Rassegna Stampa – Il giudice ha concesso la sospensione condizionale della pena della prigionia e la non menzione
ANTONIO FABBRI. Aveva trovato sul tavolino di un bar di Dogana un portafoglio, ma, anziché consegnarlo magari al barista, lo aveva fatto scivolare nella propria borsa fingendo che fosse il suo. Poi si era appartata e dopo aver guardato all’interno del portafoglio e averci trovato dentro 300euro, se li era intascati per poi rimettere il portafoglio, vuoto, sul tavolo dove lo aveva trovato.
La donna è così finita ieri davanti al giudice Adriano Saldarelli con l’accusa di furto. Nel frattempo, comunque, ha risarcito il danno e restituito quanto aveva sottratto al legittimo proprietario.
Così l’avvocato della parte lesa Rossano Fabbri, ha comunicato che il proprio assistito non intendeva costituirsi parte civile e che avrebbe ritirato la querela.
Il legale della donna, l’avvocato Alessandra Greco, ha quindi chiesto al giudice di valutare, alla luce della comunicazione della remissione di querela, la possibilità di concedere in via principale l’assoluzione della sua assistita per particolare tenuità del danno e, in via subordinata, omologare il patteggiamento concordato.
Si è opposto a questa richiesta il Procuratore del fisco, Giorgia Ugolini, non ritenendo tenue il fatto contestato. Considerazione condivisa dal giudice che, dopo la camera di consiglio, non accogliendo l’istanza principale del difensore, ha invece accolto il patteggiamento concordato dalle parti, condannando la donna per furto a 2 mesi di prigionia e a 100 euro di multa a giorni, concedendo la sospensione condizionale della pena della prigionia e la non menzione.
Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23
