San Marino. Consiglio Grande e Generale, resoconto seduta 24 maggio 2022

San Marino. Consiglio Grande e Generale, resoconto seduta 24 maggio 2022

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE, SESSIONE 18- 24 MAGGIO

– MARTEDI’ 24 MAGGIO–     

+++Con l’approvazione dell’Ordine del giorno sottoscritto da tutti i gruppi consiliari che porta a conclusione il dibattito sul conflitto in Ucraina- 32 voti a favore e 1 astenuto– si conclude la sessione consiliare di Maggio+++ 

 

            I lavori del Consiglio Grande e Generale ripartono in mattinata dal comma 19, con la presentazione in prima lettura del Progetto di legge di iniziativa popolare “Istituzione di guardie zoofile volontarie nella Repubblica di San Marino”. Come spiega nel suo intervento il Segretario di Stato per gli Affari interni, Elena Tonnini, le finalità del Pdl “vanno nella direzione della prevenzione, monitoraggio ed educazione al rispetto degli animali e all’introduzione di una nuova figura sul territorio la cui formazione e coordinamento vengono attribuiti ad Apas”, ovvero la figura della guardia zoofila volontaria. Sia il Segretario che i consiglieri intervenuti sottolineano l’apprezzamento per il provvedimento, redatto e voluto fortemente dai volontari dell’Associazione per la protezione degli animali sammarinese, ma rilevano alcuni aspetti che necessitano interventi migliorativi da apportare nella relativa commissione consiliare competente, come una più chiara definizione dei limiti e delle possibilità di intervento delle stesse guardie zoofile.

            L’Aula passa ad affrontare la ratifica di due accordi di politica estera: il primo è quello tra  la Repubblica di San Marino e la Repubblica di Kiribati sullo stabilimento delle relazioni diplomatiche, che viene ratificato dall’Aula con 25 voti a favore e un non votante.
Segue quindi la Ratifica  dell’Accordo tra il Governo della Repubblica di San Marino e il Governo della Repubblica Italiana sul “riconoscimento e l’esecuzione delle decisioni giudiziarie in materia di misure alternative alla detenzione, sanzioni sostitutive di pene detentive, liberazione condizionale e sospensione condizionale della pena”, firmato a San Marino il 31 marzo scorso. Dopo un dibattito che sottolinea a livello bipartisan l’importanza di tale intesa, l’Aula infine lo ratifica all’unanimità.

            Si passa infine all’ultimo comma relativo agli ordini del giorno. Sono respinti quelli presentati nelle precedenti sessioni dai consiglieri di Repubblica futura:  l’Odg “per dare mandato al Congresso di Stato ai fini dell’attuazione di una politica nazionale in materia di prezzi del carburante” viene bocciato con 24 voti contrari e 7 favorevoli.  Il secondo Odg “per impegnare il Governo a riferire alla II Commissione Consiliare Permanente in merito all’iter di ratifica dell’Accordo di collaborazione in materia radiotelevisiva tra Italia e San Marino” viene poi respinto con 25 voti contrari e 8 favorevoli. C’è comunque l’impegno da parte del Segretario di Stato Beccari di convocare una Commissione consiliare con l’audizione dei vertici dell’emittente sammarinese per discutere delle sue prospettive future.

            Infine, viene riaperto il comma 23 relativo al dibattito sul conflitto in Ucraina per la presentazione di un Ordine del giorno sottoscritto da tutti i gruppi consiliari. Nell’Odg, presentato dal consigliere Pdcs Manuel Ciavatta, il Consiglio Grande e Generale “rinnova la condanna della guerra di invasione della Russia  ai danni dell’Ucraina”. Riconosce quindi che “la condanna e le sanzioni sottoscritte anche dalla Repubblica di San Marino, volte ad interrompere la continuazione dell’aggressione, hanno dimostrato forte coesione con i principali partner europei e internazionali e sottolineato la gravità delle azioni di guerra intraprese (..); infine “dà mandato a tutto il Governo affinché possa essere espressa una linea di intervento che stimoli la diplomazia dei partner europei nel riaprire le vie del dialogo, a fronte di un immediato cessate il fuoco, e a evitare la discriminazione in ambito sportivo, artistico e culturale verso coloro che non sono parte attiva nel conflitto”, in più “invita il Segretario di Stato per gli Affari Esteri ad analizzare le possibilità oggettive finalizzate a proporre elementi di ripresa del dialogo diplomatico, sia in ambito bilaterale che multilaterale”. In dichiarazione di voto, il consigliere Grazia Zafferani del Gruppo misto annuncia la sua astensione, mentre tutti i gruppi anticipano il voto a favore. Con il voto all’Odg sul conflitto in Ucraina si concludono i lavori consiliari.

Di seguito un estratto degli interventi odierni.

 

Comma 19. Progetto di legge di iniziativa popolare “Istituzione di guardie zoofile volontarie nella Repubblica di San Marino” (presentato dalla Signora Silvia Paoletti ed altri) (I lettura).

Silvia Paoletti, prima firmataria del Pdl, dà lettura della relazione

Con il presente Progetto di Legge s’intende introdurre nella  Repubblica di San Marino un  corpo di guardie zoofile volontarie che collaborerà con le istituzioni pubbliche nell’individuazione e nella repressione di illeciti, sia amministrativi che penali, in materia di tutela e benessere animale.
Le guardie opereranno a titolo volontario e gratuito, in nome e per conto dell’Associazione Protezione Animali Sammarinese e, solo dopo aver dimostrato la propria idoneità superando un approfondito corso di formazione, rivestiranno la qualifica di guardia zoofila volontaria. La professionalità e l’onorabilità delle guardie verrà garantita anche dai requisiti richiesti alle stesse, in particolare il non aver riportato condanne penali definitive né procedimenti penali pendenti per reati contro l’incolumità e la libertà personale o in materia di ambiente e maltrattamento animai/i, inoltre sottoscriveranno la propria adesione e accettazione delle norme statutarie e del regolamento che ne disciplina il servizio e il comportamento. In ogni caso sarà comunque possibile la sospensione e la revoca dell’incarico, qualora vengano accertate irregolarità nello svolgimento della propria funzione.
Senza dubbio attraverso la formazione e l’istituzione delle guardie zoofile volontarie nella Repubblica di San Marino si concretizzerà una risposta consapevole ed efficace ai bisogni di tutela in materia di protezione e benessere animali. La cittadinanza si rivela sempre più attenta alla condizione degli animali, segnalando i casi di malgoverno e di maltrattar:nento, ma richiedendo al contempo interventi celeri per porre fine a situazioni che·recano disagio e malessere agli animali segnalati. Tali situazioni sono spesso frutto di inconsapevolezza o addirittura disinteresse dei proprietari, più spesso la causa è da attribuirsi all’ignoranza e alla disinformazione che portano a non considerare che le condizioni di vita del proprio animale non solo sono contrarie al suo benessere psicofisico, ma anche in contrasto con le leggi vigenti. Ed è qui che il lavoro della guardia zoofila si tramuta in azione di cultura sulla corretta gestione degli animali, tenendo conto del fatto che trattasi di essere senzienti, che provano emozioni positive e negative e che hanno precise necessità ed esigenze etologiche, in base alla specie, alla razza, all’età e alle caratteristiche specifiche e ambientali. Il primo comma dell’articolo 5 lettera b del Progetto di Legge andrà a colmare un vuoto legislativo, ad oggi infatti manca una normativa che preveda la possibilità da parte dell’Autorità competente di impartire prescrizioni in materia di detenzione di animali diversi da quelli d’affezione. Infatti la norma n.101 del 2012 è applicabile solo agli animali domestici, mentre tutti gli altri animali non godono di questa ulteriore tutela, che è indispensabile nel caso in cui questi necessitino di interventi e cure urgenti, o addirittura di essere sequestrati per allontanarli da un proprietario che li maltratta o li malgoverna, ovviamente nel rispetto delle norme del codice di procedura penale. Si evidenzia che nel caso di maltrattamento di animali la reiterazione del reato significa sofferenza e dolore per l’animale.
La nomina di guardia zoofila volontaria avviene con provvedimento del Segretario di Stato agli Affari Interni, dopo aver prestato giuramento di rito e conseguentemente avviene l’iscrizione in apposito albo che verrà trasmesso anche al Tribunale Unico, al Dipartimento Prevenzione e Sanità Pubblica, al Dipartimento Territorio e Ambiente.
Le guardie, munite di apposito tesserino personale, di divisa di riconoscimento e di moduli per i verbali, forniti a proprie spese dall’Apas, accertano gli illeciti amministrativi in materia di benessere e tutela degli animali provvedendo a comminare le relative sanzioni.
Le guardie trasmettono i verbali delle sanzioni entro 3 giorni alle autorità competenti in materia, inoltre le somme riscosse a titolo di sanzioni pecuniarie amministrative saranno destinate interamente al pubblico erario.
Le guardie zoofile volontarie in caso di reato in materia di protezione e benessere degli animali  impedisca che venga portato a conseguenze ulteriori dandone notizia all’autorità giudiziaria. Nel caso in cui l’animale sia detenuto in condizioni incompatibili con la propria natura o abbia bisogno di cure veterinarie o sia sofferente o in pericolo di vita, la guardia potrà provvedere al sequestro dello stesso, trasmettendo in caso di reato il verbale all’autorità giudiziaria competente, che procederà alla convalida entro 96 ore e, in caso di illecito amministrativo, mediante l’invio di apposito verbale all’ufficio o servizio competente.
Ad avvallo della presente Proposta di Legge, si fa notare che la figura di guardia giurata volontaria è già prevista nel nostro ordinamento dal Decreto 5 giugno 1972 n. 18 (Testo Unico delle disposizioni legislative sulla caccia) che la istituisce unitamente al guardiacaccia, nonchè dalla Legge 23 aprile 1991 n. 54 (“Prevenzione del randagismo, tutela della popolazione canina e della salute pubblica’) che riconosce alle associazioni e/o organizzazioni aventi finalità zoofile la possibilità di mettere a disposizione personale complementare a titolo volontario e gratuito per il controllo della popolazione canina e felina ed in particolare per esercitare la vigilanza sul territorio, al fine di prevenire o perseguire i casi di maltrattamento degli animali o comunque di mancato rispetto del loro benessere. Viene altresì prevista per l’APAS la facoltà a costituirsi parte civile nei procedimenti penali aventi ad oggetto ipotesi di maltrattamento di animali, così come già stabilito dalla locale giurisprudenza.  Illustrati i contenuti della Proposta di legge, si ritiene che un supporto volontario, volto a garantire la tutela e il benessere animale, nonchè le norme civiche connesse alla convivenza con gli animali stessi, vada visto con favore, ovvero come una vantaggiosa opportunità per la crescita civile del nostro Paese.

Elena Tonnini, Sds di Stato Affari Interni
Le finalità del Pdl vanno nella direzione della prevenzione, monitoraggio ed educazione al rispetto degli animali e all’introduzione di una nuova figura sul territorio la cui formazione e coordinamento vengono attribuiti ad Apas. La relazione spiega come la volontà sia quella di creare una cultura sulla corretta tenuta e gestione degli animali, cui le esigenze sono diverse per specie, caratteristiche etologiche, età e ambiente, non solo per l’animale da affezione, ma in generale. Il Pdl è utile perché l’Aula possa soffermarsi a dibattere e approfondire un tema sentito dalla cittadinanza che chiede alla politica di intervenire. Da sottolineare l’importanza del volontariato animalista. Anche in Italia esiste la qualifica delle guardie zoofile con poteri di intervento tipici del pubblico ufficiale, non è insolito che le polizie locali operino in collaborazione, per creare anche corsi di formazione strutturati. La norma italiana è tuttavia controversa, si apre a un tema che anche in questo caso dovremo affrontare, ovvero determinare bene i limiti entro cui la guardia zoofila deve operare. Occorre evitare di esporre coloro che lavorano sul campo a rischi di natura penale o amministrativa e per farlo occorre chiarire in modo inequivocabile le competenze e gli ambiti di azione. Prima della fase di analisi della commissione compente sarà quindi utile coinvolgere le varie realtà pubbliche che saranno chiamate ad avvalersi di questa nuova figura.
Stefano Giulianelli, Pdcs
Ringrazio la signora Paoletti per l’illustrazione del Pdl, va apprezzato l’impegno dell’Associazione per la protezione degli animali sammarinese, per l’attività che svolge quotidianamente per la difesa e protezione di tutti gli animali. E’ un’associazione che opera a San Marino dalla fine degli anni ’80 e oggi il suo rifugio è un fiore all’occhiello della Repubblica, ed è sempre in prima linea nella protezione degli animali. Il Pdl va accolto positivamente ancorchè ci siano elementi da correggere e che possono essere migliorati dalla commissione competente. Occorre fare attenzione quale sia la responsabilità della guardia proprio per evitare contenziosi, occorre approfondire l’aspetto della formazione e, soprattutto regolamentare in modo più chiaro poteri e limiti delle guardie. Mi riferisco all’articolo sulla facoltà di comminare sanzioni. Auspico la commissione referente possa lavorare su questo Pdl e che in tempi celeri questo possa completare il suo iter.
Michela Pelliccioni, Dml
Per ringraziare i promotori per aver portato all’attenzione dell’Aula un testo importante che va nella direzione dell’attenzione verso gli animali, di cui si sente necessità di tipo sociale soprattutto. E’ un testo che vede un grande impegno, per cui è bene ringraziare l’associazione che ha contribuito alla stesura, è un testo in cui possiamo inserire del valore aggiunto, abbiamo tutto il tempo di integrarlo anche con spunti che daremo in Commissione IV. L’attezione agli animali è importante e qui non parliamo solo di animali di affezione, c’è anche sicuramente l’essere amanti degli animali in  generale, ma anche la loro conoscenza e il trovare strutture in cui è possibile gestirli, penso all’accudimento per esempio dei cavalli. Sarà una sfida per lo Stato quella di reperire strutture adeguate alle attività di supporto agli animali. L’attività di formazione delle persone deve tenere conto che possono trovarsi anche di fronte a situazioni difficili, come nel sequestro degli animali, per cui ci deve essere preparazione per la propria incolumità personale.
Sara Conti, Rf
Anche da parte nostra un ringraziamento va a chi ha lavorato a questo testo perchè va riconosciuto sicuramente lo scopo nobile che sta dietro a questo Pdl che è quello di trasmettere e diffondere la cultura della tutela e della consapevolezza del rispetto verso gli animali. E’ una premessa imprescindibile. Anche da parte mia ho riscontrato alcune criticità, ma ci sarà tempo in Commissione di andare a formulare nel modo migliore possibile tutti gli articoli per chiarire gli aspetti più controversi. D’accordo poi sul fatto che bisogna definire i limiti in cui opera la guardia zoofila, che opera con facoltà vicine a quelle di un pubblico ufficiale. Proprio per questo ritengo che  forse la formazione dovrebbe essere gestita da un servizio pubblico e non dall’associazione, magari in collaborazione con essa.
Sandra Giardi, Gruppo misto
Le finalità del Pdl sono chiare, le associazioni come Apas lavorano da anni sul territorio per la tutela degli animali e per la divulgazione dell’informazione sulla consapevolezza nella gestione di un animale domestico. La norma va sicuramente riveduta e ribattuta perché ci sono cose che devono essere applicate, al fine di giungere a una legge che abbia al suo interno elementi che possano permettere alla guardie zoofile di agire sul territorio, senza che il loro operato sia messo in discussione. Ci sono zone d’ombra che vanno chiarite. Anche io ritengo la formazione sia in capo allo Stato. Prima di arrivare in commissione e prima che torni in Consiglio siano chiariti tutti gli aspetti.
Matteo Rossi, Npr
Veniamo da un periodo in cui abbiamo assistito a situazioni ‘incivili’ a dir poco, persone che hanno compiuto atti gravissimi, ricordo gli episodi di cronaca di questo personaggio- o di più persone- che periodicamente si diverte ad assassinare i nostri cani. Sicuramente gli amici che hanno fatto questo ottimo lavoro forse sono stati spinti anche da questi fenomeni e mi sento di condividere in pieno tutti i loro sforzi. Io stesso ho evidenziato con gli estensori del testo le perplessità che stiamo sollevando un po’ tutti, sull’aspetto sanzionatorio. Un volontario ha fatto il corso, è stato selezionato, ma con quale autorità va da una persona a comminare sanzioni o a sequestrare animali? E’ un nodo che la politica deve affrontare. Forse non basta l’interazione con le forze dell’ordine, evidentemente serve qualcosa in più che in quest’Aula dobbiamo trovare. I principi li condivido tutti, lo sforzo sarà quello di trovare, consiglieri, il modo in cui queste persone siano davvero efficienti in sinergia con le istituzioni già presenti al paese. Per ultimo faccio un appello, riferendomi a quella persona, o più persone, che periodicamente uccidono cani, spero che quest’Aual e il governo, qualora si trovino riscontri o evidenze, facciano tutto il possibile per consentire alle forze del’ordine di scoprirla e che la giustizia faccia il suo corso.
Mirco Dolcini, Dml
Ringrazio Apas, l’associazione fin da subito, quando è nata, è stata un vero punto di riferimento per il Paese.  Oggi viene presentato un Pdl interessante che segna il passo dei tempi, con l’aumentare della sensibilità delle persone arrivano queste leggi. Il Pdl in sé l’ho letto, sostanzialmente è fatto bene. Anche l’aspetto dedicato ai sequestri e alle sanzioni in realtà è già ben strutturato, sicuramente va poi analizzato anche in Commissione. Sui sequestri è indicato che nel momento in cui non ci sia l’ok del proprietario, ci si deve rivolgere al Commissario della legge. Poi la formazione: è importante chi saranno i formatori, non tanto se sia l’Apas o meno che la gestisca. La legge è interessante, andrà approfondita con i dovuti confronti.
Marco Nicolini, Rete
Questo Pdl lo ricevo con molto piacere. Tra le tante cose deficitarie a San Marino, vi è il controllo degli atti che vanno contro il benessere degli animali. Vi è totale mancanza di empatia, per esempio, sugli animali da reddito, anche loro sono cuccioli al pari dei nostri cani e gatti, eppure vivono vite terrificanti. Oppure troviamo cagnolini che vivono in appartamento, trattati come figli, ma fuori casa si trovano i cani dei cacciatori, del padre di famiglia, che vivono al caldo e al freddo, con poca acqua, in pochi metri quadri. Poi spesso, quando si tratta di persone anziane, il maltrattamento degli animali deriva da ignoranza ed è in tale ambito che le guardie zoofile volontarie giocano un ruolo importantissimo.  Assolutamente sono favorevole al Pdl, ci sono parti da regolare in commissione. Su tutti questi, sarà difficile che le guardie possano applicare sanzioni o sequestri, bisognerà parlarne in commissione. E’ una legge indispensabile.
Gloria Arcangeloni, Rete
Per ringraziare la relatrice, è un pdl nobile di cui mi sento di dire che l’aspetto che viene rimarcato è quello culturale, di educazione al rispetto. Ci sono animali considerati parte del nucleo famigliare e altri abbandonati a loro stessi. Va sottolineato il ruolo preventivo e di informazione per il benessere degli animali. Ci sono aspetti da approfondire, sarà importante farlo rispetto a quello che viene definito ruolo di pubblico ufficiale, affinché non si creino controversie. Avremo modo di approfondire.

Comma n.21 Ratifica, ai sensi dell’articolo 1, ultimo comma, della Legge n.13/1979 così come modificato dall’articolo 1 della Legge n.100/2012, dell’Accordo tra il Governo della Repubblica di San Marino e il Governo della Repubblica Italiana concernente il riconoscimento e l’esecuzione delle decisioni giudiziarie in materia di misure alternative alla detenzione, sanzioni sostitutive di pene detentive, liberazione condizionale e sospensione condizionale della pena, firmato a San Marino il 31 marzo 2022 /36 votanti , 36 favorevoli accordo ratificato unanimità

Luca Beccari, Sds per gli Affari Esteri dà lettura alla relazione sull’Accordo
Ho il piacere di porre all’attenzione dell’Aula consiliare, ai fini della ratifica, l’Accordo tra il Governo della Repubblica di San Marino e il Governo della Repubblica italiana concernente il riconoscimento e l’esecuzione delle decisioni giudiziarie in materia di misure alternative alla detenzione, sanzioni sostitutive di pene detentive, liberazione condizionale e sospensione condizionale della pena, firmato a San Marino il 31 marzo 2022.
La Commissione Consiliare Permanente Affari Esteri, Emigrazione ed Immigrazione, Sicurezza e Ordine Pubblico, Informazione, come da legge e pratica, ha preso atto del predetto Accordo nella propria seduta del 6 maggio u.s.
Da tempo le delegazioni tecniche dei due Paesi stavano lavorando ad un Accordo che dettasse disposizioni regolanti il reciproco riconoscimento e l’esecuzione delle deci- sioni giudiziarie che applicano misure alternative alla detenzione o sanzioni sostitutive di pene detentive, oppure infliggono pene detentive condizionalmente sospese imponendo obblighi e prescrizioni, oppure impongono obblighi e prescrizioni all’atto della liberazio- ne condizionale, ai fini della sorveglianza dell’esecuzione delle suddette misure o sanzioni o dell’adempimento dei sopra citati obblighi e prescrizioni, qualora le suddette misure, sanzioni od obblighi e prescrizioni riguardino persone che non hanno la cittadinanza e/o la legale e abituale residenza nella Parte in cui la decisione giudiziaria è stata emessa, bensì nell’altra Parte.
La finalità è da un lato quella di aumentare le possibilità di reinserimento sociale della persona condannata, consentendole tra l’altro di mantenere o recuperare i propri legami affettivi, familiari, lavorativi e culturali; dall’altro quello di migliorare il controllo dei corrispondenti obblighi/prescrizioni allo scopo di ridurre il rischio di recidiva, così pro- teggendo le vittime dei reati e, più in generale, la collettività  Particolarmente importantè è la disposizione contenuta nell’art. 6. Tale articolo stabilisce il presupposto del trasferimento della misura, individuandolo nella cittadinanza e/o nella residenza nell’altro Paese dell’interessato, sempre che lo stesso interessato lo richieda e che il trasferimento della misura consenta una più positiva prognosi di risocia- lizzazione in ragione dell’esistenza, nel Paese d’origine o residenza, di significativi legami affettivi, familiari, lavorativi e/o culturali. Lo stesso articolo disciplina l’istruttoria finalizza- ta alla formulazione della prognosi di cui sopra, stabilendo – con previsione d’assoluta novità – che tale istruttoria da un lato può essere compiuta coinvolgendo i servizi sociali e gli uffici Interpol dei due Paesi; dall’altro può avvenire anche nel corso del procedimen- to poi definito dalla decisione giudiziaria della cui esecuzione all’estero si tratta.
E’ stato previsto, sulla scorta di altra casistica di matrice europea, il requisito della doppia incriminazione e l’interazione diretta tra le rispettive autorità giudiziarie interessate.  L’art. 12 disciplina i motivi di rifiuto del riconoscimento e/o dell’esecuzione, mentre i precedenti artt. 8, 9 e 14 disciplinano le conseguenze del trasferimento della sorve- glianza sugli obblighi/prescrizioni che caratterizzano la misura, in estrema sintesi e in ge- nerale prevedendo l’applicabilità della legislazione della Parte d’esecuzione e la compe- tenza della stessa Parte per l’adozione dei successivi provvedimenti, ivi compresi quelli conseguenti alla violazione degli obblighi/prescrizioni.  Altra disposizione di grande importanza è quella dell’art. 10, che attribuisce alle competenti autorità giudiziarie delle Parti rilevanti poteri di adattamento delle misure in questione, al fine di favorire quanto più possibile il relativo trasferimento nell’altro Paese. L’art. 21 disciplina le spese, addossandole alla Parte d’esecuzione. L’art. 22, invece, è dedicato al trattamento dei dati personali.
Matteo Rossi, Npr
Solo per sottolineare la bontà di un accordo che va nella direzione che tutti ,qua dentro, per lo meno la maggioranza- ma penso tutto il paese- possa auspicare, ovvero il raggiungimento di determinati percorsi di avvicinamento con la Repubblica italiana, quindi un percorso per la maggiore integrazione tra istituzioni e poteri dei due Stati che conferma il superamento dell’opacità, di un paese che viveva in questi ‘coni d’ombra’ a causa dei quali siamo sprofondati. La giustizia è uno dei temi caldi per questa legislatura e per la legislatura che anche sta vivendo la Repubblica italiana. Tutti noi ci ricordiamo le parole del ministro Cartabia lo scorso 1° aprile che segnano il passo del nostro Paese.
Nicola Renzi, Rf
Per rendere edotta l’Aula e la cittadinanza di quanto è stato discusso in commissioni Esteri, in fase di ratifica dell’accordo, e anche in commissione Giustizia. Repubblica futura non è certo contraria a questo accordo con l’Italia, siamo convinti che soluzioni alternative al carcere, delle quali ciascuno Stato si possa fare carico nei confronti dei propri cittadini, sarebbero utili. E avrebbe l’ottimo obiettivo di facilitare ciò che oggi è complesso per temi burocratici. La ratio dell’accordo è positivo. Ma c’è anche un aspetto sociale che abbiamo cercato di porre all’attezione delle commissioni Esteri e Giustizia. Oggi non presentiamo nessun Odg perché il Segretario di Stato Ugolini ha preso un impegno per il quale ci comunicherà nella prossima commissione Giustizia se i nominativi, le tipologie di pena, e anche la casistica, saranno resi noti pubblicamente. Non c’è nessuna volontà di voyerismo o curiosità. Noi crediamo che, così come le sentenze penali sono pubbliche,  anche questa possibilità di accesso a pene alternative debba essere altrettanto pubblica. Nell’Odg che avevamo previsto era richiesto di rendere note, almeno alla Commissione giustizia, le varie casistiche. Lo abbiamo chiesto perché pensiamo non siano dati pubblici, nostro intento invece è che lo siano, come parte consistente del percorso riabilitativo.
Da ultimo, vorrei dire che le tempistiche con le quali arriviamo a stipulare questo accordo, a noi purtroppo hanno fatto riflettere.  Spero sia bandidata ogni tdietrologia, non vogliamo gridare anticipatamente  ‘al lupo al lupo’, ma vogliamo capire fino in fondo la concatenazione degli eventi e quali siano state le stringenti necessità che hanno portato il governo a giungere velocemente a questo accordo. Il provvedimento di legge che ha inserito il terzo grado di giudizio nel procedimento penale se può essere, in linea di principio, condivisibile, è stato veramente terrificante per le tempistiche con cui è stato adottato. Ha fatto pensare che fosse strutturato e immaginato proprio per dei casi specifici. E questo la politica non se lo può permettere, mai. Tutto questo la cittadinanza lo ha capito molto bene e non concorre a dare fiducia né alla politica, né alla giustizia. Speriamo che con questo accordo non succeda nulla di simile.
Alessandro Mancini, Npr
C’è soddisfazione per la ratifica di questo importante accordo in questa sessione consiliare, importante non solo nel merito dell’intesa raggiunta, ma importante perchè certifica il nuovo rapporto con l’amministrazione italiana. La recente orazione del ministro Cartabia ha messo in evidenza proprio questo e ha certificato il buono stato dei rapporti e il nuovo corso che la giustizia sammarinese da due anni si è data. Il merito è di tutti, certamente della Segreteria di Stato, ma voglio ancora una volta ringraziare il presidente Canzio. Sono rimasto un po’ stupido dall’intervento del consigliere Renzi che ha informato l’Aula di un Odg presentato i commissione giustizia per avere informazioni su chi beneficerà di questo accordo. Non so quale sia l’intento, ma non condivido la modalità di affrontare questo tema in seduta del Consiglio, quando sappiamo tutti quale sia la riservatezza della Commissione Affari di giustizia. Mi auguro poi che lo screening richiesto si limiti alle casistiche, non credo i nomi spettino alla politica.
Adele Tonnini, Rete
Mi accodo alle considerazioni del collega Mancini. Di questa tematica ne abbiamo parlato anche in Commissione giustizia, già allora si erano esposte le preoccupazioni del collega Renzi e si erano sollevati dubbi per cui il Segretario alla Giustizia si era impegnato a verificare sull’eventuale pubblicazione dei nomi e, se si fosse fatta una relazione in quella sede, sarebbe stata in forma riservata, e oggi invece rilevo dal collega Renzi che loro intendono avere la pubblicazione effettiva di tali nomi. Non riesco a capire l’obiettivo. Lo ribadisco, mi risulta un po’ strumentale, uno sciacallaggio politico. Mettiamo il caso che un giovane, magari con problemi, sia stato condannato per spaccio di droga, crediamo che in una comunità piccola come la nostra, pubblicare il suo nome possa renderlo abilitato e non piuttosto che si rischi di porlo alla gogna mediatica? Di questo aspetto dobbiamo tenerne conto. Non so se si sta facendo questo sciacallaggio per una persona particolare, ma non lo ritengo utile. Per il resto, ritengo sia un ottimo accordo e ribadisce l’ottima collaborazione con l’Italia.
Francesca Civerchia, Pdcs
D’accordo sul merito dell’importanza che questo accordo ha per la nostra comunità, si va verso un concetto di giustizia riparativa, le persone che compiono un errore e commettono reato non devono essere emerginate dalla società, ma dobbiamo dare loro la possibilità di riparare all’errore commesso. Ci sono tante condizioni che possono spingere le persone a sbagliare, difficoltà economiche, personali, famigliari legate a un particolare momento di vita. Ho sentito alcuni commenti- secondo me fuori luogo- sul fatto di pubblicare i nomi di chi ha commesso un reato in Italia. A volte ci si trova in circostanze particolari e si commette un reato. Pensiamo a un giovane di 18 anni: buttarlo alla pubblica gogna lo ritengo ancora più grave che scontare l’affidamento in prova. Non so come possa essere rieducativo gettarlo alla gogna pubblica. Ciascuno di noi deve avere delle modalità ‘civili’. Poi è vero, le sentenze sono pubbliche, ma darne pubblicità per dare una etichetta a chi ha sbagliato è profondamente ingiusto.
Gerardo Giovagnoli, Npr
Mi fa piacere questo tema arrivi in Aula e anzi sia approfondito anche in futuro perché ritengo la detenzione un’estrema ratio, l’estirpare una persona da una comunità  e scollegarla dal contesto perché la si ritiene pericolosa. Ma, a meno che non si tratti di ergastolo, questa persone deve essere riabilitata all’interno della società, quindi sono secoli che si utilizzano queste formule per garantire sicurezza ai cittadini, ma non sembra essere la detenzione la soluzione migliore. Bisogna piuttosto concentrarsi sulla prevenzione, sul ruolo attivo della società. Fare in modo che le persone prendano una strada verso la legalità è più importante che regolare le forme di carcerazione, per evitare che i reati siano commessi, e poi gli aspetti della riabilitazione consentono il duplice effetto di evitare alla società il protrarsi dei reati e dei crimini e che il perpetuatore possa essere ristabilito nella sua comunità e possa svolgere nella sua comunità un ruolo. Gli accordi vanno in questa direzione nel ragiomento che non vede nella detenzione l’elemento principale. E se a  San Marino dovessero aumentare i crimini dovremmo pensare di costruire un carcere nuovo, nel momento che dobbiao risolvere tutt’altro problemi, per isolare i nostri cittadini? Credo l’idea debba essere diversa dal punto di vista morale, civile e poi anche dal punto di vista economico e pragmatico per il paese. Questa ratifica interviene dopo il discorso del ministro Cartabia in questa Aula, discorso di cui evidenzio la qualità e come sullo stato dei rapporti con l’Italia dimostra un avanzamento che solo qualche anno fa potevamo sognarci.
Massimo Andrea Ugolini, Sds per la Giustizia
Questo è un accordo molto importante dal punto di vista della civiltà sociale e della giustizia, va proprio in quella rotta, nel far sì che si possa ragionare anche di una giustizia rieducativa e riparativa. Non finirò mai di ringraziare il ministro Cartabia per discorso del 1° aprile, credo abbia svolto una orazione di livello molto alto e con contenuti che rimarranno all’intero della nostra storia. Non credo che dobbiamo avere retropensieri. E’ un accordo che permette a tutti cittadini e residenti sammarinesi, nel momento in cui ci sia una pena alternativa alla detenzione da scontare nel Paese, possano fare richiesta di scontare la pena di comunità all’intero del nostro Stato. Sarà quindi seguito dai nostri servizi e questo permette di non doversi allontare dal proprio nucleo familiare e non dover trasferire la propria residenza in altro Stato. Credo sia un accordo che va nella possibiltà di svolgere servizi all’interno del nostro Stato. La procedura verrà identificata. È già stato avviato un percorso per cercare di capire come dare forza al percorso di rieducazione di chi commette reati e oggi giorno è il percorso migliore che uno Stato possa intraprendere.
Iro Belluzzi, Libera (indipendente)
E’ un accordo estremamente importante che va in linea con posizioni che da tempo esprimo. Importante da sottolineare come sia cambiato completamente l’approccio rispetto qualche anno fa, positivamente. Ricordo quando si ipotizzava la costruzione di un nuovo carcere, come luogo di espiazione di chi avesse commesso reati all’interno della Repubblica e c’era addirittura chi, in funzione della difficoltà nel creare un ambito di quel genere, addirittura ipotizzava di poter mandare i nostri cittadini a espiare le colpe al di fuori della Repubblica sammarinese, cose per me aberranti. Ricordo una seduta segreta in funzione della richiesta di due detenuti sammarinesi che avevano chiesto la grazia, e già in quella sede si parlava della possibilità di normare il nostro ordinamento in funzione di percorsi alternativi alla detenzione come strumenti di riabilitazione, almeno per certe forme di reati. Logico che non è pensabile che tutti possano essere riabilitati al di fuori del carcere.  Mi auguro presto si arrivi a normare le pene alternative. Potevamo già portarci avanti.
Denise Bronzetti, Gruppo misto (Mis)
Mi associo alle parole di soddisfazione ed encomio rispetto alla sottoscrizione di questo accordo bilaerale che segna un passaggio importante nel riconsiderare alcuni temi della giustizia e la possibilità per tutti di avere una seconda opportunità nella vita. Di fronte a temi così alti, mi auguro però non si utilizzi da parte della politica strumentalmente questo tipo di accordo e tutto quanto possa conseguire a una proposta legislativa che necessariamente il Consiglio dovrà elaborare perché sia efficace l’accordo. Lo dico a scanso di equivoci, perché qualche intervento è suonato in quella direzione. L’uso strumentale di accordi di questo tenore non devono capitare.  Ricordiamoci che su questi temi si trattano i diritti fondamentali di persone che magari sono già state messe a dura prova, anche se non senza ragioni. Ognuno rimanga nel proprio ruolo.
Gian Matteo Zeppa, Rete
Condivido l’intervento della collega Bronzetti. Fuorchè l’intervento di Renzi, tutti hanno reso merito a un percorso fatto da San Marino e con la visita del ministro Cartabia si è segnato l’accreditamento del sistema sammarinese, la pace dopo la guerra iniziata dall’allora Segretario di Stato, che si sente ancora oggi, quando rileva che le tempistiche hanno fatto pensare. Proprio le tempistiche da lui messe in campo qualche anno fa, per disarcionare la giustizia, facendola poi combaciare con la volontà politica. Devo capire quale sia la volontà, anche politica, di utilizzare un accordo tale per usare nome e cognomi, per essere funzionali a cosa? Quella famosa ascia di guerra è stata sepolta, forse non per tutti. Condivido con chi ha detto che è improponibile pensare di fare un carcere quando si possono mettere in atto pene alternative. Qualcuno deve chiedersi perchè è l’unico ago nel pagliaio di un sistema che si è accreditato, anche verso persone di altissimo rango venute a San Marino. All’ex Segretaro alla Giustizia vorrei dirgli che l’università di San Marino ha organizzato proprio un seminario su questo accordo, e la invito a venire con me al convegno e possiamo confrontarci su quello che persone di più alto grado possono dire in merito ad un’accordo di cui lei dice che ha avuto una tempistica strana. Cercare sempre di insinuare quello che non c’è, credo che sia la stima del valore che lei ha avuto come Segretario di Stato.
Luca Beccari, Sds Affari esteri, replica
Questo accordo deve essere anche visto nel quadro delle relazioni che ci sono con la Repubblica italiana su diversi temi, oggi parliamo di giustizia, è il secondo accordo in quasi un anno che viene firmato. L’anno scorso di questi tempi eravamo a Roma per firmare l’accordo sulle confische. Si sta facendo una attività necessaria per andare a risolvere anche una serie di lacune nelle relazioni bilaterali presenti da tempo in questi ambiti. Sul tema generale di quella che è l’attività del governo nel prevenire i crimini e contrastarli, e nel rendere possibile l’esecuzione delle pene, ritengo sia tutto un blocco da vedere nel complesso. Mentre a San Marino è stato fatto molto negli anni sulla prima parte- per potenziare le forze di polizia, per avere norme che puniscono reati in modo più puntuale- mancavano alcuni interventi in coda a questo processo e che richiedono l’interazione con l’Italia. In assenza di questo accordo, andiamo a creare in realtà una discriminazione. Potremmo avere un ragazzo di San Marino che viene condannato per il possesso di sostanza stupefacente o spaccio, con una pena di un anno con condizionale e misure alternative, poi potremmo avere un suo coetaneo che in Italia avrebbe diritto a queste tutele, ma non essendo residente, non potrebbe usufruirne e dovrebbe scontare la pena intera, diversamente dal suo compago che viene giudicato a San Marino. La pena alternativa si basa sul reinserimento sociale nella propria comunità, e in Italia un sammarinese verrebbe considerato ‘slegato’, per ciò non viene applicata questo tipo di pena. Oggi c’è una base giuridica nuova per andare a contribuire in maniera più civile all’esecuzione delle pene. Sul tema della pubblicità gli strumenti sono già previsti. Come oggi una sentenza è pubblica, non c’è neanche modo di occultare questo tipo di informazione. I modi previsti dalla legge saranno disponibili, mentre creare strumenti specifici di pubblicità per il rischio che questo accordo possa favorire qualcuno, credo in realtà rischi di andare a penalizzare tutti quelli che giustamente possono aderire a questo tipo di iniziativa.

 

Comma 23. Riferimento del Segretario di Stato per gli Affari Esteri sul conflitto in Ucraina e successivo dibattito. Ordine del giorno di tutti i gruppi approvato con 32 voti a favore e un astenuto
Manuel Ciavatta, Pdcs
Do lettura dell’Odg sottoscritto dai gruppi di maggioranza e opposizione.

Il Consiglio Grande e Generale
Rinnova con fermezza la condanna della guerra d’invasione che la Russia ha avviato il 24 febbraio 2022 ai danni dell’Ucraina, nonché delle politiche di aggressione perpetrate da uno Stato sull’altro, ribadendo l’importanza del rispetto del principio di autodeterminazione dei popoli e del diritto internazionale

Riconosce che la condanna e le sanzioni sottoscritte anche dalla Repubblica di San Marino, volte ad interrompere la continuazione dell’aggressione, hanno dimostrato forte coesione con i principali partner europei e internazionali e sottolineato la gravità delle azioni di guerra intraprese Considerato che per i gravi effetti che la guerra intrapresa dalla Russia ha provocato non solo sugli apparati militari, ma soprattutto sui civili, San Marino ha scelto di aderire alla condanna internazionale e alle conseguenti sanzioni, che si sono esplicitate nel blocco dei flussi finanziari e dei prodotti commerciali “dual use” che possono essere finalizzati all’acquisto e alla produzione delle armi.

Prende atto che nonostante il perdurare delle ferme azioni di contrasto all’aggressione, alcuni Paesi, fra i quali l’Italia, stanno accrescendo i propri sforzi per ricercare formule di mediazione volte riaprire il dialogo fra le parti

Il Consiglio Grande e Generale  dà mandato a tutto il Governo, affinché possa essere espressa una linea di intervento che stimoli la diplomazia dei partner europei nel riaprire le vie del dialogo, a fronte di un immediato cessate il fuoco, e a evitare la discriminazione in ambito sportivo, artistico e culturale verso coloro che non sono parte attiva nel conflitto;

invita il Segretario di Stato per gli Affari Esteri ad analizzare le possibilità oggettive finalizzate a proporre elementi di ripresa del dialogo diplomatico, sia in ambito bilaterale che multilaterale, anche con l’obiettivo di accreditare nei confronti delle parti, la presenza ed il ruolo della Repubblica di San Marino.

Luca Beccari, Sds Affari Esteri:
Abbiamo lavorato sul testo che personalmente condivido, esprimo parere favorevole.
Emanuele Santi, Rete
A nome della maggioranza. Al termine di questo dibattito importante, si rinnova quanto espresso lo scorso febbraio- la condanna della guerra e dell’invasione russa soprattuto- ed  è importante ribadire il rispetto dell’autodeterminazione dei popoli. La strada intrapresa da San Marino, quella delle sanzioni, la riteniamo giusta e la confermiamo, e diciamo che è importante che San Marino si attivi nelle sedi internazionali perché  la diplomazia si faccia parte attiva per il cessate il fuoco.
Eva Guidi, Libera
Come ha fatto presente ieri sera il consigliere Montemaggi, che ha annunciato la nostra intenzione di voler arrivare a un Odg condiviso da tutta l’Aula, perché riteniamo importante, in un momento come questo, verso una tematica come questa, avere un atteggiamento condiviso dall’Aula. Ci sono punti fermi nell’Odg su cui abbiamo iniziato a dibattere ieri. E’ stato un dibattito costruttivo che ha dimostato serietà nell’approcciarsi su un tema così importante. Abbiamo fatto presente ieri la ferma condanna a quella che è stata l’aggressione effettuata dalla Russia sull’Ucraina e tutti quanti hanno considerato importante ribadire il rispetto ai principi dell’autodeterminazione dei popoli e del diritto internazionale. È importante riconoscere la posizione di San Marino nel ruolo di farsi promotore di un dialogo internazionale che può essere incrementato. Abbiamo portato le nostre considerazioni, partendo dal fatto che il conflitto sia entrato in una nuova fase e tutte le parti che vanno a negoziare devono fare il possibile per evitare che si trasformi in un conflitto strisciante per anni. Il disposto dell’Odg va in questa direzione, si dà mandato al governo perché si faccia sentire con i paesi più vicini, ma anche su tutto il piano internazionale. E’ poi importante il passaggio in cui si chiede di evitare discriminazione in ambito sportivo e artistico. Esprimo voto favorevole da parte del gruppo di Libera.
Sara Conti, Rf
Rf ha inteso condividre questo Odg, abbiamo identificato un obiettivo primario e comune che è il cessate il fuoco. E l’unico modo per arrivarci nel più breve tempo possibile è l’uso dell’arma della diplomazia. Diplomazia e dialogo vanno supportati in tutte le sedi internazonali e San Marino lo dovrà fare sempre di più, considerando che l’Italia sta assumendo un ruolo sempre più di primo piano in questo senso.
Grazia Zafferani, Gruppo misto
Intervengo a nome personale. Per coerenza all’intervento che ho fatto ieri, non ho sottoscritto questo Odg e non voterà favorevolmente. Il mio voto sarà di astensione non certamente perché sono contraria alla condanna dell’aggressione russa all’Ucraina. Riconfermo la mia condanna, ma come riconfermo la condanna di tutte le guerre presenti in questo momento a livello mondiale, come condanno  l’atteggiamento di politiche guerrafondaie e le decisioni che in questo momento, invece di favorire la pace e un dialogo, stanno portando tante nazioni ad aggredire ancora di più e a irrigidire ancora di più i rapporti diplomatici tra Stati.

 

San Marino News Agency

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