San Marino. Chiesti aumenti di oltre il doppio per bollette luce e gas

San Marino. Chiesti aumenti di oltre il doppio per bollette luce e gas

Bastonata bollette, chiesti aumenti di oltre il doppio tariffe. Rincari del 104% per il gas a uso domestico; 120% per il gas a uso aziendale e 136% per l’energia elettrica

ANTONIO FABBRI – Le richieste di aumento sono pesanti e sono del 104% per il gas delle utenze domestiche e del 120% per il gas delle utenze aziendali. Per quanto riguarda l’energia elettrica, l’aumento richiesto è del 136%. Le richieste sono state rese note in conferenza stampa dal segretario di Stato per i rapporti con l’Aass, Teodoro Lonfernini, assieme ai vertici dell’Azienda dei servizi, il presidente Francesco Raffaeli e il direttore Raoul Chiaruzzi. Il Segretario di Stato ha comunque affermato, per giustificare i rincari motivati dall’andamento “impazzito” del mercato, che “gli aumenti sono comunque inferiori rispetto ai vicini italiani ed europei. Rispetto alle medie italiane le tariffe saranno inferiori del 22% e del 30% su mercato libero. Inferiori di 5 volte anche rispetto all’ energia, per la quale l’aumento richiesto è del 136%, meno 57% rispetto all’Italia e zona euro, meno 30% sul mercato libero”.

Andrebbe tuttavia specificato se, a conti fatti, tolta ad esempio l’Iva e le altre imposte che ci sono in Italia nelle bollette, le tariffe non si avvicinino di parecchio. Resta il fatto che, volendo fare un esempio concreto, una famiglia che oggi spende 1000 euro all’anno per il gas, dopo i rincari ne spenderà 2040, più del doppio. Mentre un’azienda che, ad esempio, spende 10.000 euro l’anno, dopo il rincaro ne spenderà 22.000. Non sono proprio cifre trascurabili, soprattutto per un impresa che abbia già fatto un budget di previsione di spesa e, ora in corsa, si troverà con una spesa doppia per l’energia.

Comunque, il direttore dell’Azienda Raoul Chiaruzzi ha spiegato che “finora aziende e cittadini sammarinesi, hanno pagato meno della metà del costo reale, di cui si è fatta carico l’Azienda dei servizi, grazie anche alle operatività sul mercato, ma non ci mette al sicuro per prossimo anno”. Quindi l’azienda dei servizi ha fatto pagare le utenze meno della metà. In sostanza ha operato rimettendoci. Circostanza che oggi si riflette in non pochi problemi di bilancio.

Ma a manifestare preoccupazione per l’approvvigionamento del gas in particolare per il prossimo anno, è il presidente Raffaeli.

“Dobbiamo siglare un contratto per le forniture e tutti quanti si sono tirati indietro. In questo momento non c’è nessuno che ci garantisce il gas per il prossimo anno, per cui si siamo accreditati come operatori che acquistano sul mercato. Una nuova sfida ma porta a sconvolgimenti finanziari, con accordi di pagamento diversi”. Intanto, mentre Segreteria di Stato e Aass annunciano che già da novembre scatteranno gli aumenti, anche se al momento chi ha l’ultima parola sugli aumenti, ovvero l’Autorità per l’energia, non si è ancora pronunciata.

Nel tecnico spiega il direttore che la richiesta è quella di applicare tariffe di tipo variabile, ovvero che comportano “il riconoscimento dell’intero costo della materia prima cui si aggiunge uno spread che è il costo dei servizi che l’azienda eroga nel corso della distribuzione sia dell’energia elettrica che del gas”. E’ in quest’ultima componente della tariffa che l’Azienda è intervenuta per tutelare per quanto possibile i cittadini dagli aumenti che comunque saranno inevitabili, considerato che “lasciare le cose così come stavano – ha precisato il Presidente Raffaeli – avrebbe messo in difficoltà la sopravvivenza stessa dell’azienda”.

Resta il fatto che – al di là dell’ottimismo del Segretario Lonfernini che rassicura “stiamo lavorando per superare anche questa situazione, così come successo per la pandemia” – sarà una stangata notevole per famiglie e aziende .

 

Articolo tratto da L’Informazione di San Marino pubblicato integralmente il giorno dopo

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