San Marino. Demos: “Non abbandoniamo la neutralità attiva”

San Marino. Demos: “Non abbandoniamo la neutralità attiva”

Il movimento politico Demos, interviene sul tema del conflitto russo-ucraino e sulla posizione assunta dalla Repubblica di San Marino.

“Durante la sessione consigliare di martedì 24 maggio – si legge nel comunicato stampa inviato da Demos -, il Consiglio Grande e Generale  ha approvato, con la sola astensione del Consigliere Grazia Zafferani, un ordine del giorno che ribadisce la condanna alla Russia per l’invasione dell’Ucraina, riconferma la presa di posizione di San Marino riguardo le sanzioni adottate da buona parte dei paesi del blocco atlantico e dà mandato al governo di intraprendere le vie diplomatiche per la risoluzione del conflitto.
Infrangendo di fatto la millenaria consuetudine di neutralità attiva, perché le sanzioni vengono considerate come atti ostili, a maggior ragione dopo che la Russia ha fornito ai sammarinesi il vaccino Sputnik.

Nel riaffermare la nostra condanna ad ogni azione militare e ribadendo la nostra vicinanza e solidarietà alla popolazione civile dell’Ucraina, vittima principale del conflitto; questo ci appare sempre uno scontro tra diversi modelli economici, sociali e democratici, più che una conquista di territori.
È innegabile il ritardo democratico della Russia di Putin, ma le sanzioni per la Crimea e il DonBass dei grandi paesi sono in vigore dal 2014 e non hanno portato certo i frutti sperati.

DEMOS ritiene potesse esistere una alternativa rispetto allo schieramento indistinto con il blocco atlantista: La Repubblica avrebbe potuto intraprendere tutte le strade diplomatiche possibili per fungere da attore principale nel processo di negoziati di pace tra le parti.
L’astensione del Consigliere Grazia Zafferani nella votazione dell’ODG sottoscritto dalle forze di maggioranza e opposizione, a fine dibattito sulla guerra, rappresenta un atto di piena responsabilità e coerenza del nostro rappresentante. Riteniamo che proprio nella sua secolare neutralità attiva la Repubblica di San Marino abbia trovato la chiave di sopravvivenza e resistenza. Una neutralità basata sul dialogo, sull’accordo, sulla ricerca della concordia che ha permesso, nonostante l’innegabile dipendenza geopolitica dall’Italia, un’indipendenza statuaria e di interconnessione con tutti gli Stati.

Consideriamo necessario lavorare sulle cause che generano i conflitti, per prevenirli ove si può e per cercare di sanarli con l’arte della mediazione, quando si scatenano, per rimuovere tutti quegli ostacoli, anche economici, che sono alla base del ricorso alla forza.

Per questo riteniamo che oggi la politica estera sammarinese debba sforzarsi e dare di più in termini di diplomazia. È palese che il ruolo della nostra piccola Repubblica non può essere di primo piano nei colloqui di pace, ma potremmo in maniera trasversale facilitare il processo facendo leva anche su questa nostra millenaria storia. Dobbiamo essere consapevoli del fatto che una guerra futura non si combatterà in trincee e campi di battaglia convenzionali, ma la globalizzazione ha già aperto altri scenari, dai droni ai cyber attacchi, alla creazione indotta di carestie, al blocco dei
rifornimenti energetici e delle materie prime, fino alla minaccia nucleare.
E tutto questo non conosce confini”.

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