San Marino. Rete, Depositata la lista elettorale con 20 candidati

San Marino. Rete, Depositata la lista elettorale con 20 candidati

Rassegna Stampa – Rete annuncia il no alla Dc e si dice disponibile a un accordo di Governo progressista alternativo

Depositata la lista elettorale con 20 candidati. Nel programma anche fine vita e cannabis

“Una lista rappresentativa della storia di Rete composta da 20 cittadine e cittadini che contiene i volti storici di Rete e altri candidati. Abbiamo optato per una lista meno numerosa, evitando così il rischio di imbarcare opportunisti, ma ottenendo una squadra compatta e motivata con le esperienze giuste per dare le risposte necessarie al Paese”.

Così il coordinatore del movimento Emanuele Santi ha annunciato l’avvenuto deposito della lista e delle relative firme a sostegno nella mattinata di ieri. “Abbiamo lavorato più sulla qualità che sulla quantità. Abbiamo in lista delle new entry che daranno un bel valore aggiunto al nostro movimento”.

Annuncia quindi che per la campagna elettorale saranno per le strade con i banchetti, diverse iniziative e incontrando le persone. “I nostri quattro pilastri restano Rinnovamento, Equità, Trasparenza ed Ecosostenibilità”.

Tra le new entry c’è Gabriele Vitali, che ha illustrato il programma. “Un programma progressista, concreto e raggiungibile”, ha affermato. Un programma che si esplica in quattro ambiti: “Giustizia sociale: pensiamo e vogliamo vivere in una comunità solidale con chi è meno fortunato. Una giustizia sociale che si declina di volta in volta. Pensiamo al diritto alla proprietà di chi ha cinque appartamenti, ma allo stesso tempo al diritto alla casa di chi non ne ha neanche uno. Diritto all’abitare, alla sanità, al lavoro.

Secondo tema è la crescita sostenibile, concetto identitario del movimento. Uno sviluppo sano senza consumo del territorio”. Poi il “contratto per il futuro”, con l’attenzione allo “sviluppo delle nostre giovani generazioni. Le riforme istituzionali, l’accordo di Associazione all’Ue, l’attenzione all’istruzione e alla transizione digitale”.

Sul piano dei diritti sotto il titolo “generi e generazioni”, il movimento affronta temi di valenza sociale. Tra questi la questione del “fine vita: riteniamo che una persona abbia diritto di decidere cosa fare della sua esistenza, soprattutto in determinate circostanze”, aggiunge Vitali introducendo anche l’argomento della legalizzazione della cannabis.

Giovanni Zonzini spiega la scelta del 2019 di allearsi con la Dc. “Un percorso di compromesso per fronteggiare l’attacco portato avanti alle istituzioni da un gruppo criminale. In quel contesto emergenziale, quello che definirei un compromesso storico, ha messo in sicurezza il Paese da infiltrazioni che erano pericolose e capillari.

Nel 2024, situazione diversa”, dice. Poi sono emerse “visioni del mondo in larga parte inconciliabili”, ricostruisce Zonzini, rilevando la “non volontà del Pdcs di portare avanti la riforma fiscale, mentre noi abbiamo portato avanti quella pensionistica. Oggi lo scenario politico va normalizzato distinguendo tra chi ha una visione conservatrice della società e chi ne ha una progressista”.

Quindi l’annuncio: “La nostra dichiarazione sarà di escludere qualunque tipo di accordo di governo con la Dc. Non si tratta né di un atto di vendetta né di sdegno o di ira. Il nostro non è tanto un messaggio alla Dc, ma al Paese e a quelle forze che si dichiarano alternative alla Dc”.

Richiama quindi quanto accaduto con il voto sulla Reggenza evidenziando che una alternativa progressista a via delle Scalette e satelliti conservatori, ci può essere.

“Rete si presenta alle prossime elezioni in modo chiaro – dice Jaquelina Beatriz Henriquez – Nessun tipo di alleanza con la Dc. Noi non abbiamo imbarcato nessuno. Non abbiamo persone che ci gestiscono dall’esterno.

Dalla sua nascita Rete non ha mai cambiato nome. La maggior parte delle altre forze politiche ha invece cambiato nome e simbolo”. Ribadisce il no all’alleanza con la Dc e, allo stesso tempo, la disponibilità a convergere sulla nascita di una eventuale alternativa progressista e su questo terreno lancia la “provocazione” a Libera.

Dei consiglieri uscenti non si ricandideranno Paolo Rondelli, Alberto Giordano Spagni Reffi e Gloria Arcangeloni

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy