Bancarotta documentale
ANTONIO FABBRI – Scattato dalla denuncia del procuratore del giudiziale concorso dei creditori, l’avvocato Elia Santi, il caso di bancarotta documentale ha visto ieri imputato un giovane milanese, amministratore della società Lucas Spa. In sostanza non sono stati mai rinvenuti i libri contabili della società che ha riscontrato un passivo di 800mila euro di cui 100mila circa di crediti erariali. Di qui la denuncia. Tra l’altro è emerso ieri in aula che ci sono anche altri procedimenti aperti per il buco di questa Spa.
Dopo avere ascoltato l’imputato, ieri si è proceduto alle conclusioni. La parte civile rappresentata dall’avvocato Marco Berardi, ha sottolineato che la “condotta illegale dell’imputato, appare incontrovertibile. E’ emersa l’omessa tenuta delle scritture contabili”. Ha chiesto quindi il risarcimento del danno da liquidare in sede civile, chiedendo una provvisionale di almeno 50mila euro e il pagamento dell’onorario di parte civile pari a 3000 euro. Il Procuratore del Fisco Roberto Cesarini riconoscendo che non vi fosse intenzione di pregiudicare le ragioni dei creditori, ha chiesto 2 mesi d’arresto e un anno e mezzo di interdizione del commercio. Assoluzione richiesta, invece, dall’avvocato Nicola Maria Tonelli, che in subordine ha chiesto la pena nel minimo e i benefici di legge.
Il Commissario della legge Simon Luca Morsiani, accogliendo le richieste del procuratore del fisco, ha condannato il giovane a 2 mesi di arresto, l’interdizione a un anno e mezzo e al risarcimento del danno la liquidare in sede civile, fissando anche l’onorario di costituzione in 3000 euro come richiesto dall’avvocato della parte lesa.
Possibile l’appello.
Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23
