San Marino. “Crisi di RTV. Serve una volontà costruttiva e non distruttiva. E’ una questione politica”

San Marino. “Crisi di RTV. Serve una volontà costruttiva e non distruttiva. E’ una questione politica”

RASSEGNA STAMPA – Libera-Ps e Psd “No a tagli dei dipendenti”

ANTONIO FABBRIIl Progetto di aggregazione riformista, Libera-Ps e Psd, interviene per difendere la Tv di Stato e i suoi lavoratori. “La Tv ci dà sovranità, ci dà prestigio, presenza culturale, è il nostro archivio di memoria storica. Fornisce informazione ai cittadini ed ha per il nostro Paese un valore strategico che proietta la nostra immagine non solo nelle zone limitrofe o su scala nazionale, ma attraverso il web anche nel mondo” così il presidente del Psd Luca Lazzari che rileva da un anno all’altro si sia passati da un disavanzo di 90mila euro a un disavanzo di 1,9 milioni.

Occorrerà fare delle valutazioni come si sia arrivati a questo dato “ma volendolo dare per buono occorre capire quale sia il modo migliore per intervenire. Per noi – ha aggiunto Lazzari – il modo migliore è prevedere un piano triennale o anche quinquennale di interventi di ristrutturazione, ma graduale, e dall’altro lato individuare delle aree di sviluppo”.

Sulle dimissioni del direttore Vianello: “Lo riteniamo un gesto nobile, perché la maggioranza del Consiglio di amministrazione, ha chiesto di intervenire con un piano di ristrutturazione pesante, entrando a gamba tesa, con un taglio dei costi e quindi anche con il licenziamento di dipendenti – ha spiegato Lazzari – il Direttore non se l’è sentita di intervenire in questo modo ed ha rassegnato le dimissioni.

Qui c’è un dato da segnalare – aggiunge puntando il dito – perché a richiedere questo piano di ristrutturazione pesante, oltre ai membri del Cda di nomina Rai, è stato anche un membro sammarinese indicato dal Movimento Rete. Noi riteniamo che questo sia stato un errore di valutazione molto grave da parte del membro del Cda indicato da Rete”. Tra l’altro, rileva Lazzari, i dipendenti sono passati dal 2021 al 2024 da 80 unità a 67 unità “quindi un ridimensionamento c’è già stato”.

“Crediamo che serva una volontà costruttiva e non distruttiva. A livello di soci sarà forse difficile trovare una soluzione, perciò è importante che siano i governi ad entrare in campo, poiché San Marino ha fatto una rinuncia importante, con il canale 51, la parte italiana deve tenere conto di questa concessione importante che San Marino ha fatto”.

“Anche se di ufficiale è scaturito poco e niente, è ormai tutto noto – ha detto Augusto Casali del Ps – parliamo di una perdita di quasi due milioni e di divergenze sulla modalità di intervento”. Casali ha ripercorso lo sbarco sul satellite e sull’uso sbagliato che se ne è fatto. Poi ha aggiunto: “Qui occorre fare delle riflessioni: sulla forza lavoro non possiamo intervenire mandando a casa della gente. Occorrerà un piano graduale”. Poi mette avanti la necessità di una intesa politica: “La vita di questa società è un tema che va affrontato con il governo italiano, perché questa è diventata una questione politica. Occorre assolutamente che il governo intervenga e con il governo italiano riesca ad individuare una via di uscita graduale e dia le linee che i soci devono seguire per il futuro”, ha detto Casali.

“Nel 2018-2019 si parlava di ampliamento del palinsesto e oggi ci si ritrova ad avere una Tv in difficoltà. Credo che il Governo – ha aggiunto Matteo Ciacci di Libera – debba agire sul fronte politico e lavorare a livello bilaterale per risolvere questa questione. Riteniamo che la Tv sia un servizio essenziale. Se siamo tutti d’accordo su questo, dobbiamo lavorare per evitare che l’incancrenirsi della situazione porti a un epilogo che non vogliamo. Sarà anche arrivato il momento di iniziare a condividere le scelte della figura apicale per avere dei direttori che siano contenti di venire a San Marino. Non si può neanche pensare che San Marino sia diventato il rifugio per chi non è in linea con i desiderata del governo italiano.

Sono tre anni che Rtv non ha più una guida lineare. I nostri membri di governo non hanno dato una risposta sull’azione che da ora in avanti deve essere messa in atto”.

“La situazione è molto preoccupante – aggiunge Matteo Rossi del Psd – esprimiamo vicinanza e solidarietà ai dipendenti, non siamo per interventi a gamba tesa. Non siamo per interventi che falcidiano una realtà importante. Tra le cose che abbiamo analizzato e proporremo, c’è la piena applicazione dell’accordo del 2008. Non è con i tagli e la devastazione dei posti di lavoro che si risolvono i problemi. Si pone come primaria questione l’informazione, la pubblicità lo sviluppo della televisione di stato”, dice Rossi.

Quindi dal punto di vista politico c’è il richiamo all’accordo radiotelevisivo bilaterale del 2008, rivisto nel 2021, “è il terreno su cui ripristinare un equilibrio di reciproco rispetto e cooperazione – affermano dal Psd – La generosa concessione di frequenze per il 5G fatta dal nostro piccolo Stato all’Italia è una chiara dimostrazione di apertura e buona volontà che merita riconoscimento e contraccambio”. Quindi “non soltanto di condivisione tecnologica e infrastrutturale, ma anche di un profondo scambio culturale, formativo e informativo.

Servono atti concreti che ci permettano di continuare a sviluppare programmi congiunti, di condividere le risorse per la diffusione di contenuti di qualità e di espandere le nostre capacità in ambito digitale e multimediale”, aggiunge il Psd.

Erik Casali del Ps rimarca: “Non riusciamo a immaginare un San Marino senza una Tv di Stato. Nell’intervista che hanno rilasciato i due Segretari di Stato sono sembrati due pesci fuor d’acqua. Qui la questione è politica e la politica deve trovare le soluzioni. Non si può analizzare il bilancio di una azienda e immaginare un taglio orizzontale che porta via anche quello che si può salvare. Bisogna forse battere un pugno sul tavolo con la Rai perché questa società così forse non ha senso di esistere. Tagliare i dipendenti è la cosa più semplice, ma più stupida che si possa fare. Auspichiamo una soluzione e speriamo di andare noi al governo perché troveremo la soluzione politica perché questa importante azienda della Repubblica resti tale e sia sempre con noi”.

Per Luca Boschi di Libera “questo modus operandi, di far diventare i problemi delle emergenze perché non si affrontano nel modo dovuto, si è ripetuto diverse volte in questa legislatura”, ha commentato Boschi riferendosi alla questione di Rtv. Poi si è concentrato su una valutazione politica e sugli incontri politici di questi giorni e sul comunicato di Alleanza riformista con ricostruzioni che non condivide.

Su Rtv, comunque, i tre partiti sottolineano in estrema sintesi: riformare, non demolire: la crisi di San Marino RTV richiede azione, non resa.

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente il giorno dopo

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy