San Marino. Sistema bancario chiuso, da un decennio si parla di un memorandum che non arriva

San Marino. Sistema bancario chiuso, da un decennio si parla di un memorandum che non arriva

Il tema era stato nuovamente trattato nella Commissione esteri di fine maggio ma non si sa se Governo e Bcsm abbiano una linea in merito e quale.

ANTONIOFABBRI – Venerdì della scorsa settimana in Commissione esteri si è parlato in seduta segreta dello stato di avanzamento dell’accordo di associazione con l’Ue.
Il Segretario agli esteri Luca Beccari ha comunque pubblicamente affermato che la conclusione del negoziato è prevista per il 2023.
Intanto delle riflessioni sull’accordo Ue e sui rapporti con l’Italia erano state fatte anche nella precedente seduta della Commissione esteri di fine maggio.

Riflessioni che avevano posto l’accento anche sull’apertura dei confini soprattutto per quanto riguarda il sistema bancario.

“Sono 10 anni che si chiede un accordo con BankItalia – ha rilevato Nicola Renzi di Rf – quello era il nodo da sciogliere per arrivare all’accordo di Associazione con l’Ue, ovvero stabilire la partnership della nostra vigilanza. Consigliere Giovagnoli – ha poi spronato Renzi – chieda un’audizione e chieda quando si fa questo accordo con BankItalia. Io credo prima ci voglia un negoziato per l’accordo di associazione in quell’ambito, poi finalmente riusciremo ad arrivare al pieno accesso del mercato bancario e finanziario dei capitali”.

Ha risposto Gerardo Giovagnoli, Psd-Npr “Sa benissimo l’ex Segretario Renzi che ci sono vicende, quando si parla di negoziati con l’Ue, che riguardano il dibattito pubblico e altre rimangono segrete, è sempre stato così. E lo stesso Segretario Beccari ha anticipato che ci sarà un riferimento apposito nella prossima commissione esteri”, e così infatti è stato in seduta segreta. “Quello che manca alla vicenda di interazione con l’Italia – ha poi proseguito Giovagnoli – è il settore bancario e finanziario. Proprio nel momento in cui parliamo di debito pubblico, di debito internazionale, di ricerca di risorse internazionali, non riusciamo, con la trasparenza conquistata e anche con la credibilità che abbiamo riguadagnato sullo scenario internazionale e con l’Italia, a lucrare in senso positivo, a fare in modo che questa posizione diventi qualcosa su cui ricreare con delle possibilità quel mercato bancario e finanziario che dia finalmente avvio all’internazionalizzazione e che ci consenta di avere dei rating per le banche e non solo quelle, e che ci consenta di lavorare su delle nicchie. Con l’Italia quindi si lavori per trovare le modalità per alimentare quel sistema, che non è danneggiante per il loro e anzi funzioni in collaborazione, lo richiedo ufficialmente, l’ho già fatto a maggioranza e governo. Chiedo a maggioranza e governo di individuare queste nicchie e di lavorare con l’Italia per ottenerle, con in cambio la questione della vigilanza, per fare in modo che il nostro sistema non sia limitato come lo è attualmente”.

Sullo stesso tema ha poi messo il dito nella piaga Iro Belluzzi, indipendente nel gruppo di Libera: “Già 7-8 anni fa – ha detto – parlavo della necessità per il sistema bancario di trovare possibilità di partecipazione al mercato esterno e di accordo tra le banche centrali di San Marino e Italia, poi si è passati a una impostazione più plausibile e ancora realizzabile. Potremmo adire ad un accordo con la Banca centrale europea che doveva dare il benestare per il Memorandum Bankitalia-Bcsm, attraverso una sovranità diversa. Chiedo a Giovagnoli che si faccia sentire in maggioranza e attraverso i due esponenti del governo di Npr”.

Insomma, anche nel dibattito in Commissione, che ciclicamente si ripropone, si deve prendere atto che il nodo del memorandum di intesa con Bankitalia non è ancora sciolto, il sistema bancario sammarinese è chiuso e la questione è sempre la stessa da un decennio. Ma in particolare non è chiaro quale sia la linea su questo tema dell’Esecutivo e di Bcsm e, soprattutto, se una linea ci sia.

 

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente il giorno dopo

 

 

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