San Marino. La maggioranza comincia a scricchiolare sull’assestamento di bilancio

San Marino. La maggioranza comincia a scricchiolare sull’assestamento di bilancio

La seduta consiliare di ieri pomeriggio a Palazzo Pubblico è ripresa dall’esame della seconda variazione al bilancio di previsione 2022 e dal riferimento del segretario di Stato per le Finanze, Marco Gatti, sulla recente missione del Fondo monetario internazionale.

Il dibattito su assestamento di bilancio e missione Fmi, spiega San Marino News Agency nel proprio report sulla seduta di ieri pomeriggio della sessione del Consiglio Grande e Generale di metà ottobre, ha impegnato tutti i lavori del pomeriggio ed è andata avanti anche nella seduta notturna: sono 57 gli iscritti a intervenire e 22 quelli che hanno già preso parola.
Diverse sono state le tematiche toccate, dal debito agli Npl, dal caro bollette alla questione energetica, anche per quanto riguarda quella nucleare.
“Se non ne cominciamo a parlare, rischiamo di esserne tagliati fuori”, ha sottolineato il segretario di Stato per l’Industria, Fabio Righi.

Sono stati per ora 16 gli emendamenti presentati dal governo al progetto di legge, a cui se ne sono aggiunti uno di Rete per aumentare la vigilanza sul sistema bancario, uno di Libera per prevedere un bonus bollette per famiglie e imprese e uno di Repubblica futura in merito agli impianti da fonti rinnovabili.

Nel suo intervento, il segretario di Stato per le Finanze, Marco Gatti, non ha nascosto la soddisfazione per la buona valutazione del Fondo monetario internazionale, anche se “non sono tutte rose e fiori”.
Ora sono necessarie, ha proseguito, tre riforme “sostanziali” per consolidare il bilancio: pensioni, mercato del lavoro e imposte. Mentre per il settore bancario, occorre completare l’operazione di cartolarizzazione degli Npl.
Il debito è “sostenibile”, ha aggiunto Gatti, e per il rinnovo del titolo di Stato che scade nel 2024 occorre individuare “la migliore finestra di mercato”.

Dai banchi della minoranza non sono mancate le critiche, tra la mancanza di un progetto complessivo di sviluppo ai mancati interventi per dare una mano alle famiglie alle prese con il caro energia.

Anche tra le file della maggioranza Rete non ha nascosto la delusione per alcuni emendamenti presentati dal governo. In particolare per l’articolo 3bis, che prevede il conferimento di 10,5 milioni di euro in merito alla questione dell’ex Bns.

Grazia Zafferani del Gruppo misto ha addirittura annunciato che nei prossimi giorni deciderà se uscire o no dalla maggioranza.

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