San Marino. Rf: “La prossima sia legislatura costituente oppure sarà legislatura persa”

San Marino. Rf: “La prossima sia legislatura costituente oppure sarà legislatura persa”

“La legislatura a San Marino è finita o no? Nessuno in maggioranza sembra avere una idea chiara. Occorrono interventi urgenti e risultati. Il governo può darli? Lo faccia. Altrimenti si vada al voto subito”.

Nicola Renzi, capogruppo di Repubblica Futura, ha commentato così in conferenza stampa la situazione politica attuale. “Qualcuno – ha aggiunto – sta ragionando come se il voto sia un pro forma. Complice anche una legge elettorale che sta mostrando tutti i suoi limiti. Con un debito pubblico di 1,5 miliardi di euro non possiamo permetterci di perdere un’altra legislatura a causa di alleanze raccogliticce che non riescono a rispondere alle esigenze dei cittadini. Ci sono da modificare le istituzioni, le leggi e c’è da cambiare l’amministrazione in vista dell’accordo con l’Ue. C’è da cambiare impostazione culturale del paese date le sfide che abbiamo davanti. E par farlo occorre speranza e voglia di fare, non paura”. Di qui l’appello a “cercare convergenze sulle idee, non sulle alleanze”.

Per questo il partito di opposizione ha organizzato una conferenza programmatica il 9 marzo alla sala Montelupo di Domagnano.

“Parleremo di proposte – ha spiegato Andrea Zafferani – molte delle quali sono state raccolte grazie alla all’iniziativa dei mesi scorsi rivolta alla popolazione. Sono stati numerose le idee e i feedback che ci sono arrivati e di questo siamo molto soddisfatti. Di qui l’idea di creare una conferenza che sia aperta alla cittadinanza, anzi in cui sarà protagonista chiunque abbia idee, proposte e suggerimenti per migliorare il paese.

Vorremmo uscire dalla logica del partito che parla a sé stesso e vogliamo aprirci alle istanze del paese. Mentre le altre forze politiche sembrano più interessate ad alchimie politiche, noi vogliamo parlare dei temi”.

I tanti spunti ottenuti dalla campagna social e pubblicitaria si possono racchiudere in 8 aree. “Quattro di queste – ha aggiunto Sara Conti – sono argomenti da affrontare nel medio periodo visto il peso che hanno per l’intero paese. Si tratta di:

  • autonomia energetica e idrica;
  • riduzione del debito pubblico, per cui servirà un patto trasversale con le diverse forze politiche;
  • riforme istituzionali, di cui abbiamo proposto da 6 mesi un dibattito in Commissione che continua ad essere rimandato;
  • riforma del sistema bancario/finanziario, con la necessità di una task force per affrontare l’argomento anche alla luce dell’accordo con UE.

Gli altri quattro temi sono più sentiti direttamente dalla popolazione:

  • sanità, con il ritorno al rapporto medico/paziente. La Cot non è stata abolita ma divise in tre diverse Cot. C’è da affrontare – ha continuato Conti – la carenza medici, a partire dall’accordo con l’Italia per il cumulo versamenti pensionistici. Poi serve una analisi di che sanità vogliamo, prima di progettare il nuovo ospedale;
  • welfare a sostegno della natalità. Non è solo un affare economico, ma di organizzazione del lavoro in particolare per le donne. Di qui la proposta per incentivare asili nido aziendali oppure renderli gratuiti fino ai 2 anni del bambino;
  • welfare della terza età. Non dobbiamo pensare solo agli anziani non autosufficienti ma anche agli altri. Per questo proponiamo progetti di cohousing, in cui condividere spazi ed iniziative di aggregazione;
  • politiche per la casa. Abbiamo previsto una tassazione per gli immobili sfitti o non affittati con equo canone, ma anche maggiori tutele per proprietari in modo da incentivare alla messa sul mercato”.

 

“La nostra speranza – ha aggiunto Renzi – è che ci sia un cambiamento culturale nella classe politica. Basta alle campagne di odio, basta alla caccia alle streghe. A cosa serve sindacare su chi ha incontrato chi 15 anni fa? O su chi ha conosciuto tizio o caio 10 anni fa? Occorre andare avanti, lasciando che la giustizia faccia il proprio corso. I cittadini devono poter valutare i politici per il fatto o il non fatto, per le proposte portate avanti. Non su altre cose”.

Renzi poi commenta le riflessioni del Segretario Teodoro Lonfernini e del consigliere Dc Lorenzo Bugli, in cui si invita la Democrazia cristiana ad allearsi con le forze di area. “Noi diciamo una cosa molto semplice: ci sono problemi nel paese? Bene, come li affrontiamo? Cosa si vuole fare? Su questo si ragiona. Per il resto con la Dc ci siamo rapportati sempre senza sudditanza. Se c’è da fare un comunicato che li riguarda lo facciamo lo stesso, anche in questa fase.

Se la Dc vuole firmare emendamenti con Libera senza condivisione non li firmiamo. Sono giochi politici del passato. Se invece ci si chiama sulle cose da fare noi ci siamo”.

“Sarebbe interessante – ha continuato Zafferani – capire come la Dc valuta i problemi di cui parliamo. Non sappiamo come vede la Dc le riforme istituzionali o l’aggiornamento della macchina pubblica in vista dell’accordo con l’Ue. Siamo aperti a ragionamenti di area, ma basata sui temi fondamentali”.

Infine una battuta sull’unificazione dell’area socialista. “L’ultima volta che è successo era il 2006. Anche allora si parlava della fortificazione dell’area socialista in vista di una alleanza con la Dc. Invece si creò un governo di centro sinistra e la Dc andò all’opposizione”.

 

digià

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