San Marino. L’informazione: “L’uscita di Iro Belluzzi da NPR ridisegna l’assetto consiliare”

San Marino. L’informazione: “L’uscita di Iro Belluzzi da NPR ridisegna l’assetto consiliare”

Perdono peso i gruppi di maggioranza satelliti alla Dc, in una conflittualità interna mai risolta.

ANTONIO FABBRI –  L’uscita di Iro Belluzzi dal gruppo consiliare di Npr ridisegna di certo l’assetto consiliare, ma anche quello politico al di fuori del consiglio. Con quest’ultima fuoriuscita che si va a sommare con quelle precedenti sono diversi i gruppi di maggioranza che perdono di peso.

Noi per la Repubblica – che uno dei principali fondatori, Alessandro Rossi, ha detto essersi dimostrato solo un “cartello elettorale, cosa che
molti osservatori avevano per la verità rilevato fin da subito – è il gruppo che paga il dazio maggiore in termini di peso in consiglio.

Con l’uscita di due dei principali esponenti, Denise Bronzetti prima e Iro Belluzzi poi, il gruppo di Npr si riduce a 6 consiglieri (oggi cinque effettivamente in consiglio più sua Eccellenza Simoncini che, come noto, per il semestre non sarà conteggiato tra i consiglieri). In sostanza conta oggi lo stesso numero di consiglieri che ha Repubblica futura, con la differenza che per Npr sono il risultato di un cartello elettorale – per usare le parole di Rossi – di tre partiti messi insieme: Psd, Pss e Noi Sammarinesi. Ha visto ridimensionarsi notevolmente il proprio gruppo consiliare anche Rete, dopo la fuoriuscita di due delle fondatrici del movimento, Sandra Giardi e Grazia Zafferani, che confluendo nel gruppo misto assieme a Denise Bronzetti e Rossano Fabbri, hanno dato vita ad un gruppo consiliare di peso analogo a Motus Liberi che conta a sua volta, appunto, 4 consiglieri. Dunque il movimento Rete ha oggi 9 consiglieri sorpassato da Libera, che con l’acquisto di Iro Belluzzi come indipendente, torna ad avere un gruppo di 10 consiglieri come nell’assetto inziale prima della fuoriuscita di Rossano Fabbri.

Nonostante la dialettica interna che c’è sempre stata, resta compatto il gruppo consiliare democristiano, con 21 consiglieri (oggi 20 in ragione del fatto che Sua Eccellenza Mussoni, per il semestre non sarà conteggiato nei banchi consigliari). Che cosa si prepari in questo scenario fluido lo si capirà nelle prossime settimane, considerato che ormai da tempo i rapporti tra le varie compagini della maggioranza, in particolare tra i due maggiori partiti, Dc e Rete, non sono più così idilliaci come all’inizio della legislatura. Gli scontri a viso aperto tra la stessa Rete e Motus Liberi non pare abbiano mai trovato una composizione.

L’apparente calma data dal buon successo mediatico di “Una voce per San Marino, passata l’euforia, vedrà i numerosi problemi da affrontare ancora di fronte: dal debito alle riforme, alla carenza di liquidità, a un sistema bancario che non solo non decolla, ma pare neppure riesca ad accendere il motore.

Questo mentre in Consiglio arriveranno le modifiche al codice di procedura penale con l’introduzione di un terzo grado fortemente criticato come espediente per la prescrizione dei processi importanti, primo fra tutti il Conto Mazzini. Modifiche che verranno probabilmente votate compattamente, nonostante le turbolenze interne alla maggioranza, senza farsi troppe domande, anche dai sedicenti salvatori della patria che oramai si sono rimangiati ogni promessa pur di conservare la poltrona.

Articolo tratto da L’informazione di San Marino, pubblicato integralmente dopo le 22

 

Tratto da L’informazione di San Marino

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