Ieri Stefano Elli su IlSole24Ore ha ripreso l’argomento Banca del Titano in riferimento alla Smi (San Marino Investimenti) del conte Enrico
Maria Pasquini, prefigurando scenari tutt’altro che rassicuranti, per la Repubblica di San Marino, sul versante delle indagini condotte dalla pm Perla Lori di Roma.
Il effetti la vicenda è oltremodo significativa per leggere il sistema – corruttivo? – che ha caratterizzato l’economia di San Marino degli ultimi venti anni.
Limitiamoci a due considerazioni, una generale ed una particolare.
Di ordine generale. La Smi è stato il primo soggetto economico (Antonio Fabbri, L’Informazione di San Marino) ad avvalersi della depenalizzazione di certi reati fiscali e societari che ha richiamato quei delinquenti di mezzo mondo, certi di potere, qui, farla franca dalla giustizie di questo e degli altri Paesi.
Particolare del settore bancario. L’impostazione data alla vicenda dallo studio legale Bussoletti Nuzzo Mularoni in uno con Banca Centrale (Presidente Antonio Valentini) oltre – al ‘singolare’ rapporto con la Tercas di Teramo – è stata una traccia per la risoluzione di casi bancari analoghi con intervento dello Stato a fondo perduto ed immunità, di fatto, per i responsabili.