L’Informazione di San Marino. Marino Cecchetti: “Bcsm, dalla tangente per la sede alla Gdf con la Tomasetti”
MARINO CECCHETTI – Banca Centrale (Bcsm) non è nata col distintivo dell’onorabilità. Subito una cospicua tangente per la sede. Poi indagini giudiziarie anche con perquisizioni e sequestro di documenti. Il 14 luglio scorso l’avv. Antonella Mularoni si è dimessa da membro del Consiglio Direttivo della stessa Bcsm con motivazioni che inducono a ritenere che certe problematiche in via del Voltone permangono.
Bcsm è stata creata per dare una copertura da Paese moderno al sistema finanziario quando a cavallo del 2000 i governi fecero crescere le banche a 12 e le finanziarie a 60. Una congrega di politici e professionisti, sammarinesi e non, ha incassato per ogni nuova licenza tot euro sfruttando la depenalizzazione (avvenuta nel 1996) di certi reati fiscali e societari. Bcsm ha fornito ai filibustieri della congrega “collaterale assistenza” (come da processo Conto Mazzini) a danno dello Stato che sarà costretto a ricorrere al debito pubblico.
Tutt’altra tipologia di danno quello arrecato allo Stato dal presidente di Bcsm, avv. Catia Tomasetti, portato allo scoperto dalla Mularoni. Il presidente – ricevuta come “persona utile al servizio” di Polizia Valutaria! – ha riferito a un colonnello della Guardia di Finanza di aver appreso dall’avv. Luigi Mazza di “un trasferimento di fondi verso il Montenegro o la Macedonia” da parte della Mularoni. La stessa Tomasetti nell’aprile 2019 aveva informato – quasi una minaccia? – i Capitani Reggenti di un abboccamento con un generale dei servizi segreti italiani.
Non spetta a noi classificare i comportamenti della Presidente Bcsm -alto?- tradimento, violazione del segreto d’ufficio o altro. Abbiamo Segretario di Stato agli Interni, dopo tanto tempo, un laureato in giurisprudenza.
Articolo tratto da L’Informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23