fà che il Segretario Pedini, ha onestamente esposto e di cui è stato vittima, conclusasi con una archiviazione, non è un episodio di poco conto nel costume e nella lotta politica.

In questo caso la quasi totalità del Consiglio, senza distinzione dei ruoli, ha dato atto della correttezza dell’informazione, dimostrando che la lotta politica legittima, necessaria anche se talvolta aspra, può trovare terreno comune nel rispetto di alcune regole.

Ma quella che desta inquietudine e preoccupazione sono state le affermazioni ripetute e sottolineate del tipo “unendo i puntini è chiaro che vi siano mandanti politici” oltre ad altre espressioni rafforzative di questo che quest’aula ha ascoltato.

Sono affermazioni che riteniamo gravissime e che gettano ombre, ombre enormi sul nostro sistema democratico. Riteniamo che a questo punto sia necessario accertare la verità delle cose, conoscere i mandanti e le ragioni in base alle quali hanno agito. Tutti maggioranza e opposizione e noi fra questi, saremo accanto a chi, come il Segretario Pedini, vuole accertare rapidamente la verità dei fatti.

Se ciò non avviene e non avviene in tempi celeri, il rischio della perdita di credibilità, sia dei protagonisti, sia di gran parte della classe politica, è la naturale conclusione.

Anche la vicenda, di tre anni fà che coinvolse con una lettera anonima il collega Iro Belluzzi, assieme ad altri compreso un Capitano Reggente, rientra in un contesto di lotta e di conflittualità politica che è fuori dai livelli fisiologici. Anche allora con l’archiviazione delle accuse, con la condanna dell’ imbucatore materiale, sono rimasti nell’ombra i mandanti della squallida azione.

Anche in questa vicenda è mancata la ricerca della verità pur se talune affermazioni facevano intuire una ragionevole conoscenza della realtà.

Sono passati tre anni ed il costume politico ha metabolizzato la calunnia, che allora ebbe conseguenze politiche di peso.

I tempi in cui viviamo e, dietro le apparenze, il difficile passaggio per la Repubblica dentro ambiti nuovi di cui poco siamo consapevoli non ci consentano di seppellire nella dimenticanza queste vicende.

E’ interesse di tutti, non solo di una parte, far emergere la realtà che ancora si nasconde ed è necessario farlo con il consenso e la collaborazione di tutta l’aula.

Se ciò non accadrà, è legittimo pensare che ci sono cose che molti vogliono tenere rigorosamente nascoste con la speranza o la certezza che il tempo che passa farà dimenticare.

E’ questo secondo voi l’interesse della Repubblica?

E questo l’interesse della maggioranza dell’aula”.

 

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