San Marino. Tentata truffa all’assicurazione, in sette finiscono sotto processo

San Marino. Tentata truffa all’assicurazione, in sette finiscono sotto processo

Esaurite le conclusioni il giudice ha rinviato al 7 giugno, udienza nella quale sarà data lettura della sentenza

ANTONIO FABBRI – In aula, ieri, davanti al Commissario della legge Vico Valentini anche il processo per tentata truffa ai danni dell’assicurazione che vede imputati tutti giovani, dei quali alcuni sammarinesi. La contestazione riguarda un incidente del 2017, ritenuto falso dall’accusa, realmente accaduto invece per le difese di 6 dei 7 imputati, mentre il settimo, un carrozziere, quando si era accorto che qualcosa non quadrava, aveva ritirato la richiesta di danni che aveva inoltrato all’assicurazione ed espresso le sue perplessità alla polizia giudiziaria che indagava sul caso. Ieri sono stati ascoltati due testimoni, gli imputati che hanno voluto sottoporsi all’esame e si è passati alle conclusioni.

Uno degli imputati, che era alla guida dell’auto, ha sostenuto che l’incidente ci fu veramente e si verificò in Italia. Il ragazzo ha dichiarato che aveva chiesto l’auto ad un amico, una Bmw intestata ad una società, perché quella sera doveva recarsi al primo appuntamento con una ragazza e ci teneva a fare bella figura. Ebbe però un incidente. Avvertì l’amico che gli aveva prestato l’auto scattarono le pratiche per la riparazione e lo scarico all’assicurazione, poi, come emerso, fermate dal carrozziere.

Nelle conclusioni il Procuratore del Fisco Roberto Cesarini, ha chiesto la condanna a un anno e 4 mesi per quello che è ritenuto il principale imputato; 6 mesi per il coimputato, che ha anche fatto dichiarazioni accusatorie verso gli altri imputati ritirando la richiesta di danni all’assicurazione, e 9 mesi per tutti gli altri. Il Pf ha anche stigmatizzato le contraddizioni emerse dall’esame di un testimone e sollecitato la trasmissione degli atti al giudice istruttore per valutare l’eventuale incriminazione per falsa testimonianza.

Quanto alle difese, l’avvocato Gianna Burgagni, difensore del carrozziere che si è ravveduto e di fatto confessato, ha chiesto proprio per questo comportamento l’applicazione dell’articolo che prevede il pentimento del compartecipe, invocando in primis l’assoluzione e in subordine una pena minima.

Di diverso avviso gli altri legali, che sostengono invece che l’incidente ci sia stato o che comunque non emergano elementi tali da dimostrare il contrario. L’avvocato Maria Antonietta Pari, difensore di due imputati, ha in primo luogo sollevato il fatto che il coimputato che ha fatto dichiarazioni incriminanti verso gli altri, non si sia sottoposto a controesame, ravvisando una violazione del diritto di difesa richiamando anche una pronuncia della Cedu. Ha poi sostenuto come l’incidente ci fu realmente ed ha chiesto l’assoluzione dei suoi assistiti. Stessa linea tenuta dagli avvocati Marco Bacciocchi e Pietro Menicucci, difensori degli altri imputati.

Esaurite le conclusioni il giudice ha rinviato al 7 giugno, udienza nella quale sarà data lettura della sentenza.

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23

 

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