San Marino. Lite stradale, condannato motociclista

San Marino. Lite stradale, condannato motociclista

Lesioni personali in seguito ad una lite stradale, condannato motociclista

ANTONIO FABBRI – Il primo agosto del 2020, alla rotonda di Fiorentino, l’auto condotta da un giovane si era vista sorpassare con manovra troppo radente una moto, condotta da un uomo, Alessandro Colletti. L’automobilista aveva fatto un segno alzando il braccio e il motociclista non l’aveva presa bene. Fermatosi poco più avanti aveva fatto cenno all’auto di fermarsi. Quindi si era avvicinato e quando il conducente dell’auto stava scendendo dalla vettura il motociclista gli aveva sbattuto la testa contro il montante dell’auto procurandogli una ferita sopra l’occhio destro. Poi il motociclista se ne era andato. Il giovane aveva preso la targa e, dopo essersi fatto curare al pronto soccorso, aveva sporto denuncia.

Questa la ricostruzione emersa in aula e che pare avere convinto la parte civile, l’accusa e il giudice. Meno convinta la difesa che ha evidenziato, invece, delle contraddizioni nelle testimonianze.

Ieri le conclusioni del processo. La parte civile, con l’avvocato Debora Cenni, ha quindi chiesto che venisse riconosciuta la penale responsabilità dell’imputato, con la condanna al risarcimento e alle spese di costituzione di parte civile.

Il Procuratore del Fisco, Giorgia Ugolini, riscontrando a sua volta la responsabilità dell’imputato, ha chiesto la condanna a 7 mesi di prigionia, opponendosi alle concessione dei benefici in funzione di un recente precedente.

Di diverso avviso il difensore, l’avvocato Marco Berardi, il quale ha evidenziato da un lato il gesto fatto dall’auto dalla parte da cui è scaturito il diverbio ed ha messo in luce la contraddittorietà della testimonianza raccolta. Ha quindi chiesto l’assoluzione o, in subordine, la condanna nel minimo.

Il commissario della legge Simon Luca Morsiani, dopo essersi ritirato decidere ha emesso sentenza di condanna a 6 mesi e al risarcimento del danno a favore della parte lesa da liquidare in sede civile.

Possibile il ricorso in appello.

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente il giorno dopo

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