San Marino. Demos: “Questa lista nasce per ridare fiducia e ricucire lo strappo tra politica e cittadini”

San Marino. Demos: “Questa lista nasce per ridare fiducia e ricucire lo strappo tra politica e cittadini”

Rassegna Stampa – Il movimento ha già raccolto le firme necessarie per la presentazione. I candidati 50% donne 50% uomini

ANTONIO FABBRI. La lista è pronta per Demos che, seppure non sveli per ora il numero e l’identità dei candidati, delle indicazioni di massima le dà. Intanto fanno sapere dal movimento che in una la serata hanno raggiunto il numero di 90 sottoscrizioni necessarie per presentare la lista. C’è ancora qualche giorno per raccoglierne ancora, cosa che il movimento farà sia per dare la possibilità a chi voglia sostenere Demos di farlo, sia per stare sul sicuro, qualora qualche firma dovesse essere “scartata” dalla Commissione elettorale.

Altro dato importante è che la lista vedrà il 50% di donne e il 50% di uomini. Una percentuale, ci tengono a specificare, non forzatamente ricercata, ma naturalmente raggiunta.

La lista inoltre presenta, oltre agli aderenti al movimento, anche alcuni candidati indipendenti, ed è eterogenea: gente comune che ha esplicato già il suo impegno nel sociale e nell’associazionismo; ci sono persone che hanno a già avuto esperienza in Consiglio, come anche Sua Eccellenza Alessandro Rossi; ci sono giovani, tre medici, dei pensionati, degli imprenditori, insegnanti, professori, operatori del sociale e dipendenti privati.

Tracciato così l’identikit della lista, il coordinatore del movimento, Carlo Boffa, ha illustrato alcuni punti programmatici partendo da un principio, che poi è quello alla base dello stesso nome del movimento: Demos come democrazia solidale, ma anche come popolo.

“Questa lista – dice Boffa – nasce dal bisogno di riportare fiducia nei cittadini, consapevoli che c’è un’emergenza democratica nel paese”.

Al primo posto dei punti programmatici sicuramente il diritto alla salute: “E un motivo fondamentale di impegno politico – dice Boffa – I temi all’interno del nostro programma hanno in comune la visione universalistica e solidale. Parliamo di liberà negate, lavoro, socialità, diritti civili. Vogliamo riportare il Demos, il popolo, al centro della politica e ricucire lo strappo tra politica e cittadini”.

Tra gli indipendenti della lista di Demos c’è sicuramente Davide Forcellini, già consigliere di Rete nella precedente tornata elettorale, poi dimessosi, perché Rete si è alleata “con chi aveva dichiarato che non si sarebbe mai alleata”, ha motivato. “Le parole hanno un peso – dice – Demos ha questo senso duplice. Per fare politica credo ci voglia molta empatia, cosa che non ho visto in tanti che si spacciano per empatici. In Demos c’è molta empatia verso le persone e il popolo.

Motivo di questa lista è ridare fiducia al popolo che crede ancora nella politica sana – rimarca – simbolo di Demos è un albero, impegno importante per la natura e l’ambiente. Il sistema non funziona, non solo politico sammarinese, ma in generale non funziona.

Vogliamo rappresentare anche quella rottura in un sistema politico malato. Per questo vogliamo essere chiari indicando anche con chi non vogliamo avere niente a che fare: con chi è stato protagonista del sistema malato che ci ha portato in questa situazione”. Il riferimento è alla Democrazia cristiana, da cui i rappresentanti del movimento prendono le distanze.

Richiama quindi la convergenza importante sul programma anche rispetto ai diritti civili “che fanno sempre parte delle richieste e delle esigenze del demos”, del popolo.

Sui diritti civili, sulla parità di genere nel lavoro, nella cura della famiglia e dei figli, pone l’accento anche Vanessa Muratori, anche lei sarà candidata come indipendente nella lista di Demos. Ma punta anche sulla situazione economica e del debito e sulla necessità di una riforma fiscale.

“Dubitiamo – dice Vanessa Muratori – che con governi democristiani questa riforma sia possibile e soprattutto dubitiamo che sia possibile all’insegna dell’equità”, afferma richiamando anche la riforma pensioni.

“Altro tema – aggiunge – è la socialità che va declinata nei luoghi pubblici”. Si punta alla qualità dell’ambiente: “rifiutiamo una politica dove pochi Segretari di Stato gestiscono il territorio come fosse casa loro” e anticipa, tra le proposte del programma, che la concessione degli spazi pubblici non avvenga più per delibera, ma “con la tutela rafforzata che oggi ha l’alienazione”, ovvero il via libera dei due terzi del Consiglio grande e generale anche per le concessioni dei luoghi pubblici.

“La missione di Demos – dice Grazia Zafferani – fin dalla sua nascita è quella di ristabilire un dialogo, una cooperazione, tra politica e cittadini. Servono persone formate per affrontare il difficile lavoro dei prossimi anni. L’appello alla politica è di continuare a lavorare nell’interesse del Paese con i contenuti, collaborando tutti per mettere in sicurezza il Paese”.

E anticipa come il movimento farà molto affidamento sulla democrazia diretta. “Il referendum per noi è l’elemento democratico per eccellenza e deve essere usato per avere il coinvolgimento dei cittadini nelle scelte”, dice.

Attenzione poi a famiglia, scuola, formazione e giovani. Ne ha parlato una giovane candidata, Cristina Stacchini: “Ho tante amiche e amici, che alla domanda: non è ora di farsi una famiglia? Non trovano proprio facile dare una risposta. Lavoro, spese dei bambini, casa.

È bello che in Demos ci sia un programma studiato sui giovani non solo per la parte ricreativa, ma anche per la parte sociale e della famiglia. Tanti giovani sammarinesi vanno all’estero per formarsi e non tornano e come Paese perdiamo tante risorse”.

“Chi ha mente critica e aperta – ha aggiunto Davide Forcellini – va all’estero da San Marino perché qua non ha possibilità di realizzarsi, questo è un grosso problema”.

Nello specifico del tema scuola parla Maria Cristina Muccioli: “Da insegnante vedo una conduzione aziendalistica dell’istruzione pubblica. Dobbiamo costruire una vera crescita del cittadino, partendo dai piccoli. A San Marino abbiamo classi sempre più numerose e si parla di chiudere dei plessi. Questo non permettere di essere inclusivi e di lavorare sui bisogni di ognuno. Dobbiamo togliere la logica del risparmio”.

Anche Demos non nasconde che il grosso problema sarà il debito pubblico. “So bene, perché ero in maggioranza in quel periodo, che è stato fatto debito senza una idea di come ripagarlo”, dice Grazia Zafferani, indicando anche in questo uno dei motivi della sua rottura con la allora maggioranza e anticipando, senza svelarle, che Demos ha delle proposte per chiudere la partita del debito “velocemente, nel giusto tempo e in modo sostenibile.

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23

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