San Marino. Caso Criminal Minds finisce in nulla: tutto prescritto 

San Marino. Caso Criminal Minds finisce in nulla: tutto prescritto 

Ieri la lettura della sentenza di appello sul caso che ha scosso profondamente la Repubblica.

ANTONIO FABBRICriminal Minds, tutto prescritto. Una vicenda che aveva destato, quando emerse, un certo clamore e allarme sociale. L’episodio contestato sicuramente più allarmante era quello dell’ultimo dell’anno del 2009 quando uno degli imputati, Riccardo Ricciardi, stando alle ricostruzioni dell’accusa, minacciò l’imprenditore anconetano ClaudioVitalucci di non farlo uscire dall’ufficio presso l’Admiral Point, al quarto piano, fino al giorno successivo.

Gli lanciò contro un estintore, un tavolo e delle sedie fino a sporgerlo dalla finestra minacciando di buttarlo di sotto. Quindi Ricciardi era imputato in questo processo assieme e a Bruno Platone, e i due rispondevano a vario titolo di minaccia, percosse, violenza privata ed estorsione. Atti posti in essere per costringere l’imprenditore anconetano Vitalucci a sottoscrivere una quietanza di avvenuto pagamento impossessandosi poi di 320mila euro che erano destinati alla Immobiliare Ponte Sasso dell’imprenditore anconetano da parte della Petra Immobiliare di Marco Bianchini, all’epoca il patron di BiHolding Spa, e comunque estraneo ai fatti.

Di quei soldi quindi per l’accusa si impossessarono i due imputati, i quali, va detto, hanno dal canto loro sempre negato gli addebiti. In primo grado, nel processo conclusosi il 25 novembre 2015, i due erano tuttavia stati condannati ciascuno a due anni di prigionia. Nell’udienza di appello dello scorso 20 giugno il Procuratore del fisco, nel calcolare la prescrizione, aveva riscontrato essere intervenuta già nel gennaio 2018. Aveva quindi chiesto di dichiarare di non doversi procedere per intervenuta prescrizione, non potendo addivenire ad una pronuncia assolutoria più favorevole.

Non così secondo gli avvocati Lara Conti e Giuseppe Ragini, rispettivamente difensori di Platone e Ricciardi, che puntavano a una formula assolutoria piena. I legali avevano chiesto da un lato l’assoluzione, richiamando tra l’altro la sentenza appunto assolutoria del tribunale di Rimini sul medesimo caso; dall’altro avevano invocato il non luogo a procedere per il ne bis in idem internazionale, dato che gli stessi fatti sono stati già giudicati e definiti in Italia.

Ieri la pubblicazione della sentenza di appello del giudice Brunelli, letta in aula dal commissario della legge Simon Luca Morsiani. Decisione di appello che, condividendo le conclusioni del Procuratore del fisco, ha dichiarato non doversi procedere per l’intervenuta prescrizione del reato.

Finisce così in nulla anche l’ultimo scampolo di una vicenda, l’indagine denominata “Criminal Minds”, che ha profondamente scosso la Repubblica, creando non poco allarme sociale per gli episodi descritti, e ha scosso anche il tribunale stesso.

Infatti nell’ambito delle vicende dei fascicoli legati all’indagine Criminal minds di quel periodo, si innescò l’azione di sindacato nei confronti del Commissario della legge Manlio Marsili, che aveva archiviato un fascicolo di indagine su quella vicenda. Nonostante il commissario Marsili avesse poi avuto ragione davanti al Collegio Garante e non avesse avuto quindi alcuna conseguenza disciplinare, non si vide però confermato nell’incarico al termine del periodo di prova

Articolo tratto da L’Informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23

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