San Marino. Giallo sulla proprietà del gatto ucciso e bufera sulle Iene

San Marino. Giallo sulla proprietà del gatto ucciso e bufera sulle Iene

Giallo sulla proprietà del gatto ucciso e bufera sulle Iene

ANTONIO FABBRI –  Continua a fare discutere la vicenda del gatto ucciso con un colpo di fucile ad aria compressa dal giovane ciclista professionista Antonio Tiberi, al quale è stato concessa, come a molti altri atleti, la residenza atipica sul Titano per meriti sportivi. Dal servizio delle Iene, andato in onda martedì sera, emerge prima un giallo sulla proprietà del gatto.

Quel gatto “non era neanche del ministro… era un gatto randagio, dice Tiberi. “Perché il ministro dice che era suo?”, chiede l’intervistatore. “Andate a chiederlo a lui...” risponde il ciclista.

E allora l’inviato delle Iene glielo va a chiedere: “Ma era suo il gatto o meno?… perché il ragazzo ci dice che non era suo”. Dopo una pausa infinitesimale il Segretario Federico Pedini Amati, apparentemente intercettato a fianco di Palazzo Pubblico risponde: “Il gatto era mio”. Torna il servizio su Tiberi che ribatte. “La gendarmeria ha controllato il microchip e questo gatto è risultato essere di nessuno”. Dunque non era del ministro… che poi nel montaggio ha ribadito “Era mio”.

All’indomani dell’articolo, per la verità, pare che qualche dubbio sulla proprietà del gatto fosse emersa anche in delle chat politiche… ma a fare clamore in quella trasmissione, non è stato questo, anche se il giallo sulla proprietà del gatto è un aspetto su cui riflettere, a prescindere che, come dice Apas in una nota, non toglie nulla alla gravità del gesto il fatto che il gatto fosse randagio. Tuttavia, la parte più pesante del servizio è quella del rientro in studio con il conduttore, il comico Eleazaro Rossi che attacca: “Sparare sullo stato di San Marino è un po’ come prendere a sberle uno che caga. Non voglio dire che se la cerchino, ma se attiri le persone con una politica fiscale amichevole, il minimo che può succederti, il minimo, è che ti metti in casa un ciclista che spara ai gatti con l’aria compressa. Non c’è neanche bisogno di insultarlo (…) Ma che cazzo gli vuoi dire di più, cosa c’è di peggio sulla scala evolutiva”.

A ben vedere è questa la frase che dovrebbe fare preoccupare maggiormente… anche perché mette in evidenza quale sia la percezione della leva fiscale utilizzata per le residenze atipiche o per meriti sportivi. Una pratica che potrebbe fare storcere il naso a qualcuno nel parlamento, e non sarebbe la prima volta, o al governo dei vicini. Viene messo in video tanto di schema sulla differenza di tassazione, pur se il conduttore rileva che è tutto regolare.

Probabilmente anche queste considerazioni del servizio andrebbero prese in esame. L’indignazione comunque si scatena – certo giustamente – sull’ultima sgradevole frase: “La vera domanda è: perché Putin può mandare i carri armati in Ucraina e noi non possiamo radere al suolo San Marino? A cosa c… serve? Lo faccio io. Ci vado io, ma che c… me ne frega!

Subito la replica dello stesso Pedini Amati alla Rtv: “Questa non è satira, ma un commento improprio e infelice”, afferma Pedini Amati che definisce “offensive” quelle parole per tutta la cittadinanza, che infatti sui social ha espresso la propria indignazione.

Parole che hanno “superato il limite della decenza”, dice il segretario al lavoro e informazione Teodoro Lonfernini sempre alla Rtv, difendendo il sistema sammarinese anche su fiscalità residenze.

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 19

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