San Marino. “La legge di Parkinson e il principio di Peter”, una riflessione di Orietta Ceccoli

San Marino. “La legge di Parkinson e il principio di Peter”, una riflessione di Orietta Ceccoli

Riceviamo e pubblichiamo:

Spero che il titolo di questo commento possa creare curiosità nel lettore. Che cosa indicano queste due espressioni? Non certamente le malattie degli esseri umani, come invece indichiamo con il termine il morbo di Parkinson. Le due espressioni, la legge di Parkinson e il principio di Peter indicano due  patologie delle organizzazioni, in particolare delle pubbliche amministrazioni.

La legge di Parkinson

La legge di Parkinson dice che una organizzazione pubblica cresce indipendentemente dalla quantità del lavoro da svolgere. Questo concetto ci dice in maniera semplice che “più gli apparati burocratici si espandono, più tendono a diventare inefficienti, cioè è minore la qualità e maggiori sono i costi.”

Leggo sui giornali sammarinesi articoli che esprimono la preoccupazione dell’espansione dei dipendenti pubblici nel settore pubblico allargato, cioè il complesso delle strutture amministrative  che raggruppano l’amministrazione in senso stretto, cioè di dipartimenti, le aziende autonome, gli enti pubblici e le più recenti configurazioni, che vengono definite le Partecipate. Nelle Partecipate lo Stato sammarinese  ha il possesso di percentuali di maggioranza o di minoranza del capitale societario. Queste preoccupazioni giornalistiche segnalano che nella struttura amministrativa sammarinese è operante, in modo concreto e consistente, la legge di Parkinson, cioè il meccanismo di proliferazione dei dipendenti pubblici, indipendentemente dalla crescita dei bisogni  e dei servizi da erogare. Con l’aumento del numero dei dipendenti, ognuno deve trovare qualcosa da fare: ecco che aumentano le procedure ed i passaggi, ecco che aumenta la burocrazia. I procedimenti amministrativi aumentano di numero, sono slegati, più formalizzati  e sempre più complicati. Gli utenti, i cittadini, le imprese, le associazioni, gli operatori sono sempre più invischiati nei procedimenti e si rendono conto che fare qualcosa, richiedere un servizio, un prestazione, richiede sempre più tempo e fatica, capisce che tutto è sempre più complicato. Si parla tanto di semplificazione amministrativa, ma i risultati non arrivano mai.

Cyril Northcote Parkinson

Oggi come ieri, quando il cattedratico Cyril Parkinson nel 1958, si accorse che il personale dell’Ammiragliato inglese aumentava sia che il lavoro crescesse, sia che diminuisse, sia addirittura che scomparisse. Parkinson lo capì facendo il  confronti dei dati tra gli anni 1914 e 1928. Dallo studio egli trasse queste considerazioni:  1. “Il funzionario vuole moltiplicare i subordinati e non i concorrenti”. 2. “I funzionari lavorano l’uno per l’altro”.

La domanda che sorge è la seguente: le recenti scelte di criteri organizzativi che l’attuale amministrazione ha fatto recentemente nelle unità operative della Pubblica Amministrazione rientrano nella legge di Parkinson? Se sì, come la mettiamo con i parametri dell’efficienza, dell’efficacia e dell’economicità che la carta dei diritti richiede nel sistema dell’organizzazione e della contabilità pubblica? Queste verifiche a San Marino non si fanno e nel contempo la spesa corrente è oggi a San Marino supportata dal debito pubblico estero a tassi d’interesse elevati! Un sistema di monitoraggio sulle decisioni organizzative adottate sarebbe necessario.

Il principio di Peter o di incompetenza

Lawrence Peter nei suoi studi sui modelli organizzativi verificò  due situazione in cui si raggiunge l’incompetenza nell’esercizio dei compiti professionali: 1. il primo caso riguarda il dipendente che raggiunge il livello massimo della competenza nell’esercizio della sua funzione professionale e viene promosso a compiti superiori fino a raggiungere posizioni in cui non riesce ad essere più competente. 2. Il secondo caso si verifica quando si impone che un dipendente possa svolgere le funzioni, di cui diviene competente per un certo numero di anni e poi c’è il divieto di continuare a svolgerle, deve essere sostituito. L’esempio lo abbiamo con le regole sulla dirigenza sammarinese, il cui rapporto di lavoro a tempo determinato può rinnovarsi per 3, 6 fino a 9 anni. Anche in questo caso dirigenti capaci, devono essere sostituiti da altri dirigenti che devono diventare competenti nelle funzioni professionali. Le persone in questo caso sono abili, ma se vigono i criteri di organizzazione di carattere orizzontale, cioè le durate temporali delle professioni, ecco che si arriva al criterio di Peter, dell’incompetenza o della non completa competenza, (l’esperienza, che si acquisisce svolgendo una professione, deve essere considerata un valore professionale e non un disvalore come viene considerato oggi da un’opinione dominante). Anche in questo caso c’è la necessità di effettuare un monitoraggio e introdurre le regole organizzative più efficienti, efficaci ed economiche.

Riforma della Pubblica amministrazione

Dalla relazione della Commissione d’inchiesta sui dissesti bancari avevo scritto, nell’articolo del 17 gennaio 2022, che ci sono “criticità di sistema e che bisognerebbe utilizzare tutte le risorse umane e professionali per individuare e definire le politiche e le strategie per fuoriuscire dal percorso perverso attuale.” La prima criticità l’avevo individuata nell’incertezza sul modello di sviluppo. Il secondo gruppo di criticità riguarda la fragilità istituzionale dei 3 poteri dello Stato: il potere legislativo, il potere esecutivo e il potere giudiziario. Gli obiettivi della realizzazione dello Stato di Diritto, in cui prevalgano i principi, The rule the law, l’equilibrio dei poteri, l’autonomia e il decentramento delle strutture pubbliche e della pubblica amministrazione, sono temi su cui impostare processi di riforma. L’attuale sistema di spoil system, imperante sulla dirigenza pubblica e sui Consigli di Amministrazione del settore pubblico allargato, allontana la Repubblica dal modello di certezza del diritto e produce conseguenze negative sul piano istituzionale, economico, sociale e internazionale. Approfondire queste criticità rientra tra i doveri civili e democratici.

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