In mattinata i lavori consiliari ripartono dal comma 6, relativo ai decreti legge e decreti delegati: viene in primis ratificato con 23 voti a favore e 5 contrari il decreto legge n.13 “Modifiche alle disposizioni di carattere generale legate all’attuale stato pandemico da COVID-19”.
Come spiega il Segretario di Stato per la Sanità, Roberto Ciavatta, il decreto, con un unico articolo, pone fine alla restrizione- per i non vaccinati ‘covid’- “relativa alla possibilità di prestare opera nella Repubblica di San Marino, in struttura pubblica e privata, sia per quanto riguarda il corpo sanitario sia per le badanti, per cui vanno a cadere le misure precedenti”. Il Sds Ciavatta auspica inoltre che “nel breve periodo anche l’Italia voglia seguire questa strada- aggiunge- noi li abbiamo anticipati e abbiamo fatto un provvedimeto assolutamente necessario”.
Segue la ratifica all’unanimità dei decreti successivi: il n. 133 “Rinnovazione delle iscrizioni ipotecarie”; il n.135 “ Proroga delle disposizioni del Decreto Delegato 28 aprile 2022 n. 71 – Riduzione delle aliquote dell’imposta speciale sulle importazioni di benzina, di gasolio e di gas di petrolio liquefatti (GPL) ad uso carburante – e conseguente adeguamento dei provvedimenti fiscali di cui al Decreto Delegato 6 agosto 2012 n.114 e sue successive modifiche” ; il decreto n.141 Trasferimento transfrontaliero di denaro contante.
In particolare, sul decreto n.135- provvedimento che proroga la riduzione delle accise sul costo finale di benzina e gasolio al 30 novembre prossimo- si apre un dibattito in cui i consiglieri di opposizione, Nicola Renzi, Rf, e Alessandro Bevitori, Libera, tornano a sollecitare l’Esecutivo per interventi più incisivi contro il caro-energia. “Stiamo iniziando a scoprire che il tanto sbandierato contratto energetico evidentemente non dà gli effetti sperati o non c’è proprio”, manda a dire Renzi. Mentre Bevitori punta il dito contro la mancanza di ‘un progetto Paese’ e ricorda la possibilità di usare l’Icee, quale strumento per calibrare aiuti e incentivi ed evitare interventi a pioggia. Sollecitato sul rialzo dei costi energetici e delle bollette, il Segretario di Stato per le Finanze, Marco Gatti, prova a spiegarne i motivi: “Nel 2021 avevamo una tariffa ferma da oltre 10 anni e il costo del gas andava a 18 centesimi. Alla fine del 2021 il costo è schizzato, è arrivato a 80- 90-100 centesimi, noi siamo arrivati con l’operazione di Swap a bloccare il prezzo a 43 centesimi, ma a conti fatti da 18 a 43 è quasi tre volte in più.” Eppure la tariffa per i sammarinesi non è triplicata, puntualizza. “C’è stata un’assunzione da parte dell’azienda di alcuni costi, di una parte rispetto le tre volte in più effettive”, chiarisce. “Ci sarebbe piaciuto non aumentare le tariffe- chiosa- ma avrebbe voluto dire far saltare l’azienda”.