Rassegna stampa – L’Informazione di San Marino, Marino Cecchetti: “Indicazioni per una pace vera”
MARINO CECCHETTI – Palestina. Ci sono andato avendo come guida mons. Eligio Gosti. Quando nella Messa domenicale sento dal Vangelo che Gesù si trovava in quel determinato posto e lì ha compiuto quel gesto e detto quelle parole, mi ritorna in mente quanto allora sentito in quel posto a spiegazione e a commento di quel gesto e di quelle parole.
Orribile ci è parso subito a Gerusalemme il muro di cemento alto 8 metri che separa gli Arabi in violazione degli accordi di pace di Oslo, voluti da Yasser Arafat e Shimon Peres. Gli Ebrei puntano ancora al mitico “Grande Israele” della Bibbia a scapito di chi in Palestina c’era prima dei loro arrivi dall’Europa a metà Novecento?
Nulla, da parte nostra, contro gli Ebrei. Sono stati gli Ebrei, professionisti del danaro, a sviluppare la piazza mercantile di Borgo da cui abbiamo ricavato le risorse per affrontare la storia. Clemente VIII per compensarci per un – segreto e concreto – apporto alla politica della curia papale, non ha trovato di meglio che concederci il privilegio di lasciare operare qui gli Ebrei con le modalità previste per Roma e Ancona.
Dalla situazione in cui la Palestina è oggi precipitata non si esce senza un nuovo progetto di pace sotto vigilanza internazionale. Pio XII nel 1948 propose la internazionalizzazione di Gerusalemme, rilanciata ora da Papa Francesco, unitamente alla creazione di “due Stati”. Sono indicazioni per una pace vera, forti e fondate.
Il sentimento religioso tout court, nella evoluzione umana, è comparso lì vicino: nell’Alta Mesopotamia, a Göbekli Tepe, dove si è trovato nel 1994 il primo tempio in pietra, eretto lì 12 mila anni fa. Di lì è partito Abramo, cui tutt’e tre le religioni monoteiste (ebraica, cristiana e islamica) fanno riferimenti.
Articolo tratto da L’Informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23
