Avvocato Petrillo: “Anche la Bac, inizialmente indagata come persona giuridica, è sparita senza che ci sia stato alcun provvedimento di archiviazione. Mi chiedo il perché”.
ANTONIO FABBRI. E’ ripreso, dopo la prima udienza del giugno scorso, il processo sul cosiddetto “Caso Siri”…senza Siri. Il senatore italiano infatti non è imputato, ma la vicenda è stata così originariamente etichettata perché riguarda due ingenti finanziamenti a favore del senatore erogati dalla Banca Agricola Commerciale di San Marino, vicenda per la quale nei confronti del senatore era aperto un procedimento anche presso il tribunale di Milano. A San Marino, invece, sono a giudizio, dopo il patteggiamento dell’ex direttore, Marco Perotti, l’ex vice direttore, Tiberio Serafini, e Flavia Astolfi, responsabile corporate identity della banca. Ieri, davanti al Commissario della legge Simon Luca Morsiani l’udienza è proseguita con le eccezioni preliminari, in particolare quelle formulate dalla difesa Serafini.
Dagli avvocati Jacub Nowacki, Alessandro Petrillo e Alessandro Stolfi sono state ricalcate le eccezioni della difesa Astolfi, sostenuta dagli avvocati Gloria Giardi e Gianluca Giordani, avanzate nella scorsa udienza. In particolare è stata sostenuta la nullità del capo di imputazione, l’indeterminatezza dello stesso, la lesione del diritto di difesa e il ne bis in idem, essendo stati gli imputati già sanzionati amministrativamente. L’avvocato Petrillo, poi, nel ricostruire l’indagine ha segnalato quelle che ritiene una serie di anomalie. “In questa imputazione erano originariamente riportati anche il senatore Armando Siri, Rossini Ambrogio, Rossini Emanuele, e la Bac come persona giuiridica. Ora, del provvedimento di archiviazione del 7 luglio 2022 assai generosamente si giovano il sentore Siri e i signori Rossini, che si vedono graziati dalla provvidenza, mentre noi andiamo a giudizio per reati in concorso con loro: noi andiamo a giudizio e loro no”, ha detto l’avvocato Petrillo che ha aggiunto: “Ma la cosa singolare è che sparisce, oltre al beneficiario della liberalità cioè il senatore Siri, anche Bac. Infatti il capo di imputazione vede la totale assenza della responsabilità della persona giuridica Bac che, inizialmente era indagata ed è stata archiviata de facto. Infatti l’indagine doveva necessariamente evolvere ed esitare in una imputazione a carico di Bac o in una archiviazione della stessa. E invece Bac semplicemente è sparita. Quindi prendo solamente atto che sono stati generosamente beneficiati dell’archiviazione i Rossini e Siri, e che di Bac qualcuno si è dimenticato, mentre si doveva dare corso chiedendo o l’archiviazione o disponendo il rinvio a giudizio. Non è stato fatto né l’uno né l’altro”, ha detto l’avvocato Petrillo che ha anche chiesto la remissione degli atti in istruttoria.
Si sono opposte alle richieste della difesa le parti civili, con l’avvocato Francesco Mazza in rappresentanza di Banca Centrale, e con l’avvocato Alberto Selva per Bac, costituita quindi parte civile nel processo. I due legali hanno ribattuto punto su punto alle eccezioni chiedendo che si proceda con il dibattimento ritenendo, tra l’altro, che diverse rimostranze delle difese attengano a questioni di merito da dibattere nel proseguo del processo.
Dello stesso avviso anche il Procuratore del fisco, Roberto Cesarini, che ha tuttavia sottolineato la genesi dell’indagine e come, in una prima fase, la Procura fiscale si sia opposta ad una richiesta di archiviazione. Ha ricordato anche la genesi dell’inchiesta e le prime prospettazioni di contestazione, partite da una ipotesi di corruzione “In quella prospettazione – ha spiegato il Pf – poteva esserci una responsabilità di Bac, legata però a ben altri fatti, dato che si ipotizzava un uso di Ibs-Bac da parte chi, socio, gestiva anche la Cartiera Ciacci.
A fronte di queste prospettazioni che hanno trovato una archiviazione perché non è stato riscontrato un uso della banca per un interesse diverso, ci troviamo unicamente con una accusa di amministrazione infedele degli amministratori”, ha chiarito il Pf affermando che è per questo che la Procura fiscale “non si è opposto alla costituzione di parte civile anche di Bac”, ha chiarito il Pf che ha quindi chiesto di procedere con il processo rigettando le eccezioni delle difese.
Il giudice Simon Luca Morsiani, ha aggiornato l’udienza al 20 ottobre per eventuali controrepliche delle difese e per decidere con ordinanza sulle eccezioni preliminari.
Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23