Ieri è stata letta la sentenza di appello con la quale il giudice delle appellazioni ha disposto l’assoluzione dei due coniugi con formula piena “perché il fatto non sussiste”.
ANTONIO FABBRI – È stata assolta con formula piena “perché il fatto non sussiste”, la coppia di coniugi, Angelo Cruso di 78 anni e Licia Gesulmina Nigri, 77, che erano stati accusati e in primo grado condannati a 4 anni e 2 mesi per riciclaggio. Secondo l’accusa avevano distratto da alcune società oltre 800mila euro finiti San Marino, prima attraverso libretti al portatore e poi convertiti in conti correnti quando i libretti sono diventati fuorilegge. Lo scorso 20 giugno l’udienza di appello davanti al giudice delle appellazioni David Brunelli.
In quella circostanza il Pf Roberto Cesarini aveva chiesto la conferma della sentenza di primo grado, ritenendo confermata la penale responsabilità.
Non così per l’avvocato Maria Selva che, ricostruendo la vicenda, aveva, come già fatto in primo grado, sollevato la mancanza di un riferimento preciso al reato presupposto, mancando in particolare anche l’indicazione delle società dalle quali il denaro si assumeva fosse stato distratto. L’avvocato aveva quindi chiesto l’assoluzione dei suoi assistiti. Una tesi difensiva che evidentemente il giudice David Brunelli ha ritenuto fondata.
Ieri è stata letta la sentenza di appello con la quale il giudice delle appellazioni ha infatti disposto l’assoluzione dei due coniugi con formula piena “perché il fatto non sussiste”. Conseguentemente ha disposto anche la restituzione del denaro che era stato posto sotto sequestro e del quale in primo grado era stata stabilita la confisca. Una somma di oltre 450.000 euro della quale il giudice ha dunque disposto la restituzione ai due coniugi.
Articolo tratto da L’Informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23
