Nq Rimini – San Marino: Cronistoria della Karnak. Al patron Bianchini in primo grado 1 anno e 8 mesi per evasione fiscale / L’impero delle forniture per uffici tra guai giudiziari e una condanna / E il Mef ha negato il nullaosta alle gare pubbliche
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Ma arrivano i guai giudiziari. Cominciano
con un’inchiesta per frode fiscale e il
“re del nero” Marco Bianchini – come il patron
di Karnak verrà apostrofato dalla
trasmissione di Rai 3 Report (che si occuperà
del caso) -, insieme a Maurizio e Simona
Bianchini, a Giuseppe Tedoldi, Marino
Angelini e Marco Campidelli, viene
condannato in primo grado per evasione
fiscale (la sentenza risale ad aprile 2011) a
un anno e otto mesi.
Poi arriva l’altra tegola,
che impatta sul business della Karnak: il
Ministero delle Finanze italiano, con un
decreto, nega il nullaosta per le gare pubbliche
alla società Karnak. L’autorizzazione è richiesta dalla nuova normativa italiana
perché Karnak Spa risiede in un paese
black list, ma la mancata concessione non
avrà comunque ripercussioni sugli appalti
pubblici pluriennali già in essere, che continueranno
ad avere il loro normale decorso,
mentre avrà un impatto diversificato
sulle gare in fase di aggiudicazione. Il provvedimento
non avrebbe inciso poi più di
tanto sul business del gruppo, che deve il
50% del proprio fatturato da società di diritto
italiano.
Ma le brutte notizie, con il
provvedimento del Mef, non sono comunque
finite. La Karnak presenta ricorso contro
la decisione del Ministero, ma il 26 giugno
2011 il Tar del Lazio lo respinge.
L’azienda
però fa sapere di non volersi arrendere:
ricorrerà al Consiglio di Stato.
Marco Bianchini ora come in passato
continua a dirsi “fiducioso nella magistratura”.
E chissà se anche questa volta intercederà
per lui, come accadde in occasione
della condanna per evasione fiscale, il vescovo
di San Marino Luigi Negri, che parlò
di “accanimento” e di “fango mediatico”.
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Marino di N. Montebelli